Love Me. Due pezzi di Antonio Tarantino

Stranieri, lavavetri e la barbara Medea, tutti intrappolati in luoghi comuni, così triti da far morire dal ridere, così feroci da far vergognare. Per il cartellone Periferie, rassegna di teatro, sabato 9 marzo, alle ore 21 all’Auditorium TaTÀ di Taranto, in via Deledda ai Tamburi, in scena “Love Me. Due pezzi di Antonio Tarantino”, testi Antonio Tarantino, regia Licia Lanera, con Licia Lanera e con Il Corpo del Reato, luci Vincent Longuemare, disegno sonoro Tommaso Qzerty Danisi, costumi Angela Tomasicchio, foto di scena Emanuela Giusto, produzione Emilia Romagna Teatro ERT – Teatro Nazionale / Compagnia Licia Lanera. Durata 70′. Biglietto intero 15 euro, ridotto 12 euro (under 25 e over 65): biglietti interi acquistabili anche online su vivaticket [qui]. Info 366.3473430.

Nella stazione di Modena, su di una scala che collega il binario al sottopasso, giace privo di sensi uno straniero: la folla lo calpesta con le sue enormi valigie. In un locale a Bari vecchia uno straniero serve ai tavoli, indossa una maglietta su cui è scritto GUCCI, al collo porta un crocifisso enorme di oro. Entrambe le cose, maglietta e collier, sono falsi. Su una spiaggia della Puglia una donna fa il bagno col velo sotto gli occhi allibiti dei bagnanti. Scoppia un temporale improvviso nel centro di Roma e dopo qualche secondo una grande quantità di stranieri è pronta a venderti un ombrello.
Mazzi di rose, ciabatte, pelli colorate, odori acri, occhi imploranti, barbe scure, urla. I mauritiani fanno i servizi, i cingalesi vendono le rose, gli africani maschi vendono le collanine, le nigeriane fanno le puttane, le donne dell’est sono badanti, le musulmane non lavorano perché i mariti non vogliono, i turchi fanno le pizze e il kebab, i marocchini lavano i vetri e fanno le rapine, i rom rubano e con i soldi si fanno i denti d’oro. Sono gli stranieri delle nostre città, ognuno incastrato nel ruolo che gli abbiamo assegnato. La loro specie qui, è condannata in perpetuo ad essere straniera. Chi ha rubato la marmellata? L’uomo nero.

Lo spettacolo nasce dall’incontro dell’artista pugliese Licia Lanera con la parola e la poetica di Antonio Tarantino, pittore e drammaturgo tra i più raffinati e originali degli ultimi trent’anni, scomparso nell’aprile del 2020. Confrontandosi con la scrittura di Tarantino e riconoscendosi nei suoi toni feroci e sarcastici, Lanera, sola in scena, affronta il disincantato immaginario dell’autore, popolato da personaggi sconfitti e feriti, ma disperatamente vivi, che parlano una lingua cruda, priva di retorica, tabù e violenza. Love Me intreccia due opere dell’autore, Medea e il testo inedito La scena, per comporre una vorticosa creazione. Stranieri, reietti e personaggi ai margini di una società barbara e violenta fanno riverberare l’eterna e irrisolta lotta tra i miseri e i potenti.

note bio

Licia Lanera. Attrice, drammaturga, regista e capocomica dal 2006, anno in cui co-fonda la compagnia teatrale Fibre Parallele, dal 2018 Compagnia Licia Lanera. Barese, classe 1982, è tra le artiste più applaudite e premiate della sua generazione. Il suo talento d’attrice, apprezzato anche da Luca Ronconi che la volle in scena nella sua Celestina del 2014, le è valso vari riconoscimenti, tra i quali il premio Landieri come miglior attrice italiana giovane nel 2011, il premio Eleonora Duse, il premio Virginia Reiter e il premio Ubu nel 2014 come migliore attrice italiana under 35 e nel 2022 come migliore regia e miglior nuovo testo straniero di scrittura drammaturgica. Nel 2020 conclude la Trilogia Guarda come nevica dedicata agli autori russi Bulgakov, Čechov e Majakovskij (i tre capitoli, Cuore di cane, Il gabbiano e I sentimenti del maiale). Nel 2021 riprende lo studio su Antonio Tarantino e, tramite l’accesso agli archivi dello scrittore, sceglie due brevi testi, che, uniti sotto un unico titolo, diventano nel 2022 lo spettacolo Love Me. Due pezzi di Antonio Tarantino.
 
Antonio Tarantino. Nato a Bolzano nel 1938, si trasferisce in giovane età a Torino. Fino agli anni Novanta lavora come artista figurativo e approda nel mondo teatrale solo dopo i cinquant’anni, quando nel 1993 vince il premio Riccione per il Teatro con Stabat Mater e La passione secondo Giovanni. Tra le altre pubblicazioni per il teatro: Giuseppe Verdi a Napoli (Cue Press, 2017), Materiali per una tragedia tedesca (prima edizione Ubulibri, 2000, riedito da Cue Press, 2016), Dittico arabo. La casa di Ramallah e La pace (prima edizione Ubulibri, 2006, riedito da Cue Press, 2021), Gramsci a Turi (prima edizione Ubulibri, 2009, riedito da Cue Press, 2021) e il postumo Barabba (Cue Press, 2021). Muore a Torino il 21 aprile 2020, all’età di 82 anni.

parliamone | dopo lo spettacolo, la Compagnia incontra il pubblico. 

Il progetto Periferie – tredicesima edizione – è realizzato dal Crest. Con il sostegno di Regione Puglia e Provincia di Taranto.

 


 
[fonte consultata: canale YouTube Compagnia Licia Lanera]

 

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  Crest News | redazione web