Ludomannaro, alla parrocchia Santi Angeli Custodi (Tamburi) per il progetto GAP

La parte cattiva del gioco. Venerdì 5 maggio, alle ore 19 nel salone della Parrocchia Santi Angeli Custodi, al quartiere Tamburi di Taranto, il Crest presenta la narrazione “Ludomannaro” di e con Giovanni Guarino, nell’ambito dell’edizione 2023 del progetto Gioco d’Azzardo Patologico (GAP), promosso da Asl Taranto e Teatro Pubblico Pugliese, rivolto alla prevenzione e al contrasto del rischio di dipendenza da gioco d’azzardo. Interverranno don Alessandro Argentiero, parroco della Parrocchia Santi Angeli Custodi, e, per il SerD (Servizi per le Dipendenze) Asl Taranto, la dottoressa Rosangela Oliva. Ingresso libero.

La narrazione teatrale racconta le difficoltà, i disagi, i drammi che attraversano la vita di quanti finiscono nel tunnel del GAP – Gioco d’Azzardo Patologico, sin dalla prima volta, quella volta che… cambia la vita. Alla vigilia delle feste natalizie, il “nostro” operaio ex Ilva acquista, per gioco e con i compagni di reparto, un blocchetto di biglietti del gratta-e-vinci. A lui l’onore del grattare. Finirà sbeffeggiato da tutti per non aver trovato nulla sotto le argentee caselle. Svanita l’allegra confusione collettiva, resta in lui un sentimento di frustrazione, di colpa, per non aver vinto nulla. Reagire e subito, darsi un’altra possibilità. Prende forma nella sua mente il pensiero di riprovare, perché il prossimo biglietto sarà quello vincente e, prima o dopo, arriverà anche la grossa vincita. È la molla, la trappola, il tarlo che lo trasforma in “ludomannaro”, in giocatore d’azzardo patologico.
Dura la vita del nostro “ludomannaro”: inganni, perdita di controllo sulla realtà, debiti ancora debiti ed usura, degenerazione delle relazioni familiari, senso di vergogna, vittimismo, fino a pensare al gesto estremo, al suicidio. Ma, ancora una volta, sarà un caso fortuito (forse il destino?) a fargli conoscere una struttura del SerD (Servizi per le Dipendenze), dove farà un’ultima scommessa…

nota bio

Giovanni Guarino. Attore e operatore culturale, responsabile progetti educativi e attività animazione territoriale del Crest, con particolare attenzione alle utenze cosiddette deboli (infanzia, minori a rischio, anziani, detenuti, migranti). Dal 1985 avvia una formazione sulla narrazione teatrale che si nutre nel tempo della complicità e dell’incontro con maestri quali Marco Baliani, Mimmo Cuticchio, Roberto Anglisani. Dal 2012 cura il laboratorio urbano del Crest, denominato “I neri per strada”, che vuole essere un luogo di partecipazione attiva, con regole di comportamento e di gestione, di sviluppo della fantasia, in grado di contaminare costruttivamente le giovani generazioni verso nuovi possibili modelli di vita consapevole e sostenibile.

 
 

 
 
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