TRAC, Giacomo Dimase in residenza digitale

«Cattivi che sono anche buoni e buoni che sono anche sempre un po’ cattivi». Dal 15 al 27 febbraio, l’attore e burattinaio Giacomo Dimase sarà in residenza digitale per lavorare al progetto “C’era una volta il Britney” (vincitore bando Trac 2020 Residenze Digitali rivolto a compagnie e artisti pugliesi), con il sostegno del polo Trac di Taranto. La residenza si avvale della collaborazione di Giorgio Testa (tutor drammaturgico), Catia Caramia (tutor compagnia Crest), Maria Martinese (consulenza costumi) e Andrea Bettaglio (consulenza scenografia).
«Spettacolo di narrazione “partecipata” per un solo attore, “C’era una volta il Britney” parla di una storia vera intermezzata da interventi comici onirici alla Alice nel paese delle meraviglie, attingendo alla drammaturgia inglese di Harries, Kelly, Crimp e altri geni dell’ironia. Parla del Giacomo bambino triste senza perdere la conquistata frizzante giacomosità del Giacomo adulto. Parla di cattivi che sono anche buoni e di buoni che sono anche sempre un po’ cattivi. Perché non mi piace essere troppo di parte, odio il vittimismo nonostante ex vittima. E penso che un racconto con chiaroscuri e grigi sia molto più efficace di uno con severe prese di posizione. È uno spettacolo che, ad oggi, prevede una scena minimal che si faccia forza della versatilità della narrazione, delle luci e di pochi ma scelti elementi di costume. Essenziale è l’ironia ed il rapporto col pubblico, senza finta quarta parete ma sempre diretto. È scritto per tutti i bambini invisibili, per tutti gli adolescenti che si ritroveranno a piangere alla fine, mentre stanno ancora ridendo delle battute precedenti. È amore e speranza per un futuro migliore, ma consapevole della realtà. È lo spettacolo di cui, in quel passato da bimbo sputato, avrei avuto tanto bisogno. È per tutti quelli come me, per quelli contro di me, per quelli cui non gliene frega di me, per tutti voi», annota Giacomo Dimase.

Giacomo Dimase
Nato a Bari nel 1990, cresce con i racconti di miti e fiabe del nonno. Studia teatro all’Accademia Unika e successivamente a Milano alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi e al laboratorio permanente di ATIR Teatro Ringhiera. Inizia una personale forma teatrale in cui unisce la passione per l’educazione con l’esperienza teatrale, inventando e rielaborando “giochi teatrali” per tutte le età. Si interessa al teatro fisico e al movimento in generale, studiando, tra gli altri, con Julie Anne Stanzak (storica danzatrice del Tanztheater Wuppertal di Pina Bausch), Susanna Odevaine e la compagnia di teatro internazionale Familie Flöz. Dal 2015 accresce l’esperienza nel teatro per l’infanzia, aggiungendo alle sue proposte per bambini l’uso pedagogico di pupazzi e burattini, conoscenza diretta maturata al Granteatrino Casa di Pulcinella, di cui è attore e animatore, e in produzioni per l’infanzia del Teatro Kismet OperA. È regista di spettacoli di teatro ragazzi. Insegna nei corsi junior dell’Accademia Unika ed è maestro di drammatizzazione di fiabe in scuole primarie e secondarie di primo grado. Collabora con associazioni che si occupano sul territorio di promuovere la letteratura dell’infanzia.

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C’era una volta il Britney

di e con Giacomo Dimase
nato nell’ambito di Montagne Racconta 2020, decima edizione del festival trentino “cancellata” per Covid
vincitore bando regionale Trac 2020 Residenze Digitali
con il supporto di TRAC_Centro di residenza teatrale pugliese

 
TRAC
Acronimo di Teatri di Residenza Artistica Contemporanea, è il primo Centro di residenza teatrale pugliese, un progetto sostenuto dalla Regione Puglia e dal Mibac che coinvolge quattro teatri e uno spazio studio, per accogliere ogni anno artisti e compagnie in cerca di una casa per la loro ricerca artistica: Factory Compagnia Transadriatica e Principio Attivo Teatro – Teatro comunale di Novoli (Lecce); Crest – TaTÀ di Taranto; La luna nel letto/Tra il dire e il fare – Teatro comunale di Ruvo di Puglia e Spazio Artinscena di Castellana Grotte (Bari); Bottega degli Apocrifi – Teatro comunale “Lucio Dalla” di Manfredonia (Foggia).
 

 
crediti immagine: Gennaro Guida