Pietre, persone e storie | fuoriLUOGO

Quelle pietre che raccontano. Per la rassegna del Crest “fuoriLUOGO“, martedì 25 ottobre, alle ore 19 al Parco archeologico delle Mura messapiche di Manduria, va in scena “Pietre, persone e storie”, narrazione di Giovanni Guarino, produzione Crest, in collaborazione con I Cavalieri de li Terre Tarentine, laboratorio urbano “I neri per strada”, liceo De Sanctis – Galilei e IISS Einaudi di Manduria, d’intesa con il Comune di Manduria. L’evento è realizzato nell’ambito del “Programma regionale di spettacolo dal vivo per la valorizzazione delle risorse culturali ed ambientali della Puglia – 2016”. Ingresso libero. Info: 099.4725780.
Quando nel 343 a.C. Taranto, in lotta contro i Messapi e altre popolazioni italiche, chiese aiuto a Sparta, Archidamo, figlio di Agesilao II, non esitò a scendere in Puglia. Stando al celebre biografo Plutarco, morì combattendo sotto le mura di Manduria nel 338, presumibilmente il 3 agosto. Invero, non si sa molto della battaglia in cui perse la vita il re spartano. Di certo fu una delle ultime contese del secolare conflitto che divise Messapi e Tarantini. A scatenarla fu l’alleanza stretta nel 356 fra Messapi e Lucani, da cui conseguirono le conquiste di Eraclea e Metaponto. Sentendosi accerchiata, Taranto reagì chiedendo aiuto al suo naturale alleato, quella Sparta da cui nel 708 a.C. presero il mare alcuni coloni (i Parteni) che, guidati secondo la tradizione da Falanto, si sarebbero insediati in territorio messapico, sul sito di un insediamento miceneo, risalente probabilmente al XIV secolo a.C., che separa il Mar Piccolo dal Mar Grande. La narrazione di Giovanni Guarino utilizza come documentazione storica i romanzi epici “I Leoni di Messapia” (1999) e “I Leoni di Messapia II – Il Cerchio di Fuoco” (2004) di Fernando Sammarco, studioso del mondo messapico e appassionato ricercatore delle origini storiche del Salento, entrambi pubblicati da L’Araba Fenice – Edizioni Magna Grecia.

Socio e vicepresidente della cooperativa Crest, Giovanni Guarino è il responsabile del settore progettazione e animazione del territorio, con particolare attenzione alle utenze cosiddette deboli (infanzia, minori a rischio, anziani). Dal 1985 avvia una formazione sulla narrazione teatrale che si nutre nel tempo della complicità e dell’incontro con maestri quali Marco Baliani, Mimmo Cuticchio, Roberto Anglisani, maturando negli anni come narratore una ricerca originale intorno alla cultura e alle tradizioni di Taranto. Le storie di Giovanni Guarino si stagliano come quadri d’autore sull’affresco della Storia. Egli non racconta della Città ma, di più, ne è la voce. Così, Taranto parla e si rivela attraverso di lui.

Il Parco archeologico delle Mura messapiche di Manduria si estende per circa 150 mila metri quadri. Delimitato da due cinte murarie, è uno dei siti archeologici più grandi e importanti in tutta Italia. Simbolo della città e del parco è il Fonte Pliniano, monumento citato da Plinio il Vecchio per il costante apporto idrico. Raffigurato nello stemma cittadino come un pozzo dal quale sboccia un mandorlo, il Fonte è posto all’ingresso del parco e stupisce per l’atmosfera magica creata dal gioco di luci all’interno dell’ambiente ipogeo e per un particolare che colpì anche Plinio: per quanta acqua si prelevi, il livello del pozzo resta invariato. All’esterno delle possenti mura megalitiche, articolate in tre cinte concentriche per contrastare l’espansione di Taranto, si estende l’incredibile necropoli, con più di 2 mila sepolture messapiche, risalenti a un arco temporale che va dal VI secolo al II a.C.. All’interno del parco, è possibile visitare anche la chiesetta di San Pietro Mandurino, che si compone di un vano superiore databile presumibilmente al XIII sec., cui corrisponde una cripta ipogea del VIII sec..

 photo © Maria Teresa Forte