Storie pietre persone, storytelling territoriale per Kētos

Un percorso di storytelling territoriale per imparare a raccogliere voci, memorie e sentimenti di un quartiere, per meglio raccontarlo. Il Crest propone “Storie pietre persone”, storytelling a cura di Giovanni Guarino, a chiusura del progetto “Kētos-Centro Euromediterraneo del Mare e dei Cetacei”, promosso dall’Associazione Jonian Dolphin Coservation (soggetto capofila), con il sostegno di Fondazione Con il Sud. Nello specifico, si tratta di un intervento articolato in tre diversi percorsi tematici, in tre giorni diversi – 9, 14 e 20 novembre -, che, con avvio alle ore 17, si snoderanno nel cuore della Città vecchia di Taranto, per concludersi con un momento in/formativo negli spazi di Kētos.

Della durata di circa 2 ore e 30 minuti,  le “passeggiate” sono strutturate da un momento di storytelling sulle storie del quartiere. Un patrimonio di voci, memorie e sentimenti. Destinatari e interlocutori preferenziali dei percorsi tematici sono le guide/operatori turistici della città di Taranto. Gli stessi avranno modo di acquisire e ampliare le competenze sulle tecniche di storytelling e le capacità di affabulazione. L’obiettivo è avviare una conoscenza “empatica” della e con la storia della città, un diverso approccio valoriale rispetto ai luoghi visitati e alle loro storie. La partecipazione è libera, gratuita e aperta a tutti (max 25 persone per ciascun percorso) con prenotazione obbligatoria al numero 366.3473430.

Falanto e le tracce di Magna Grecia. Il primo percorso, martedì 9 novembre, parte dalla lettura di una lettera dell’archeologo Luigi Viola indirizzata al Ministero dell’Istruzione Pubblica – Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, datata 9 novembre del 1883. La lettura sarà lo spunto per riflettere, nel mentre si cammina alla ricerca delle mura greche, su quello che la città avrebbe potuto essere e non è stata, ma che può ancora essere in ragione del suo patrimonio storico, artistico e architettonico, in ragione della distruzione e/o preservazione dello stesso. Partenza da piazza Castello (tempio dorico), proseguendo per palazzo d’Aquino (torre ipogea delle mura greche), via di Mezzo, largo Blasi (tracce di mura greche scomparse), via Cava e il salto di quota in salita san Martino. La conclusione avrà luogo negli spazi di Kētos, in vico Vigilante, nel prezioso scrigno di storia passata di palazzo Amati.

Percorso sulle tradizioni popolari. Il secondo percorso, domenica 14 novembre (recupero della data del primo novembre, rinviata a causa del maltempo, ndr), permetterà di riscoprire e dare luce alle tradizioni popolari tarantine, allargandosi poi ad altri aspetti della vita nei vicoli. Il percorso partirà da via Pentite, nei pressi della piccola chiesa abbandonata di san Paolo, e proseguirà poi per le vie ed i vicoli della Città vecchia: vico Ospizio, salita san Martino, arco san Domenico, fino ad arrivare a palazzo Pantaleo, ovvero al Museo etnografico “Alfredo Majorano”, che custodisce diverse testimonianze delle tradizioni popolari della città di Taranto e della sua provincia. La conclusione avverrà a palazzo Amati, uno dei palazzi più prestigiosi del borgo antico di Taranto, sede di Kētos.

Presenze religiose tra fede minore e splendori artistici. Sabato 20 novembre (recupero della data del 15 novembre, rinviata a causa del maltempo, ndr), il terzo è un percorso religioso che affronta i temi della fede popolare nel suo vissuto sia di ricchezza che di semplicità. Si partirà dalla chiesa di sant’Anna in via Civitanova, dove è conservata una statua di sant’Omobono, per parlare e conoscere la storia di questo santo “forestiero”. A seguire, la chiesa di san Domenico Maggiore e la sua forte valenza di storia e di fede popolare, per giungere alla Basilica Cattedrale di san Cataldo e lasciarsi abbagliare dallo splendore degli intarsi marmorei del Cappellone e le sue storie. Si prosegue quindi al MuDi – Museo Diocesano di arte sacra, grande scrigno di reliquie, oggetti sacri, preziosi e rappresentativi di secoli di fede tarantina. La conclusione è prevista a palazzo Amati, sede riconosciuta di Kētos, collocato negli itinerari più interessanti di visita nella Città vecchia.

Lo storytelling territoriale “Storie pietre persone” è realizzato del Crest nell’ambito del progetto “Kētos-Centro Euromediterraneo del Mare e dei Cetacei” promosso dall’Associazione Jonian Dolphin Conservation nell’ambito del bando storico-artistico e culturale “Il bene torna comune”, promosso dalla Fondazione Con il Sud per valorizzare gli immobili inutilizzati o usati in modo parziale al Sud, in un’ottica di uso collettivo e di restituzione alla collettività attraverso attività socio-culturali e sostenibili. Oltre alla cooperativa teatrale Crest, partner per lo svolgimento delle attività di in/formazione sono Associazione Comunità Emmanuel Onlus, Associazione Manifesto della Città vecchia e del Mare, Associazione Marco Motolese e Associazione Terra, con il patrocinio del Comune di Taranto.

Giovanni Guarino
Attore e operatore culturale, socio e vicepresidente della cooperativa Crest, è il responsabile del settore progettazione e animazione del territorio, con particolare attenzione alle utenze cosiddette deboli (infanzia, minori a rischio, anziani, detenuti, migranti). Dal 1985 avvia una formazione sulla narrazione teatrale che si nutre nel tempo della complicità e dell’incontro con maestri quali Marco Baliani, Mimmo Cuticchio, Roberto Anglisani, maturando negli anni come narratore una ricerca originale intorno alla cultura e alle tradizioni di Taranto. Le sue storie si stagliano come quadri d’autore sull’affresco della Storia. Non racconta della Città, ma, di più, ne è la voce. Così, Taranto parla e si rivela attraverso di lui. Dal 2012 cura il laboratorio urbano del Crest, denominato “I neri per strada”, che vuole essere un luogo di partecipazione attiva, con regole di comportamento e di gestione, di sviluppo della fantasia, in grado di contaminare costruttivamente le giovani generazioni verso nuovi possibili modelli di vita consapevole e sostenibile.

crediti d’immagine: Alexander Corciulo