Scena futura 2024_25

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la stagione 2024_25 all’Auditorium Ta
rassegna riservata agli studenti degli Istituti Superiori

 
 
 
8 novembre 2024, ore 10.30
Io ci provo
NILDE MIA autobiografia non autorizzata di una statua
con Silvia Lodi | ideazione drammaturgia e regia Paola Leone | testi Valentina Diana e Paola Leone | costumi Api Lou | scenografie Egle Calò | attrezzista di preparazione Daniele Sciolti | disegno Luci Davide Arsenio | effetti sonori e musica originale Andrea De Rocco

È Il nuovo spettacolo della regista Paola Leone, nato all’interno di “Le Donne si raccontano… modera Nilde Iotti”, un progetto di promozione sui diritti della donna fatto con le donne che ha coinvolto un gruppo di studentesse, un gruppo di detenute e un gruppo di signore attiviste politiche, l’Armata Rosa di Melpignano una cittadina in provincia di Lecce. 

Il lavoro teatrale nasce dalla voglia di indagare quelle difficoltà di essere donna e ricoprire un ruolo pubblico, istituzionale in una società̀ ancora troppo sessista e omofoba. Uno spettacolo sui diritti delle donne e su quanto ancora c’è da fare per raggiungere la parità̀ di genere. Un riconoscimento alla sua pratica politica e al ruolo che le donne hanno avuto nella nostra storia del nostro paese, dedicato a tutte le donne che credono ancora che il mondo si deve e si può̀ cambiare e che abiteranno su questa terra.

Una statua, quella di Nilde Iotti sola in scena, abbandonata chissà̀ dove, prende vita e si fa umana. La prima Presidente donna della Camera dei deputati, viene risvegliata dalle voci di un corteo di donne che canta slogan femministi. Questo il pretesto per far tornare in vita anche solo per 50 minuti una delle figure femminili più̀ importanti della storia italiana e della nascita della Costituzione. Una donna nata 100 anni fa, che ha ancora molto da dirci. Un’ora per ripercorrere la sua vita e le molte battaglie di cui si fece fautrice come quelle per approvare la legge sul divorzio, la riforma del nuovo diritto di famiglia e quella a sostegno del riconoscimento della violenza carnale come crimine contro la persona e non contro la morale. Il racconto di una vita che oggi più̀ che mai un esempio di buona politica e di emancipazione.

dai 16 anni | teatro d’attore

 


 
7 febbraio 2024, ore 10.30 | Spettacolo vincitore bando CURA 2022
Campo Teatrale
ILVA FOOTBALL CLUB
regia e drammaturgia Usine Baug & Fratelli Maniglio | con Fabio Maniglio, Luca Maniglio, Ermanno Pingitore, Stefano Rocco, Claudia Russo

Taranto, una città sacrificata in nome del progresso industriale. Attraverso la metafora del calcio, “Ilva Football Club” ci porta in un viaggio emozionante e profondo nel cuore di una comunità segnata dall’inquinamento e dalla disoccupazione.

Basato su ricerche approfondite e testimonianze dirette, lo spettacolo racconta la storia di una squadra di calcio nata all’ombra dell’acciaieria più grande d’Europa, l’Ilva.  

La storia del grande centro siderurgico s’intreccia alla leggenda di questa piccola squadra, per dare voce alle tante storie vissute a Taranto. Storie di lotta tra salute e lavoro, tra speranza e disillusione, tra sogno e realtà.

Con leggerezza e ironia lo spettacolo analizza la storia di oltre 60 anni del centro siderurgico, mostrando come la promessa di progresso e prosperità si siano lentamente trasformate in disillusione, rabbia, prigione e ricatto. Il dramma condensato in un dilemma: salute o lavoro?

dagli 14 anni | teatro d’attore

 


 

10 febbraio 2025, ore 10.30
Crest
ULTIMO ROUND
di Gaetano Colella e Andrea Simonetti | con Andrea Simonetti | costumi Maria Giovanna Stallo | disegno luci Vito Marra | tecnico luci Walter Mirabile/Vito Marra | regia Gaetano Colella

Johann Trollmann, pugile tedesco di origini zingare nato nel 1907, fu un atleta dalle potenzialità incredibili, paragonato spesso al famosissimo Muhammad Alì, anche per le movenze leggiadre e sinuose, molto più simili a quelle di un danzatore che allo stile di un pugile. Caratteristiche vincenti ma non apprezzate dall’ambiente nazista che nel 1933 gli tolse il titolo dei pesi medi e iniziò a contrastarne la carriera. Da quel momento Trollmann lottò contro la Federazione pugilistica tedesca e cercò sempre di irridere il sistema. Nel 1938 fu costretto alla sterilizzazione in quanto sinti, nel 1942 venne deportato in un campo di lavoro e sfruttato come “sparring partner“ negli incontri di pugilato organizzati dalle guardie naziste, divenendo vittima sacrificale, umiliato e deriso pur di mangiare, di resistere.

Nel ’44 Trollmann, ormai stremato e ridotto pelle e ossa, rialzò il capo e con un ultimo sforzo sconfisse il suo aguzzino, il Kapò Emil Cornelius. La vittoria gli costò la vita: Trollmann venne trovato morto in circostanze misteriose. Si parlò di morte accidentale. Ma nessuno ci credette e ci crede.

dai 14 anni | teatro d’attore, narrazione

 


 

25 – 26 febbraio 2025, ore 10.30
Crest | I nuovi Scalzi
LE TRAGICOMICHE Vita da eroi
testo e regia Savino Maria Italiano | con Lidia Ferrari, Savino Maria Italiano, Giuseppe Marzio, Abril Milagros Gauna | scene e disegno luci Michelangelo Campanale | maschere Roberta Bianchini | costumi Lisa Serio | tecnici di scena Vito Marra/Roberto Cupertino

Quattro buffoni, eredi della tradizione teatrale fliacica, rivisitano l’epica di Achille e della guerra di Troia. Attraverso una lente comica e ironica, lo spettacolo rilegge i grandi miti classici, svelando le emozioni, le debolezze e le aspirazioni dei personaggi. Un viaggio nel tempo e nell’animo umano, dove l’antico si intreccia con il contemporaneo.

Lo spettacolo si ispira ad una forma di teatro molto antica che nasce e si sviluppa fra il V e III sec a.C. nella Magna Grecia, in particolare modo a Taranto: il teatro Fliacico a cui si intende ridare luce perché ha influenzato il modo di fare teatro dei latini e successivamente dei comici dell’arte italiani, i quali hanno dato vita al mestiere del teatro moderno.

Lo spettatore è condotto tramite la presenza narrante multipla dei fliaci a conoscere ogni personaggio coinvolto nel poema omerico, o meglio, appartenente al panorama entro cui si muovono le vicende narrate da Omero. Con la propria natura istrionica, i fliaci, ripercorrono i momenti salienti della vicenda, legandoli ad altri drammi e personaggi come “Ifigenia in Aulide”.

dai 14 anni | teatro d’attore, commedia dell’arte

 


 
7 marzo 2025, ore 10.30
Airone De Falco
STORIA DI UN NO
di e con Annalisa Arione e Dario de Falco | musiche di Enrico Messina | in collaborazione con Annalisa Cima – movimento scenico | con la consulenza di dott.ssa Savina Dipasquale (psichiatra
), dott.ssa Luisa Ortuso (psicologa e psicoterapeuta)

Storia di un No” racconta di Martina che ha: quattordici anni, una pianta carnivora di nome Yvonne e delle cuffiette bianche.

Martina non ha vestiti firmati, non ha il motorino e non ha la mamma. “Storia di un No” racconta anche del papà di Martina: un papà attento che lavora da casa, ama Jane Austen e cucina lasagne ogni volta che c’è qualcosa di importante da festeggiare. “Storia di un No” racconta di Alessandro, che ha una felpa di marca, un ciuffo a cui dedica venti minuti ogni mattina e che di Martina s’innamora praticamente subito. Almeno così dice lui. “Storia di un No” è la storia di un incontro, di un primo bacio che non è come era stato sognato ma che è bello lo stesso, di famiglie che non sono come le vorremmo, dell’amore confuso con il possesso.

È la storia di Martina che sceglie di pensarsi intera e quindi dice basta, creando con la sua consapevolezza una reazione a catena in grado di cambiare le cose.

dai 14 anni | teatro d’attore

 


 
20 marzo 2025, ore 10.30
Terra Magica
MEDEA
regia Maria Chiara Basso | costumi e scene Francesca Bax | contributi musicali Marica Auletta | con  Valeria Cimaglia, Tommaso Sartori, Domizia D’Amico, Francesca Bax, Mariachiara Basso | con la voce di Massimo Cimaglia nel ruolo di Egeo

La tragedia di Medea, capolavoro di Euripide, è un vortice di passioni che ci trascina in un mondo antico e sorprendentemente attuale. Al centro della scena, una donna forte e complessa,  Medea, combattuta tra amore e odio, gelosia e vendetta.  Maga, moglie, madre, traditrice della propria famiglia, è al centro di questi conflitti e lotta con tutte le sue forze per recuperare la propria dignità, calpestata dall’egoismo e dal narcisismo del padre dei suoi figli, Giasone, La  scelta di uccidere i propri figli, pur atroce, nasce da una ferita profonda, dall’incapacità di essere accettata e compresa in una società che la considera “l’altra”.

La regia di Maria Chiara Basso, trasformando il palcoscenico in una sorta di tempio pagano, sottolinea il profondo legame di Medea con le forze soprannaturali. Questa scelta registica non solo arricchisce la figura della protagonista, ma ci invita a riflettere sul ruolo della religione nella vita degli uomini e sulle conseguenze che possono derivare da una fede cieca e intollerante.

La tragedia di Medea risuona con sorprendente attualità. La lotta per l’affermazione della propria identità, la paura del diverso, la violenza generata dalla gelosia sono temi che ancora oggi ci interrogano.

dai 16 anni | teatro d’attore

 

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Scena futura 2024_25

biglietti
intero 6 euro
ridotto 5 euro (riservato alle classi della stessa sezione che decidono di vedere almeno 2 spettacoli)

gratuità
Sono concesse due gratuità per classe. I docenti sono liberi di scegliere se destinarle ai ragazzi indigenti o con disabilità.

servizio trasporto
Il Crest, su richiesta della scuola, organizza il servizio trasporto alunni con Bus CTP o con aziende private. Capienza bus 53 posti

informazioni e prenotazioni
ufficio scuola CREST | via Grazia Deledda snc, 74123 Taranto
+39 333.2694897 (interno 3) | fax 099 4725811
Cinzia Sartini (responsabile) | mail cinziasartini@teatrocrest.it | int. 3
Carla Molinari | mail carlamolinari@teatrocrest.it | int. 8

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Il progetto “Scena futura” – dodicesima stagione – è realizzato dal Crest con il sostegno di Regione Puglia, Provincia e Comune di Taranto.


 

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