Capatosta al Franco Parenti di Milano

«Prima cosa: non ti fidare di nessuno, nemmeno di me. Parla poco. Non socializzare». Per la rassegna “Passione civile”, martedì 29 (ore 20.15), mercoledì 30 (ore 19.15) e giovedì 31 maggio (ore 20.45), al Teatro Franco Parenti di Milano, in via Pier Lombardo 14, va in scena “Capatosta” di Gaetano Colella, regia Enrico Messina, con Gaetano Colella e Andrea Simonetti, composizione sonora Mirko Lodedo, scene Massimo Staich, disegno luci Fausto Bonvini, datore luci Vito Marra, produzione Crest – Teatri Abitati, in collaborazione con Armamaxa teatro. Durata 60 minuti. Biglietto intero 23,50 euro, convenzioni 18 euro, over 65 e under 26 15 euro + diritti di prevendita. Info: 02.59995206.
Siamo nello stabilimento più grande d’Europa, l’Ilva. Siamo in uno dei tanti reparti giganteschi della fabbrica, Acciaieria 1 reparto RH. Qui l’acciaio fuso transita per raggiungere il reparto della colata e gli operai sono chiamati a controllare la qualità della miscela. La temperatura è di 1600 gradi centigradi. Due operai sul posto di lavoro. Il primo è un veterano, venti anni di servizio alle spalle e un carattere prepotente, di chi si è lavorato la vita ai fianchi e il poco che ha lo difende coi denti, compreso il suo piccolo desiderio: fuggire da Taranto, coi suoi figli, per non tornarci più. Il secondo è una matricola, un giovane di venticinque anni appena assunto nello stabilimento. I due potrebbero essere padre e figlio. In questo stabilimento dal 1962 ci sono generazioni di operai che si avvicendano, si confrontano, si scontrano e si uniscono. I padri hanno fatto posto ai figli e ai nipoti senza che nulla sia intervenuto a modificare questo flusso di forza lavoro. Si sono tramandati saperi ed esperienze così come usi e abusi, leggi tacite e modi di fare. Sembra che in questo scenario nulla sia destinato a mutare, che i figli erediteranno fatica e privilegi dei padri. Ma è davvero così?

BIOGRAFIA

Crest
Nato a Taranto nel 1977, porta avanti in un ambiente difficile – sia socialmente che culturalmente – un discorso teatrale coerente e innovativo, raccontando vite complicate, sogni ostinati, incontri tra culture e condizioni differenti, cercando di coniugare i linguaggi della tradizione con quelli della ricerca teatrale contemporanea. Inserito dal 1992 dalla presidenza del Consiglio dei Ministri nell’elenco delle “compagnie che svolgono ad alto e qualificato livello attività nel campo del teatro per l’infanzia e la gioventù”, il Crest ha scelto quali interlocutori privilegiati i bambini, i ragazzi e i giovani, con l’intento di creare un punto di riferimento culturale e professionale forte. È stato finalista per il Premio ETI-Stregagatto con gli spettacoli “La neve era bianca” nel 1999, “La mattanza” nel 2000, “Cane nero” nel 2001 ed ha prodotto lo spettacolo vincitore del Premio Scenario 2005, “Il deficiente”. Si è aggiudicato tre edizioni del Premio “L’uccellino azzurro” (festival “Ti fiabo e ti racconto” di Molfetta) con gli spettacoli “La storia di Hansel e Gretel” (2009 e 2015) e “Sposa sirena” (2013). Ha vinto l’Eolo Award 2018 e l’edizione 2017 del Premio Padova – Amici di Emanuele Luzzati (XXXVI Festival Nazionale del Teatro per i Ragazzi) con lo spettacolo “Biancaneve, la vera storia”. Dopo 30 anni di attività “senza fissa dimora”, dal 2009 dispone di 1000 metri quadrati di “teatro da abitare”, il TaTÀ, nel quartiere popolare ed operaio per eccellenza della città, il rione Tamburi.

Teatro Franco Parenti
Nel 1972 Franco Parenti e Andrée Ruth Shammah, con Giovanni Testori, Dante Isella e Gian Maurizio Fercioni, fondano – in un momento in cui si registra la crisi dei teatri stabili e con essa una particolare idea di teatro – il Salone Pier Lombardo, scegliendo la forma della cooperativa. Il Salone diventa immediatamente un punto di riferimento di vitalità artistica e culturale per Milano – caratterizzandosi per un’idea di teatro proiettata sia verso le novità italiane e straniere, sia verso la rilettura dei classici in chiave contemporanea – e comprende un’intensa e diversificata attività di manifestazioni culturali, concerti, rassegne cinematografiche, conferenze, festival, presentazioni di novità editoriali. Ben presto gli spettacoli del Pier Lombardo trovano circuitazione in tutta Italia, contribuendo a creare dei veri e propri ‘eventi’ di carattere nazionale.
Spettacoli come la “Trilogia di Testori (Ambleto-Macbetto-Edipus)”, “Il maggiore Barbara”, “Il malato immaginario”, “Il misantropo” di Molière, “I promessi sposi alla prova” di Testori, interpretati da Franco Parenti e tutti con la regia di Andrée Ruth Shammah, fanno ormai parte della storia del teatro italiano. Altri spettacoli quali “La doppia incostanza” di Marivaux; “L’imperatore d’America”, “Orestea” nella versione di Emanuele Severino, “La palla al piede” di Feydeau, “Il bosco di notte” di Sansone, “Timone d’Atene” di Shakespeare, si sono imposti anche per una concezione dello spazio scenico, proiettato verso una forma di “teatro aperto” che ha caratterizzato le scelte registiche di Andrée Ruth Shammah.
Nel 1989, con la scomparsa di Franco Parenti, Shammah assume interamente la direzione del teatro che, in onore del grande attore, prende il nome di Teatro Franco Parenti. (fonte: teatrofrancoparenti.it)

photo © Marco Caselli Nirmal