Crest, la Befana porta in dono «La storia di Hansel e Gretel»

Domenica 5 gennaio per la rassegna «Favole & Tamburi» al TaTÀ di Taranto

E prima dello spettacolo la vecchietta sulla scopa giocherà con i piccoli spettatori

Con una sua storica produzione, la compagnia Crest di Taranto festeggia la Befana domenica 5 gennaio, nell’auditorium TaTÀ, dove alle ore 18 porta in scena «La storia di Hansel e Gretel» per la rassegna «Favole & Tamburi», che alle ore 17 prevede l’arrivo della vecchietta sulla scopa, invitata a salutare i piccoli spettatori, a giocare e ballare con loro e a donare dolcetti e carbone.

Scritto e diretto da Michelangelo Campanale e vincitore del premio «L’uccellino azzurro» al Festival di teatro ragazzi «Ti fiabo e ti racconto» nel 2009 (e nell’edizione speciale del 2015), lo spettacolo è interpretato da Catia Caramia, Abril Milagros Gauna, Giuseppe Marzio e Gianvincenzo Piro ed è impreziosito dai costumi di Cristina Bari. Il lavoro è ispirato alla celebre fiaba dei fratelli Grimm ed è ambientata in una fitta foresta, difficile da attraversare con i suoi pochi e aspri sentieri, resi ancora più difficoltosi da giganteschi e ombrosi pini e faggi, i cui rami intralciano il cammino. Per i contadini della zona è «il bosco della strega», per via di un rudere con i suoi quattro forni e della storia di una donna bellissima che, con i suoi dolci magici, catturava quanti, perdendosi nel bosco, arrivavano nei pressi della sua casa.

Sembra essere questa l’origine della storia, racconto «ombroso» come il bosco, reso ancora più inquietante dalla presenza di una donna che appare ai due fratellini bellissima, accogliente e materna, ma strega che inganna e mangia i bambini. Nello spettacolo, come nella fiaba, la sua presenza getta una luce mutevole su ogni passaggio della storia: il giornaliero inganno dell’immagine nasconde verità opposte o semplicemente più complicate. Raccontare ai bimbi della società dei consumi questa favola, che prende avvio proprio dalla prosastica difficoltà di un padre e di una madre a sfamare i figli, può non essere un esercizio di stile.

Del resto, le favole non lo sono mai. Quali ansie d’abbandono, paura di non vedere soddisfatti i propri bisogni, quali fantasmi prendono corpo in bambini che sentono minacciata la propria avidità di benessere? Per questo, lo spettacolo ideato da Michelangelo Campanale resta sospeso tra realtà e favola, perché i bambini imparino a dare valore alle cose e soprattutto alla loro capacità di discernere e conquistarle, a superare la dipendenza passiva: quella dai genitori e dall’abbondanza.

Inizio attività ore 17, spettacolo ore 18.
Biglietti 7 euro (6 euro per nuclei familiari di almeno quattro persone).
Info e prenotazioni 333.2694897.

addetto stampa
Francesco Mazzotta
328.6296956

  

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