Scena futura, la stagione 2020

L’ora di (buon) teatro. Quattro titoli e nove repliche per la stagione 2020 di “Scena futura”, rassegna in matinée per gli studenti delle scuole secondarie di II grado, promossa da Crest e Comune di Taranto, al teatro Fusco di Taranto, in via Ciro Giovinazzi 49, e TaTÀ, in via Deledda. Sipario ore 10.30.
Inaugura, il 21 gennaio al Teatro Fusco e il 27 gennaio al TaTÀ, IP Teatri Impertinenti con “Zhoran. Storie di zingari e violini” di e con Giuseppe Ciciriello, musica in scena Piero Santoro. Una narrazione che intreccia racconti, tratti o ispirati dalla tradizione Rom, riscritti o reinventati, come è nella natura del raccontare, intervallandoli con riflessioni filosofiche e ironiche, sulla diversità e sull’uomo. Uno spettacolo sarcastico e divertente che, con leggerezza, forse ci aiuta a chiederci chi è l’altro diverso da noi.
In scena, il 4 febbraio al Teatro Fusco e il 5 e 6 marzo al TaTÀ, il Crest con “Ulisse. Nessuno è perfetto”, testo Paolo Gubello e Salvatore Marci, regia Salvatore Marci, con Nicola Conversano, Simonetta Damato, Salvatore Marci, Giuseppe Marzio. In questo spettacolo le famose imprese sono un lontano seppur vivido ricordo e l’eroe d’un tempo è ridotto a mendicare ghiaccio per dissetarsi. Tuttavia l’affabulazione del nostro eroe ha il potere di un’arcana fascinazione su quanti, ancora, incrociano i suoi passi e le sue visioni. Eppure qualcuno diffida della veridicità dell’incredibile e la stessa Penelope, mentre tesse la tela, matura il distacco. E Telemaco non deve conoscere tutta la verità su suo padre…
Segue, il 2 marzo al Teatro Fusco e l’11 marzo al TaTÀ, il Teatro dei Borgia con “Cabaret Sacco e Vanzetti”, ideazione e regia Gianpiero Borgia, con Valerio Tambone e Raffaele Braia, coproduzione Teatro Nazionale Croato “Ivan De Zajc” e Dramma Italiano di Fiume, Teatri di Bari, con il patrocinio di Amnesty International Italia. Il racconto guarda ad un passato non troppo lontano, quando i “migranti” erano italiani: ecco Sacco e Vanzetti, vittime e simbolo di discriminazione e ingiustizia, divenuti poi veri eroi moderni. da subito invece divengono simbolo delle battaglie per i diritti di uguaglianza e giustizia, sostenuti da molta stampa, da artisti e intellettuali, dalla gente semplice già durante la loro detenzione.
Chiude, il 18 marzo al Teatro Fusco e il 23 marzo al TaTÀ, il Teatrermitage con “Sola contro la mafia”, tratto da “Non la picchiare così” di Francesco Minervini (ed. La Meridiana), adattamento e regia Vito d’Ingeo, con Arianna Gambaccini, in collaborazione con Libera Puglia. Maria, donna-bambina, si consegna inconsapevolmente nelle mani di un boss della mafia pugliese che la soggioga, ne fa una sua proprietà e la usa per compiere operazioni e traffici illeciti. La sua coscienza, narcotizzata da un “amore malato”, si risveglia solo dinanzi alla vita che si rinnova nel suo grembo. La storia di Maria, della sua forza, del suo coraggio e delle sue scelte, è una storia vera iniziata nel nord della Puglia a metà degli anni Ottanta e non ancora terminata.
Informazioni e prenotazioni (aperte): ufficio scuola Crest, responsabile Cinzia Sartini, email cinziasartini@teatrocrest.it, tel. 099.4725780 (interno 3), mobile 328.0010900, fax 099.4725811.

Il cartellone Scena futura è realizzato con il sostegno dell’Assessorato all’Industria Turistica e Culturale della Regione Puglia.