Duramadre

sabato 2 marzo 2013_ore 21

Fibre Parallele
Duramadre
di Riccardo Spagnulo
regia e scene Licia Lanera
con Mino Decataldo, Licia Lanera, Marialuisa Longo, Simone Scibilia, Riccardo Spagnulo
voce narrante Rossana Marangelli
luci Giuseppe Dentamaro
costumi Luigi Spezzacatene – Artelier Casa d’Arte Bari
assistenti alla regia Elio Colasanto e Rossana Marangelli
in coproduzione con Festival Internazionale Castel dei Mondi e Festival Operaestate di Bassano del Grappa

durata: 60 minuti

Duramadre è un progetto artistico a cura di Licia Lanera e Riccardo Spagnulo costruito intorno al concetto di sterilità: sterilità della terra, del sentimento e della donna, una condizione che riflette l’aridità del tempo contemporaneo, di questa fredda e materiale realtà che porta i segni di una chiara quanto veloce dissoluzione. L’uomo, consapevole della sua immediata fine, si ritrova di fronte ad una superficie arida, desertica in cui l’energia – di qualsiasi tipo – sarà soltanto un lusso. Rimarrà solo qualche superstite a cercare di indovinare un’alternativa e a scommettere sull’uomo.
Duramadre è una favola che fa paura, ma è anche e soprattutto una favola, costituisce l’archetipo attraverso il quale un uomo può parlare di tutti gli uomini, del dolore che è suo quanto nostro, della solitudine che è sua quanto nostra, della distruzione che è in Italia, in Giappone, in Africa, dei crolli della borsa, dei terremoti, dei disastri, delle periferie…

“Duramadre è questa terra che vomita e si ribella. Possiamo solo raccontarla attraverso di noi, attraverso una vecchia che assomiglia a mia nonna, vecchia rancorosa, donna cattiva, sputa catarro e sentenze, matriarca che ama i propri figli fino a volerli vedere morti. Donna del sud. Scaltra, intelligente, ma senza cultura, forte, come una belva. La possiamo raccontare attraverso le favole che non mi ha mai raccontato, attraverso un gioco che finisce con la morte. È la nostra crisi e di tutto quello che c’è intorno”. [Fibre Parallele]

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