La stanza di Agnese | matinée scolastica
«Dopo tutti questi anni, la domanda è sempre la stessa: perché?». Per il cartellone “Scena futura”, rassegna in matinée per gli studenti delle scuole secondarie di II grado, lunedì 25 e martedì 26 marzo, alle ore 10.30 all’Auditorium TaTÀ di Taranto, in via Deledda ai Tamburi, in scena “La stanza di Agnese” di e con Sara Bevilacqua, drammaturgia Osvaldo Capraro, foto di scena Mimmo Greco, produzione Meridiani Perduti Teatro, con il sostegno di Factory Compagnia Transadriatica, in sinergia con Scuola di Formazione Antonino Caponnetto, vincitore del progetto TRAC – Sezione Nuova Drammaturgia 2021. Durata 50′. Ufficio scuola Crest: 099.4725780, interni centralino 3 (Cinzia Sartini, responsabile) e 8 (Carla Molinari).
Sono passati quasi 32 anni dalla morte del giudice Paolo Borsellino e dei cinque membri della sua scorta Agostino Catalano, Claudio Traina, il triestino Eddie Walter Cosina, Emanuela Loi e Vincenzo Li Muli. Il 19 luglio 1992, alle ore 16.58, una Fiat 126 viene fatta esplodere in via Mariano D’Amelio al civico 21 a Palermo, sotto il palazzo dove all’epoca abitavano Maria Pia Lepanto e Rita Borsellino (rispettivamente madre e sorella del magistrato), presso le quali il giudice quella domenica si era recato in visita. La strage avviene a soli 57 giorni dall’attentato di stampo mafioso che uccise Giovanni Falcone.
2010. Agnese Piraino Leto in Borsellino, segnata da una terribile malattia, riceve una telefonata da parte dell’ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga: “Via D’Amelio è stata da colpo di Stato”. Poche parole che inevitabilmente fanno riemergere i ricordi di una vita, sin da quando, figlia del presidente del Tribunale di Palermo e immersa negli usi e costumi dell’alta borghesia palermitana, incontra per la prima volta Paolo, giovane pretore a Mazara del Vallo. Da questo momento parte la narrazione della sua crescita accanto al marito e della scoperta di una Palermo diversa, meno luccicante di quella a cui era abituata, ma forse più bella, anche se disgraziata, passando attraverso i primi anni di matrimonio e la nascita dei figli. Fino a narrare i momenti più bui, compresa la morte di amici e colleghi di Paolo; i rapporti con la scorta che diventa parte della famiglia; la difficoltà di accettare la situazione da parte dei figli. Ma anche l’altro lato di Paolo, quello giocoso e sempre pronto allo scherzo, al “babbìo”. Il lavoro nel pool antimafia accanto a Giovanni Falcone fino alla terribile morte di quest’ultimo. Infine il tradimento da parte di chi avrebbe dovuto combattere al suo fianco.
Tutto questo è La stanza di Agnese. Più che un monologo, un dialogo incessante tra Agnese e Paolo, che continua tra le pieghe dei ricordi, con toni di tenerezza quando si tratta dei propri figli e di indignazione nei confronti dei traditori dello Stato.
nota bio
Sara Bevilacqua. Attrice e regista. Brindisina, classe 1974, diplomata all’Accademia di Arte Drammatica della Calabria, prosegue il percorso formativo partecipando a numerosi stage di teatro, danza, poesia e canto, di cui tre di rilievo internazionale all’Accademia di Arte Drammatica di Varsavia. Collabora come attrice con diverse compagnie, tra cui Factory, Fibre Parallele, Teatri di Bari. Fonda a Brindisi (2009, con Daniele Guarini) la compagnia Meridiani Perduti Teatro. In collaborazione con l’autore Emiliano Poddi, finalista premio Strega nel 2010 e docente della Scuola Holden di Torino, porta avanti un progetto di recupero della memoria storica attraverso un percorso di teatro narrazione che nasce da una approfondita ricerca condotta sul territorio. Indicative le ultime due produzioni: Stoc ddò – Io sto qua (2020) e La stanza di Agnese (2022), entrambe scritte da Osvaldo Capraro.
Il progetto “Scena futura” – undicesima edizione – è realizzato dal Crest. Con il sostegno di Regione Puglia, Provincia e Comune di Taranto.
[fonte consultata: canale YouTube teatrosalaumberto]
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