Giovannin senza parole | tournée

«Sia reso noto a tutti che da oggi la “h” non serve più. È proibita. Non serve ad un’acca». In tournée “Giovannin senza parole”, drammaturgia Catia Caramia, regia e scene Andrea Bettaglio, con Nicolò Antioco Ximenes, Andrea Bettaglio, Catia Caramia, Nicolò Toschi, musiche Nicolò Toschi, costumi Maria Martinese, disegno luci Michelangelo Campanale, disegno del suono Roberto Cupertino, aiuto regia Catia Caramia, responsabile di produzione Sandra Novellino, tecnico luci Vito Marra, foto di scena Tea Primiterra, produzione Crest. Durata 55′. Prossime repliche: Novoli – LE (2 aprile, ore 17.30 e 3 aprile, ore 10, Teatro comunale); Ascoli Piceno (16 aprile, ore 17.30, Teatro Ventidio Basso); Piacenza (19 e 20 aprile, ore 10, Teatro Filodrammatici). Ufficio distribuzione Crest: 099.4725780 (int. 3, responsabile Cinzia Sartini). 

Esiste un paese, dove la prima grande regola è obbedire agli ordini del suo Capo, padrone anche della grande officina delle parole, che corregge a proprio piacimento. Questo è un grande giorno, il Capo ha deciso di fare un discorso ai suoi sudditi. Quali nuove regole li attendono? Ma l’imprevisto, si sa, è in agguato anche quando gli ordini sembrano regolare a perfezione ogni cosa. Infatti, un giorno arriva nel paese un giovane che le regole non sa.

La storia che mettiamo in scena è un apologo buffo pensato per i ragazzi e per i ragazzi che siamo stati. Affrontiamo il tema delicato dell’esercizio della forza attraverso la parola, osservandolo con gli occhi innocenti di un ragazzo che, grazie ai suoi “errori”, trasformerà l’intero paese. Perché, si sa, che gli errori sono solo un tentativo di fare quello che non si sa.

Il lavoro d’attore si mescola al lavoro sul clown, alla manipolazione di oggetti e alla musica dal vivo, per accompagnare con leggerezza questa sorta di viaggio dal buio alla luce, restituendo ai personaggi e al loro sogno di libertà la dolcezza scanzonata del clown.

 
Crest
Nato a Taranto nel 1977, porta avanti in un ambiente difficile – sia socialmente che culturalmente – un discorso teatrale coerente e innovativo, raccontando vite complicate, sogni ostinati, incontri tra culture e condizioni differenti, cercando di coniugare i linguaggi della tradizione con quelli della ricerca teatrale contemporanea. Ha prodotto lo spettacolo “Il deficiente” (premio Scenario 2005) e vinto il premio Eolo 2018 come migliore spettacolo di teatro ragazzi dell’anno con “Biancaneve, la vera storia” (anche premio Padova – Amici di Emanuele Luzzati 2017), nonché tre edizioni del premio “L’Uuccellino Azzurro” (festival “Ti Fiabo e ti Racconto” di Molfetta – Bari) con gli spettacoli “La storia di Hansel e Gretel” (2009 e 2015) e “Sposa sirena” (2013). Dopo 30 anni di attività “senza fissa dimora”, dal 23 gennaio 2009 la cooperativa teatrale Crest dispone di 1000 metri quadrati di “teatro da abitare”, l’Auditorium TaTÀ, nel quartiere popolare ed operaio per eccellenza della città, il rione Tamburi.
 

 
 

 
 
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