La nave dolce: tre voci, tre lingue, tre punti di vista
Una storia che vuole ancora essere raccontata. Per il cartellone “Periferie e non solo”, sabato 4 dicembre, alle ore 21 all’auditorium TaTÀ di Taranto, in via Deledda ai Tamburi, in scena “La nave dolce”, testo e regia Daniela Nicosia, ispirato all’omonimo film di Daniele Vicari (2012), con Massimiliano Di Corato, scene Bruno Soriato, aiuto regia Vassilij Gianmaria Mangheras, disegno luci e suono Paolo Pellicciari, scenotecnico Théo Longuemare, produzione Tib Teatro. Durata 70’. A seguire proiezione del cortometraggio di Giuseppe Marco Albano “Klod” (2020, 15’, lingua albanese sottotitoli italiano), adattato dal libro “La morte è certa, la vita no” di Michele Pettene (Imprimatur 2015), prodotto da Apulia Film Commission in collaborazione con la Mediterraneo Cinematografica nell’ambito del progetto CIRCE. Presenti in sala il regista Giuseppe Marco Albano e il direttore artistico di Vicoli Corti Vincenzo Madaro.
Tre voci – quella di chi si mette in viaggio, quella di chi accoglie, quella di chi guarda – e una storia. Tre lingue: un idioma italo-albanese – il viaggio, le attese, l’approdo; un idioma italo-pugliese – la coscienza critica; l’italiano – lo stupore. Tre punti di vista: un giovane albanese, un barese, un bambino a testimoniare un evento che ha mutato per sempre la storia dell’immigrazione.
8 agosto 1991, nel porto di Bari, attracca la nave Vlora carica di 20 mila albanesi. 20 mila persone che arrivano, in un sol colpo, sono un paese intero. E un paese intero non lo si può rispedire a casa come fosse un pacco mal recapitato. Da un lato le autorità governative che vogliono quei ventimila, rinchiusi, tutti insieme, nello stadio cittadino trasformato da luogo di incontro in anfiteatro di una assurda lotta per la sopravvivenza, mentre gli elicotteri controllano dall’alto. Dall’altro la comunità di Bari, che accoglie anche a suon di paste al forno e focacce raccolte tra le famiglie.
Una vicenda esemplare che apre lo sguardo sul panorama politico europeo degli anni ‘90, sulle ferite ancora aperte. Questa storia ritrova oggi piena attualità. È una storia che parla di mare e di una nave presa d’assalto. È una storia di fuga e sogni. È una storia di desideri e pulsioni di libertà. È una storia che vive ancora sulla pelle di chi l’ha vissuta. È una storia di integrazione e incontro. È una storia intessuta di storie. È una storia che non è finita. Una storia che vuole ancora essere raccontata.
«Per aver saputo affrontare rispettosamente la drammaticità dell’argomento attraverso una drammaturgia e un’interpretazione attoriale capace di trasportare emotivamente lo spettatore, ponendogli questioni morali e sollevando importanti riflessioni sul tema della memoria. Il linguaggio, diretto ed essenziale, unito a un utilizzo consapevole dello spazio e a una precisa ricerca espressiva gestuale e vocale, hanno contribuito in maniera concreta a rendere l’efficacia della narrazione», dalla menzione del premio “Gigi Dall’Aglio” assegnato dalla giuria under 30 al XX Festival Teatrale di Resistenza (Reggio Emilia 2021).
Biglietto serale 10 euro, ridotto 8 euro (under 25 e over 65). Prenotazioni obbligatoria al numero 366.3473430 (anche whatsapp) in orario d’ufficio. Nel rispetto della normativa vigente, per accedere all’area dell’evento è necessario il green pass, non richiesto ai minori di 12 anni.
Il cartellone “Periferie e non solo” è realizzato dal Crest nell’ambito del progetto regionale “Custodiamo la cultura in Puglia 2021”, in collaborazione con Provincia di Taranto, Comune di Taranto e associazione Il Serraglio – Vicoli Corti.
Daniela Nicosia
Regista e autrice teatrale, si occupa di drammaturgia contemporanea e da alcuni anni sviluppa una sua linea di ricerca che mette in relazione architettura e teatro, come nello spettacolo “Polvere” (Biennale Teatro di Venezia 2006). La poetica che percorre i differenti testi e spettacoli si nutre di un pensiero che, nel perseguire un teatro dell’emozione, individua in differenti fonti drammaturgiche (dalla letteratura alla musica, alle strutture architettoniche dei luoghi) sempre nuove possibilità di scritture per la scena. Laureata in Semiologia dello spettacolo al Dams di Bologna e formatasi con Yoshi Oida – attore di Peter Brook al CIRT (Centre International des recherches théâtrales) di Parigi -, ha firmato regie per il Teatro Stabile dell’Aquila, gli Stabili di Innovazione di Bologna, di Verona e di Vicenza, Tib Teatro, Arca Azzurra Teatro, il Festival di Madrid. Dal 1995 è direttore artistico di Tib Teatro.
Tib Teatro
Dal 1994 elabora e realizza – nello spazio di residenza Teatro comunale di Belluno – progetti artistici di teatro dedicato alle nuove generazioni, di drammaturgia contemporanea, di educazione e formazione teatrale, di integrazione tra le arti sceniche e la configurazione storica ed architettonica dei luoghi. Progetti di respiro nazionale, seppur fortemente radicati e maturati nel territorio. Il percorso artistico è volto alla promozione e alla diffusione della cultura teatrale, sia attraverso progetti di produzione, che di formazione e programmazione (stagioni teatrali, attività di laboratorio, convegni, mostre), di integrazione delle arti sceniche e l’ambiente (Filo d’Arianna Festival), e di riqualificazione urbana di aree dismesse (Casa delle Arti).
crediti immagine: Massimo Bertoni
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