Vedere, immaginare, disegnare

Bozzetti ed esplorazioni. Avviata il 17 maggio, terminerà mercoledì 30 maggio la prima fase del percorso di formazione in drammaturgia dello spazio “Taranto, un museo a cielo aperto”. Dieci giorni vissuti a fare schizzi, a disegnare rapidamente ciò che si è visto o ciò che si è immaginato tra gli ambienti multiuso del TaTÀ (con i curatori Paolo Baroni e Marco Guarrera), gli angoli più fascinosi dell’Isola (con Giovanni Guarino) e i reperti mozzafiato del MArTA. Nei fatti, il Crest, che promuove l’offerta formativa, condivide spazi di progettazione, professionalità artistiche, strutture organizzative e tecniche con i corsisti. La seconda fase è programmata dal 4 al 9 giugno. Dopo le vacanze estive, il percorso formativo riprenderà alla riapertura del nuovo anno scolastico, annoverando tra i partecipanti anche venti studenti di una quarta classe dell’indirizzo Arti figurative della sede di Taranto (docente tutor Silvia De Vitis) del liceo artistico “Calò” (dirigente scolastico Brigida Sforza), nell’ambito di un progetto di Alternanza scuola-lavoro. In breve sintesi, il laboratorio è finalizzato allo sviluppo di un progetto collettivo sul tema “portiamo il museo fuori, nella città”, alla costruzione di una “macchina scenografica interattiva” utilizzando per lo più materiali di recupero e all’installazione della “macchina” in un luogo (o più) dell’antica isola tarantina.

Il percorso di formazione in drammaturgia dello spazio “Taranto, un museo a cielo aperto” è parte di “Heroes”, progetto artistico triennale 2017/19 di Crest e associazione culturale “Tra il dire e il fare” (Ruvo di Puglia, Bari) in ATS, in ordine all’avviso pubblico per iniziative progettuali riguardanti lo spettacolo dal vivo e le residenze artistiche – Patto per la Puglia – FSC 2014/2020 – Area di intervento “Turismo, cultura e valorizzazione delle risorse naturali”.

photo © Carla Molinari