Scena futura, i prossimi spettacoli

Scena futuraA teatro coi compagni di classe. In programmazione la stagione 2016-17 di “Scena futura”, rassegna riservata agli studenti degli Istituti Superiori di Taranto e provincia, un progetto del Crest realizzato nell’ambito del “Programma regionale di spettacolo dal vivo per la valorizzazione delle risorse culturali ed ambientali della Puglia – 2016”. Al TaTÀ di Taranto, in via Grazia Deledda ai Tamburi, saranno di scena compagnie teatrali di rilevanza nazionale: SciaraProgetti, Il Melarancio, Rodisio/TAK Theater Liechtenstein, La luna nel letto e Factory Compagnia Transadriatica. Sipario alle ore 10.30. Informazioni e prenotazioni (aperte): ufficio scuola Crest, responsabile Cinzia Sartini (email: cinziasartini@teatrocrest.it) e Carla Molinari (email: carlamolinari@teatrocrest.it), tel. 099.4725780 (interno 3), fax 099.4725811.

 
 
 
 
 
 

12 e 13 dicembre 2016
SciaraProgetti/Teatro Verdi di Fiorenzuola d’Arda
MALANOVA
drammaturgia Ture Magro e Flavia Gallo | con Ture Magro

Salvatore e Giovanni giocano contando le case del paese. In un pomeriggio riescono a contarle tre volte. Il paese è piccolo e i loro giochi finiscono subito. I ragazzi crescono e le strade si dividono. Salvatore ha appena compiuto 17 anni ed è innamorato di Anna Maria. La spia sempre, cerca di incrociarla e di farsi notare da lei. Conosce ogni suo movimento e crede di conoscere ogni suo pensiero, ma Anna Maria raramente si accorge di lui. Lui non ha mai avuto il coraggio di dichiararsi ed è sempre rimasto fermo a guardarla. Proprio nel momento in cui decide di avvicinarsi per farle gli auguri, in occasione del tredicesimo compleanno, un altro giovane uomo, Domenico, si accosta con l’auto alla ragazzina e le dichiara il suo amore.
Calabria: è la notte di Pasqua del 1999 e Anna Maria si allontana dalla messa per seguire Domenico, il suo innamorato. Quella sera la poco più che bambina sarà vittima di uno stupro di gruppo che si perpetrerà per anni, tra minacce e umiliazioni.

28 gennaio 2017
Il Melarancio
VIAGGIO AD AUSCHWITZ A/R
di e con Gimmi Basilotta | regia Luciano Nattino | vincitore Premio Eolo Awards 2014 come miglior progetto creativo

«Quando sono tornato a casa, tutti mi guardavano come fossi un eroe e anch’io, un poco, mi sentivo un eroe per quello che avevo fatto; così ho pensato: guarda quanto poco ci vuole oggigiorno per essere un eroe: basta mettere un piede davanti all’altro per duemilioni e quattrocentomila volte e la cosa è fatta». Lo spettacolo è la storia di un uomo convinto della sua integrità morale e del suo senso di giustizia, che un giorno, durante la visita al campo di Buchenwald, immaginandosi prigioniero in quel luogo, scopre il lato oscuro di sé e drammaticamente comprende che in quella condizione potrebbe per la sua sopravvivenza abiurare a tutti i suoi principi etici. Per uscire dal baratro in cui questa scoperta lo ha sprofondato parte per un lungo pellegrinaggio a piedi, seguendo le rotte della deportazione, ricercando se stesso, i fatti e le storie di un’umanità offesa e scoprendo il potere taumaturgico del contatto e della relazione con la gente e con il mondo.

21 febbraio 2017
Rodisio/TAK Theater Liechtenstein
CAINO E ABELE
di Manuela Capece e Davide Doro | con Florian Piovano e Emanuele Segre | in collaborazione con Festival Resistere e Creare (Genova) /Fuori Luogo Auditorium Dialma Ruggiero (La Spezia) 

La storia racconta di un vincitore e di un perdente. Caino e Abele si vogliono bene, perché sono fratelli e, come tutti i fratelli, giocano, combattono, si aiutano, spesso stanno da soli, ma poi si guardano, ridono e tornano vicini. Poi, come nella vita di tutti, arriva il giorno di una prova, una sfida, forse un rito che segna il loro passaggio all’età adulta. Vince Abele, Caino perde. Caino perde e non riesce ad accettare la sconfitta perché chi perde è sconfitto, chi perde è il debole, l’escluso. Caino ha paura, il suo cuore e la sua mente si confondono. E così, la prima cosa che Caino pensa è uccidere il fratello. E lo fa. Compie un’azione violenta e irrimediabile e si dispera per sempre.

1 marzo 2017
La luna nel letto/Tra il dire e il fare
L’ABITO NUOVO
di Eduardo De Filippo e Luigi Pirandello, regia scene e luci Michelangelo Campanale | con Marco Manchisi, Nunzia Antonino e Salvatore Marci e Vittorio Continelli, Adriana Gallo, Paolo Gubello, Dante Manchisi, Olga Mascolo, Tea Primiterra, Antonella Ruggiero, Luigi Tagliente | in collaborazione con Sistema Garibaldi | durata 100 min

Nel 1935 Eduardo e Pirandello coronarono la collaborazione artistica con L’abito nuovo – uno scenario di Luigi Pirandello dialogato in due atti e tre quadri e concertato da Eduardo De Filippo , che andò in scena nel 1937 al teatro Manzoni di Milano. Il loro progetto nacque intorno all’omonima novella di Pirandello, che Eduardo individuò come adatta ad una trasposizione teatrale. Eduardo restò affascinato dalla figura del protagonista della novella, lo scrivano Michele Crispucci, un personaggio che partendo da un’umile condizione sociale, non accetta l’eredità che la sorte gli predispone, pur di non perdere la sua dignità e la sua onestà. L’amore profondo, puro e testardo di Crispucci per sua moglie, nonostante gli eventi, prorompe in lui con lucida follia, trasformandolo in una sorta di eroe contemporaneo che lotta contro l’ottuso materialismo dei nostri giorni ed il degradante attaccamento degli uomini alle cose, alla roba e non ai sentimenti.

10 e 11 marzo 2017
Factory Compagnia Transadriatica
LA BISBETICA DOMATA ANNULLATO
di William Shakespeare | traduzione e adattamento Francesco Niccolini | regia Tonio De Nitto | con Dario Cadei, Ippolito Chiarello, Franco Ferrante, Antonio Guadalupi, Filippo Paolasini, Daria Paoletta, Luca Pastore, Fabio Tinella | musiche Paolo Coletta | scene e realizzazione pittorica Roberta Dori Puddu | scenotecnica costruttiva Luigi Conte | costumi Lapi Lou | luci Davide Arsenio

Questa è la storia di Caterina, di sua sorella Bianca e di un intero villaggio. Questa è la storia di un villaggio che ha ferito e svenduto un bene prezioso. Questa è una storia che avrebbe potuto essere una favola. Caterina l’inadeguata, la non allineata è la pazza per questo villaggio. Dietro di lei, spigolosa ma pura e vera, un mondo di mercimoni, di padri calcolatori, di figlie in vendita, di capricci lontani dall’amore, di burattinai e burattini non destinati a vivere l’amore, ma a contrattualizzarlo. La nostra Caterina non sta a questo gioco e come in una fiaba aspetta, pur non mostrando di volerlo, un liberatore, un nuovo inizio che suo malgrado potrà costarle molto più di quanto immagini.