Jè muerte ‘u tata uè

Jè muerte ‘u tata uè

Carnevale, Carnevalizze
Ti sì mangiata ‘a sazizza
Te la sì mangiata strafucanne
T’è rimasta tott ’ncanna
Jè muerte ‘u tate uè
Jè muerte ‘u tate uè
Quest’ete l’ultima chiàngiuta
Quest’ete l’ultima mangiata
Quest’ete l’ultima sonata
Quest’ete l’ultima ballata

 
 
 

Giovedì grasso nel centro storico di Taranto, ovvero polaroid ingiallite, messaggi whatsapp e allerta meteo vento forte. In dubbio sino all’ultimo per un “giovedì 20 febbraio 2020 classificato come wind day da Arpa Puglia”, in Città vecchia, tra canti, balli e suoni, prende le mosse il funerale di Carnevale, annunciato dai parenti stretti del caro estinto (la moglie, Maria ‘a tre ccule, la figlia, Jangelina ‘a sgangata, e il figlio, Peppe Fizz ‘nmmocca) e seguito da una scamunea di alunni dell’Istituto Comprensivo “Galileo Galilei”, riappropriatosi dopo anni  del giovedì grasso nell’Isola, non propriamente un giovedì grasso qualsiasi.
Partito dall’istituto scolastico di vico Carducci e dopo aver percorso, tra gli altri, vico Vigilante, via Duomo, via Cava, via De Tullio, vico San Pietro Imperiale, il codazzo festante giunge nel cortile del plesso “Emilio Consiglio”, in corso Vittorio Emanuele II. Qui l’incontro con i piccoli della scuola primaria per dare, tutti assieme appassionatamente, l’ultimo saluto a ‘u tata: “Brucia brucia Carnevale, porta via tutto il male”. A differenza del passato, per motivi ambientali, l’enorme pupazzo non viene distrutto col fuoco, ma solo, si fa per dire, ridotto in mille pezzi, e più, dagli irrequieti astanti.
Coordinata dal Crest (Giovanni Guarino e gli operatori Nicoletta D’Ignazio, Delia De Marco e Jlenia Mancino), l’attività è parte integrante del laboratorio “Gli atelier delle 100 esperienze: Le mani per dire per fare per comunicare”, nell’ambito del progetto regionale “Le case speciali dei ragazzi e delle ragazze” rivolto al mondo adolescenziale. Preziosa la disponibilità del personale tutto della “Galilei” (e del plesso “Consiglio”), scuola secondaria di I grado diretta dalla dottoressa Antonietta Iossa. Benevolo Eolo, dio dei Venti, figlio di Poseidone, di casa da queste parti.

Il progetto “Le case speciali dei ragazzi e delle ragazze” finanziato dall’impresa sociale Con i Bambini, nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è affidato operativamente ad una rete di realtà artistiche e culturali da anni presenti e attive sul territorio pugliese (una delle sei “Case speciali” è a Taranto, con presidio territoriale al TaTÀ, coordinata da Giovanni Guarino, responsabile dei progetti educativi del Crest). In questa seconda annualità, nel capoluogo ionico, il progetto coinvolgerà, oltre all’Istituto Comprensivo “Galileo Galilei” e all’IISS “Archimede”, il CPIA (Centro Provinciale Istruzione Adulti) e la scuola secondaria di I grado “Ugo De Carolis”, dove saranno avviati laboratori teatro-musicali e cinematografici.

crediti fotografici Nicoletta D’Ignazio