Ai nostri spettatori

Come sappiamo, il Decreto Legge n. 105 del 23 luglio 2021 ha sancito, a partire dal 6 agosto, l’obbligo del possesso del green pass per accedere ai luoghi di spettacolo, sia all’aperto che al chiuso.
Il controllo del green pass è un’ulteriore misura che si aggiunge alle tante che nel corso di questi mesi abbiamo dovuto prevedere e rispettare in qualità di gestori di attività di spettacolo.
Un lungo elenco di procedure e limitazioni: dalla riduzione della capienza delle sale al distanziamento, dal controllo della temperatura all’obbligo dell’uso della mascherina, dalle procedure di sanificazione prima e dopo lo spettacolo all’obbligo del tampone per attori e tecnici.
Misure e procedure complicate e onerose, che vogliono rispondere alla necessità di contenere il contagio e salvaguardare la salute degli spettatori e degli artisti, ma di cui, a volte, ci sfugge la logica e ci chiediamo come mai non vengano richieste in altri analoghi contesti di socialità.
La risposta, crediamo, sia duplice: da un lato l’inferiore peso politico del mondo della Cultura, rispetto al potere economico e contrattuale di altri settori; dall’altro il fatto che la parola spettacolo comprende una miriade di eventi di natura differente: dai concerti di musica classica a quelli rock, dalla lirica alla danza, al circo, al teatro. Forme di rappresentazione e di intrattenimento che hanno modi di fruizione e regole di comportamento molto diverse, che – nella semplificazione della norma – vengono uniformati al rialzo.
Operare in questo contesto è molto complicato, faticoso e ora, con il controllo del green pass, anche spiacevole; da sempre come operatori della cultura, abbiamo perseguito una mission inclusiva di attivazione della comunità, per promuovere le relazioni e la socialità tra le persone e le generazioni, nella ferma convinzione che fruire e fare teatro siano elementi fondamentali, generativi di benessere e di welfare. L’eventualità di essere costretti a mandare via intere famiglie o a far entrare a vedere uno spettacolo solo i bambini, lasciando fuori i genitori, ci allontana dalla visione sin qui avuta e ci amareggia.
Siamo convinti che il green pass, specie negli spettacoli all’aperto, non aggiunga maggiore sicurezza, rispetto alle procedure che già eseguiamo per garantire la salute degli spettatori, allo stesso tempo crediamo sia stato istituito come sprone per ampliare la platea delle persone vaccinate e per scongiurare, speriamo, il rischio di nuove chiusure nei prossimi mesi.
Indipendentemente dalle posizioni di ciascuno a proposito del vaccino, non possiamo esimerci dall’applicare la norma e consentire l’accesso agli spettacoli solo ai possessori di green pass: la cooperativa teatrale Crest è un soggetto privato a funzione pubblica e il rispetto delle leggi è per noi un pilastro irrinunciabile a cui non possiamo, né vogliamo derogare.
Speriamo dunque vogliate comprendere la nostra posizione e la nostra intransigenza e ci auguriamo che presto si possa ritornare a vivere il Teatro, tutti insieme, senza restrizioni.

CREST cooperativa teatrale