Giovannin senza parole al XXV Maggio all’infanzia

«Sia reso noto a tutti che da oggi l’acca non serve più. È proibita. Non serve ad un’acca». Giovedì 19 maggio, alle ore 18 al Teatro Radar di Monopoli (Bari), in scena “Giovannin senza parole” di Catia Caramia, regia Andrea Bettaglio, con Nicolò Antioco Ximenes, Andrea Bettaglio, Catia Caramia, Nicolò Toschi, produzione Crest, per il XXV Maggio all’infanzia, festival di teatro per le nuove generazioni organizzato dalla Fondazione SAT con la direzione artistica di Teresa Ludovico. Durata 55′. Biglietto 3 euro. Info: 335.7564788.

Presentato in anteprima nazionale lo scorso novembre all’Auditorium TaTÀ di Taranto per il cartellone “favole&TAmburi”, lo spettacolo mescola il lavoro d’attore al lavoro sul clown, alla manipolazione di oggetti e alla musica dal vivo, per accompagnare con leggerezza questa sorta di viaggio dal buio alla luce, restituendo ai personaggi e al loro sogno di libertà la dolcezza scanzonata del clown.

«La storia che mettiamo in scena è un apologo buffo pensato per i ragazzi e per i ragazzi che siamo stati. Affrontiamo il tema delicato dell’esercizio della forza attraverso la parola, osservandolo con gli occhi innocenti di un ragazzo che, grazie ai suoi “errori”, trasformerà l’intero paese. Perché, si sa, che gli errori sono solo un tentativo di fare quello che non si sa», dalle note di produzione.

25 anni di Maggio all’infanzia (dal 18 al 22 maggio a Bari e Monopoli), ovvero produzioni in anteprima (nazionale e regionale) e spettacoli da sempre nel cuore del giovane pubblico. E, tra il meglio delle proposte dedicate ai ragazzi, il Crest è stato sempre in bella mostra: “Celestina e la Luna” (2021), “Come il brutto anatroccolo” e “Ulisse. Nessuno è perfetto” (2019), “Biancaneve, la vera storia” (2017), “Un racconto di periferia, ragazzi di via Pal” e “La storia di Hansel e Gretel” (2016), “La bottega dei giocattoli” (2015), “Sposa sirena” (2013), “Cenepentola” (2011), nell’ultimo decennio.

 
Crest
Nato a Taranto nel 1977, porta avanti in un ambiente difficile – sia socialmente che culturalmente – un discorso teatrale coerente e innovativo, raccontando vite complicate, sogni ostinati, incontri tra culture e condizioni differenti, cercando di coniugare i linguaggi della tradizione con quelli della ricerca teatrale contemporanea. Ha prodotto lo spettacolo “Il deficiente” (premio Scenario 2005) e vinto l’Eolo Award 2018 come migliore spettacolo di teatro ragazzi dell’anno con “Biancaneve, la vera storia”, nonché tre edizioni del premio “L’uccellino azzurro” (festival “Ti fiabo e ti racconto” di Molfetta) con gli spettacoli “La storia di Hansel e Gretel” (2009 e 2015) e “Sposa sirena” (2013). Dopo 30 anni di attività “senza fissa dimora”, dal 23 gennaio 2009 la cooperativa teatrale dispone di 1000 metri quadrati di “teatro da abitare”, l’auditorium TaTÀ, nel quartiere popolare ed operaio per eccellenza della città, il rione Tamburi.
 

crediti immagine: Tea Primiterra

 

 

 

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