Scena futura 2023_24

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la stagione 2023_24 all’Auditorium Ta
rassegna in matinèe per le scuole secondarie di secondo grado

 
 
 
12 dicembre 2023, ore 10.30
Quintavalla – Stori
SIAMO QUI RIUNITI
O della democrazia imperfetta

testo e regia Letizia Quintavalla e Bruno Stori | con Filippo Carrozzo | musiche Alessandro Nidi | consulenza storica Irene di Jorio 

 
 

Uno spettacolo che parla ai ragazzi di politica in senso alto, con il rigore della ricerca storica e la profonda leggerezza del riso e dell’ironia. Ma di quale politica si tratta? Di quella illustrata dalla radice della parola, di quella del senso etimologico come la intendevano i greci: non la gestione della cosa pubblica o del potere, ma l’essere o il saper diventare cittadini autentici, protagonisti attivi e critici del luogo abitato dagli uomini: la polis.

Politoi quindi, uomini all’altezza dell’identità di animali sociali, destinati dalla natura a superare la dimensione individualistica per affrontare coraggiosamente il rapporto con l’altro.

Condotto per mano dall’attore in un ironico e istruttivo viaggio nel tempo – che ha inizio dalla culla della democrazia, l’Atene di 2500 anni fa – il pubblico approderà sorpreso a un oggi carico di contraddizioni e disuguaglianze, scoprendo o riscoprendo le tante imperfezioni, le storture, i camuffamenti delle democrazie del nostro tempo. Sarà curioso allora avvedersi di come la democrazia non sia una conquista acquisita, né d’altronde una sterile utopia, ma sia invece un tentativo in movimento, un’affascinante ipotesi di lavoro, una tensione ancora da agire.

Tra i compagni di viaggio, un grazie particolare al greco Socrate, alla sua arte della parola come colloquio e percorso a due, come arricchimento interiore di sé e dell’altro. E allo spagnolo Fernando Savater, che dopo Etica per un figlio ha gettato, con Politica per un figlio, uno sguardo ancora una volta acuto, penetrante e intenso sul rapporto tra generazioni.

dai 14 anni | teatro d’attore | durata 55′

 
Letizia Quintavalla. Regista e drammaturga. Nata a Parma nel 1951, laureata in storia e filosofia. Nel 1976 è tra i fondatori del Teatro delle Briciole di Parma di cui mantiene la direzione artistica fino al 1994. Il suo percorso artistico si snoda all’interno del teatro di ricerca e del teatro ragazzi. Per i suoi lavori attinge alla tradizione popolare, a quella del racconto orale, alla fiaba e ai classici, riletti attraverso un linguaggio espressivo che ha nella scrittura scenica il suo principale riferimento, integrata dalla struttura dello spazio scenico, dalla ricerca musicale e dall’espressività gestuale.
 
Bruno Stori. Attore, regista e drammaturgo. Classe 1955, nei primi anni Settanta inizia la sua carriera artistica a Bologna, sua città natale, come burattinaio di tradizione prima di far parte della compagnia “Il Setaccio burattini e marionette” di Otello Sarzi a Reggio Emilia. Nel 1976 è tra i fondatori del Teatro delle Briciole di Parma e nel 1985 del Lenz Teatro di Parma. Ha firmato numerosi testi e regie per diverse compagnie, tra cui il Teatro delle Briciole, il Teatro Città Murata di Como, il Teatro dell’Arca di Forlì, il Teatro Testoni di Bologna, la Compagnia Abbondanza-Bertoni, il Teatro del Buratto di Milano e la Compagnia “Quelli di Grock” di Milano.
 

 


 
24 gennaio 2024, ore 10.30 | ANNULLATO
Crest
ULTIMO ROUND
storia del pugile sinti Johann ‘Rukelie’ Trollmann

di Gaetano Colella e Andrea Simonetti | regia Gaetano Colella | con Andrea Simonetti | foto di scena Walter Mirabile | in collaborazione con Associazione Mente Acrobatica

 
 

Johann Trollmann, pugile tedesco di origini zingare nato nel 1907, fu un atleta dalle potenzialità incredibili, paragonato spesso al famosissimo Muhammad Alì, anche per le movenze leggiadre e sinuose, molto più simili a quelle di un danzatore che allo stile di un pugile. Caratteristiche vincenti ma non apprezzate dall’ambiente nazista che nel 1933 gli tolse il titolo dei pesi medi e iniziò a contrastarne la carriera. Da quel momento Trollmann lottò contro la Federazione pugilistica tedesca e cercò sempre di irridere il sistema.

Nel 1938 fu costretto alla sterilizzazione in quanto sinti, nel 1942 venne deportato in un campo di lavoro e sfruttato come sparring partner negli incontri di pugilato organizzati dalle guardie naziste, divenendo vittima sacrificale, umiliato e deriso pur di mangiare, di resistere. Nel 1944 Trollmann, ormai stremato e ridotto pelle e ossa, rialzò il capo e con un ultimo sforzo sconfisse il suo aguzzino, il Kapò Emil Cornelius. La vittoria gli costò la vita: Trollmann venne trovato morto in circostanze misteriose. Si parlò di morte accidentale. Ma nessuno ci credette e ci crede.

Nel 2003 la federazione pugilistica tedesca ha deciso di riconsegnare la cintura, sottratta a Trollmann settant’anni prima, alla figlia Rita Vowe-Trollmann, nominando così ufficialmente Johann Trollmann detentore del titolo di campione tedesco dei pesi medio-massimi.

dai 14 anni | teatro d’attore, narrazione | durata 50′

 
Gaetano Colella. Attore, autore e regista. Nato a Mola di Bari nel 1978, laureato al Dams dell’Università di Bologna. Si forma nella compagnia Le Belle Bandiere con Elena Bucci e Marco Sgrosso. Lavora a teatro con Valter Malosti, Claudio Morganti, Emma Dante, Maurizio Viani, Mimmo Borrelli. Partecipa a diverse fiction tv (Rai e Mediaset), cortometraggi e film. Scrive la sit-com radiofonica Cagnara nel colle (2007, con Gianfranco Berardi) per Rai Radio2 e il radiodramma Esodo (2014) per Rai Radio3. Vince il premio Scenario 2005 per lo spettacolo Il deficiente, il bando Storie di Lavoro 2015 per lo spettacolo Capatosta e il premio Solinas “Experimenta Serie” sostenuto da Rai Fiction per la serie tv Up&Down (2018, con Andrea Simonetti). È autore di Capatosta e altre storie (Edit@, 2016), libro che raccoglie tre opere per il teatro (Capatosta, Esodo e l’inedito Marevomito).
 
Andrea Simonetti. Attore, autore e regista. Nato a Taranto nel 1981, diplomato alla Scuola del Teatro Stabile di Torino. Lavora a teatro con Luca Ronconi, Massimo Castri, Mauro Avogadro, Maurizio Scaparro, Carmelo Rifici e Daniele Salvo. Oltre a partecipare a diversi film, è assistente alla regia di Sergio Rubini e Alessandro Valenti. Firma tre cortometraggi: Alle corde (2013), La fuitina (2016) e Dorothy non deve morire (2020). Vince il bando Storie di Lavoro 2015 per lo spettacolo Capatosta, il premio Solinas “Experimenta Serie” sostenuto da Rai Fiction per la serie tv Up&Down (2018, con Gaetano Colella) e il bando Life is Live 2023 promosso da Smart Italia e Fondazione Cariplo per il progetto Ultimo round. Storia del pugile sinti Johann ‘Rukelie’ Trollmann.
 

 


 
27 gennaio 2024, ore 10.30 | Teatro Fusco
Uno&Trio
TANTO VALE DIVERTIRSI

progetto, regia e interpretazione Antonella Carone, Tony Marzolla, Loris Leoci | drammaturgia Damiano Nirchio | foto di scena Alessio Gernone
 
 
 
 
 
«Un po’ per celia, un po’ per non morire!» diceva Ettore Petrolini citando Madama Butterfly. E non è proprio per esorcizzare la morte che l’uomo, o qualcuno più su, ha inventato la risata? E cosa c’è di meglio, allora, che cambiare una brutta tragedia, il famoso Amleto di Shakespeare, in una farsa che possa far morire… dal ridere? Tre strampalati attori comici ci proveranno disperatamente in una misteriosa corsa contro il tempo: vaudeville, teatro comico futurista, kabarett, avanspettacolo, rivista, umorismo yiddish sono mescolati in un gran pentolone con le parole del bardo inglese.

Un surreale omaggio alla comicità del ‘900 e alla sua Storia: una incessante gioiosa cavalcata tra frizzi, guizzi e lazzi in fuga da una tragedia che intanto rincorre, s’avvicina, non s’arrende e soprattutto non si rassegna alla sconfitta. Vuole riprendersi ciò che è suo. Sorge il dubbio che ci sia poco ormai da ridere. Eppure… «Non abbiamo più molto da perdere, mi sembra. Tanto vale… Divertirsi. No?».

Tanto vale divertirsi si ispira a fatti realmente accaduti durante la seconda Guerra Mondiale e, in particolare, al periodo di permanenza dei maggiori attori comici dell’epoca nel campo di transito di Westerbork in Olanda, dove questi artisti dovevano esibirsi in spettacoli leggeri di intrattenimento in cambio di una momentanea immunità dai campi di sterminio. Espulsi dai set e dai palcoscenici sui quali avevano primeggiato, le loro performance si replicarono in situazioni sempre più dure per allietare i loro carcerieri e aguzzini accomodati nelle prime file.

Si tratta di un’operazione che racconta da una prospettiva piuttosto inusuale e originale il dramma della Shoah e che mostra come, anche in un contesto di morte e sofferenza, l’Arte e la Risata riuscirono a farsi spazio per aiutare a sopravvivere o anche solo per dare una chance in più.

dai 16 anni | teatro d’attore, musicale | durata 80′

 
Uno&Trio. Dal primo incontro sul palcoscenico nel 2013, collaborando con diverse realtà e studiando con diversi Maestri (Dario Fo, Franca Rame, Jurij Ferrini, Peter Stein, Carlo Boso, Flavio Albanese, Marinella Anaclerio, Massimo Verdastro, Paolo Panaro, tra gli altri), Antonella Carone, Tony Marzolla e Loris Leoci condividono la scena utilizzando i linguaggi più vari: classici, contemporanei, teatro per ragazzi, opere liriche, cinema. Nel 2015 nasce lo spettacolo Alla moda del Varietà, che racconta l’evoluzione dell’avanspettacolo italiano da Petrolini a Giorgio Gaber, seguito nel 2019 dalla stand-up comedy coSmic. La compagnia si costituisce ufficialmente a Polignano a mare (Bari) nel 2023: stesso anno di produzione dei lavori teatrali Tanto vale divertirsi, ispirato al periodo di permanenza dei maggiori attori comici ebrei dell’epoca nel campo di transito olandese di Westerbork durante la seconda guerra mondiale, e 88 frequenze, ispirato alla storia di Hedy Lamarr, la diva di Hollywood che inventò il wi-fi.
 

 


 

31 gennaio 2024, ore 10.30
Teatro del Buratto
FASHION VICTIMS
l’insostenibile realtà del fashion

testo, video e regia di Davide Del Grosso | con Davide Del Grosso e Marta Mungo | foto di scena Camilla Canalini
 
 
 

L’industria tessile produce da sola più CO2 (anidride carbonica o biossido di carbonio) del trasporto ferroviario, marittimo e aereo messi insieme. 150 miliardi di vestiti per 7 miliardi di persone. Un’orda tessile che si trasforma in rifiuto, milioni di tonnellate di indumenti che arrivano in discarica generando metropoli di spazzatura tossica. Intanto, terre millenarie sono sfruttate al punto da non generare più nulla.

Il mondo della fast fashion è l’esempio eclatante di un sistema al collasso, di un certo modo di produrre attraverso lo sfruttamento di persone e risorse ambientali che sta finalmente mostrando i suoi limiti, ma che ancora perdura. Agli estremi di questa catena si trovano una ragazza o un ragazzo, i protagonisti di questa storia, che sono due facce della stessa medaglia: da una parte un occidente bulimico e inconsapevole delle proprie azioni, e dall’altra parte un altro mondo, in cui ogni risorsa, compresa quella umana, viene sfruttata fino a esaurirsi.

Giacomo Leopardi nelle Operette Morali immaginava la Moda dialogare con la Morte, entrambe figlie di un mondo destinato a esaurirsi. Due secoli dopo la partita è reale, aperta e nelle mani di tutti noi.

dai 14 anni | teatro d’attore | durata 60′

 
Teatro del Buratto Nato nel 1975, ha da sempre indirizzato la produzione con un’attenzione particolare al momento musicale, all’aspetto pittorico, grafico e di immagine, nella direzione di un teatro “totale”, dove alle consuete tecniche d’attore, che fanno uso di linguaggi verbali e gestuali, si accompagna una ricerca nel teatro d’animazione (pupazzi, oggetti, forme) secondo le tecniche più diverse: teatro su nero, pupazzo indossato e altre. All’attività di produzione si affianca un’intensa attività di ospitalità che si svolge per il settore ragazzi su più sale, sia a Milano che in provincia. Da alcuni anni ha dato vita a IF festival internazionale di teatro di immagine e figura, con scambi e ospitalità nazionali e internazionali. Con lo spettacolo Becco di rame ha vinto il premio Eolo 2018 per il teatro di figura.
 

 


 
16 febbraio 2024, ore 10.30 | Teatro Fusco
Resextensa Dance Company
ANTIGONE OPERA ROCK

da Jean Anouilh | regia Enzo Toma | coreografie e movimenti di scena Elisa Barucchieri | con Caterina Petrarulo, Franco Ferrante, Giorgio Consoli | coro Kyotolp (Roberta Russo) | danzatrici Ambra Amoruso e Federica Priore | musiche originali Reverendo (Francesco Occhiofino) |

 
 
 
Antigone Opera Rock è una versione contemporanea dell’atto unico Antigone di Jean Anouilh ispirato alla tragedia di Sofocle, scritto nel 1941, pubblicato nel 1943 e rappresentato per la prima volta nel 1944. Il dramma, composto durante l’occupazione nazista della Francia, rielabora il mito adattandolo alla situazione storica di quel momento in cui milioni di giovani morivano e restavano insepolti senza che nessuno si prodigasse per loro.

Antigone è la giovane figlia di Edipo e Giocasta. Dopo il suicidio di Giocasta e l’esilio di Edipo, i due fratelli di Antigone, Eteocle e Polinice, si uccidono a vicenda, contendendosi il trono di Tebe. Creonte, fratello di Giocasta, è il nuovo re e ha deciso di offrire sepoltura solo a Etéocle e non a Polinice, descritto come un delinquente e traditore. Con un editto Creonte avverte che chiunque oserà seppellire il corpo del rinnegato sarà punito con la morte. Nessuno osa sfidare l’editto e il cadavere di Polinice viene abbandonato al sole e ai cani. Solo Antigone si oppone, sino alla disperazione, sino a sacrificare la sua stessa vita.

Antigone Opera Rock di ResExtensa è uno spettacolo rock e poetico allo stesso tempo che mescola la tenerezza con la brutalità umana, la bellezza con la psichedelia, che fa prevalere la dimensione visionaria dell’era contemporanea.

dai 16 anni | teatro d’attore | durata 65′

 
ResExtensa Dance Company. Costituita nel 2004 grazie al sostegno di Carolyn Carlson, Susanne Linke, Urs Dietrich, Danio Manfredini e all’esperienza di danza e progettazione light design dei suoi fondatori alla Biennale di Venezia. Gli spettacoli proposti esulano da schemi convenzionali, siano essi classici che contemporanei, e si caratterizzano per la natura fortemente visiva e narrativa, includendo nella loro espressione la danza aerea e acrobatica, la cura particolare delle luci, le videoproiezioni interattive e tridimensionali, la manipolazione del suono, la musica dal vivo, la parola e la poesia. Nata nel 1967 a Denver, capitale del Colorado, la “barese” Elisa Barucchieri, fondatrice e direttrice artistica, attrice danzatrice e coreografa, è l’anima di ResExtensa.
 

 


 

22 febbraio 2024, ore 10.30 | ANNULLATO
Koreja
ESSERE O NON ESSERE

di Valeria Raimondi e Enrico Castellani | cura Valeria Raimondi | parole Enrico Castellani | con Carlo Durante, Barbara Petti, Enrico Stefanelli, Anđelka Vulić | in collaborazione con Babilonia Teatri | foto di scena Antonio Giannuzzi

 
 

Lo spettacolo è un collage di quattro piccole, semplici storie di ragazzi e ragazze che diventano esempi potenti dell’impossibilità di essere sé stessi in un mondo che traccia una linea netta di demarcazione tra maschile e femminile. Quattro storie che ci fanno riflettere, commuovere e arrabbiare perché nascondono umiliazione e incomunicabilità. Quattro enormi pance che aspettano un bambino gioiscono, litigano, si emozionano e ci fanno riflettere e sorridere su quanto una gravidanza sia colorata fin dall’inizio di aspettative.

Sulla scena due attrici e due attori danno vita a immagini, azioni e parole che si inseguono e si rincorrono. I loro corpi diventano campo di gioco: si colorano, si vestono, si travestono, si scambiano di posto per dimostrare come nessuno si esaurisca nel genere a cui appartiene, ma sia una serie infinita di sfumature, peculiarità e contraddizioni difficilmente identificabili e incasellabili.

dai 14 anni | teatro d’attore | durata 50′

 
Koreja. Nasce nel 1985 ad Aradeo, uno dei 99 comuni del Salento, abitando un casale abbandonato denominato “le tre masserie” e svolgendo una delle più importanti attività culturali e artistiche del territorio (rilevanti gli incontri con Iben Nagel Rasmussen, attrice danese dell’Odin Teatret, e con Cesar Brie, attore, regista e drammaturgo argentino). Nel 1999 la cooperativa sposta la propria sede a Lecce, nella periferia della città, al quartiere Borgo Pace, dove compra e ristruttura una ex fabbrica di mattoni, facendola diventare un luogo europeo accogliente e funzionale, una vera casa del teatro, i Cantieri Teatrali Koreja. Dopo la delicata poesia di Dire, fare, baciare, lettera, testamento (2020), manifesto sui diritti del bambino, Koreja torna a condividere poetica e identità con Babilonia Teatri, compagnia veronese tra le più innovative del panorama teatrale contemporaneo, intraprendendo il progetto Essere o non essere (2023), per mostrare l’indole, il carattere, la sensibilità e l’unicità di ogni persona.
 

 


 
26 febbraio 2024, ore 10.30
Teatri di Bari / I Nuovi Scalzi
IL SOGNO DI SHAKESPEARE

regia Savino Maria Italiano | con Giorgio Consoli, Carolina Eusebietti, Thilina Feminò, Lidia Ferrari, Ivano Picciallo, Pietro Quadrino, Piergiorgio Maria Savarese | maschere Aliano e Stefano Perocco da Meduna | foto di scena Alberto Catera

 
 

Un libero riadattamento del Sogno di una notte di mezz’estate di William Shakespeare, tra le opere più rappresentate del Bardo. Un gruppo di artigiani s’incontrano in un bosco per preparare uno spettacolo per le nozze del Duca, un classico: La tragica commedia di Piramo e Tisbe.

Un impedimento amoroso, e un amore non corrisposto, costringe quattro innamorati a fuggire dalla città, e ritrovarsi in un bosco abitato da spiriti e fate. Il bosco, che allegoricamente rappresenta il viaggio della vita, il perdersi per ritrovarsi, si scopre palcoscenico perfetto dove i personaggi fantastici Puck, Oberon e Titania possono giocare con i poveri innamorati. Come gli dèi con gli uomini o i pupari con i loro pupi, gli abitanti del bosco muoveranno gli innamorati in un continuo e ripetuto scambio di ruoli prima di donar loro il giusto amore. Una giostra che gira al limite tra amore e fantasia, sogno e reale, attore e personaggio, che metterà a nudo la compagnia al termine della rappresentazione.

La commedia scespiriana, nella sua costruzione drammaturgica perfetta, ripropone un meccanismo di struttura classico della Commedia dell’Arte fondato sugli equivoci degli innamorati. La componente fantastica è l’elemento che caratterizza quest’opera, mescolando teatro di maschera, farsa, prosa e musica. Una commedia dai toni gipsy-blues che mette al centro l’attore nel suo rapporto con il pubblico e con se stesso, in un crescendo di ritmo che porterà la compagnia a svelarsi per quella che è: un gruppo di attori che crede nei sogni.

dai 14 anni | teatro d’attore, maschere, commedia dell’arte | durata 105′

 
I Nuovi Scalzi. Fondata ufficialmente nel 2011 con sede a Barletta, la compagnia è riconducibile ad un’associazione culturale che nasce nel 2007 da un gruppo di giovani artisti provenienti da percorsi formativi differenti. Lavora intersecando l’espressività delle maschere, i linguaggi del nuovo circo-teatro e della giocoleria, la visual grafic art. In particolare, il gruppo si forma intorno ai due performer Savino Maria Italiano e Olga Mascolo, ai quali si aggiungono successivamente Ivano Picciallo e Piergiorgio Maria Savarese. Negli anni, la ricerca artistica della compagnia si perfeziona con maestri esperti di Commedia dell’Arte, fra tutti Claudio De Maglio, poi Carlo Boso, ed altri (Pierre Byland, Emma Dante, Michelangelo Campanale, Giorgio Rossi) con cui continua a specializzarsi. Numerose le partecipazioni ad eventi, workshop e festival teatrali, in Italia e all’estero, dove riceve menzioni e premi speciali dedicati alla peculiarità delle performance e alle prestazioni dei singoli attori.
 

 


 

25 e 26 marzo 2024, ore 10.30
Meridiani Perduti Teatro
LA STANZA DI AGNESE

di e con Sara Bevilacqua | drammaturgia Osvaldo Capraro | video e foto di scena Mimmo Greco | con il sostegno di Factory Compagnia Transadriatica | in sinergia con Scuola di Formazione Antonino Caponnetto | vincitore del progetto TRAC – Sezione Nuova Drammaturgia 

 
 

Sono passati quasi 32 anni dalla morte del giudice Paolo Borsellino e dei cinque membri della sua scorta Agostino Catalano, Claudio Traina, il triestino Eddie Walter Cosina, Emanuela Loi e Vincenzo Li Muli. Il 19 luglio 1992, alle ore 16.58, una Fiat 126 viene fatta esplodere in via Mariano D’Amelio al civico 21 a Palermo, sotto il palazzo dove all’epoca abitavano Maria Pia Lepanto e Rita Borsellino (rispettivamente madre e sorella del magistrato), presso le quali il giudice quella domenica si era recato in visita. La strage avviene a soli 57 giorni dall’attentato di stampo mafioso che uccise Giovanni Falcone.

2010, Agnese Pirano Leto Borsellino, segnata da una terribile malattia, riceve una misteriosa telefonata da parte dell’ex presidente Francesco Cossiga: «Via D’Amelio è stata da colpo di stato». Poche parole che, inevitabilmente fanno riemergere i ricordi di una vita.

La figlia del Presidente del Tribunale di Palermo, la signorina “pizzi e merletti”, la principessa Taitù, come la chiamavano, che incontra un giovane pretore. La scoperta di una Palermo diversa, meno luccicante di quella cui era abituata, ma forse più bella, anche se disgraziata. La nascita dei figli, Lucia, Manfredi e Fiammetta, apice della loro vita insieme.

E quel fetore di morte che comincia a girare intorno alla famiglia. Amici e colleghi di Paolo che perdono la vita, la scorta che diventa parte della famiglia, la difficoltà di accettare questa situazione da parte dei figli.

dai 14 anni | narrazione teatrale | durata 50′

 
Sara Bevilacqua. Attrice e regista. Brindisina, classe 1974, diplomata all’Accademia di Arte Drammatica della Calabria, prosegue il percorso formativo partecipando a numerosi stage di teatro, danza, poesia e canto, di cui tre di rilievo internazionale all’Accademia di Arte Drammatica di Varsavia. Collabora come attrice con diverse compagnie, tra cui Factory, Fibre Parallele, Teatri di Bari. Fonda a Brindisi (2009, con Daniele Guarini) la compagnia Meridiani Perduti Teatro. In collaborazione con l’autore Emiliano Poddi, finalista premio Strega nel 2010 e docente della Scuola Holden di Torino, porta avanti un progetto di recupero della memoria storica attraverso un percorso di teatro narrazione che nasce da una approfondita ricerca condotta sul territorio. Indicative le ultime due produzioni: Stoc ddò – Io sto qua (2020) e La stanza di Agnese (2022), entrambe scritte da Osvaldo Capraro.
 

 


 
17 aprile 2024, ore 10.30
Crest / I Nuovi Scalzi
LE TRAGICOMICHE. Vita da eroi

testo e regia Savino Maria Italiano | con Lidia Ferrari, Giuseppe Marzio, Abril Milagros Gauna, Savino Maria Italiano | maschere Roberta Bianchini | foto di scena Andrea Romanazzi 

 
 
 

Quattro guitti, fliaci, muovono emozioni e buffonerie, ripercorrendo i momenti salienti delle famose gesta eroiche del Pelide Achille e della sua ira funesta, testimone di una storia di guerra e di potere. Ma questa non è una storia di guerra, è una storia di amori, di aspirazioni e di giovani, figli che si confrontano con una realtà in cui la giovinezza è spedita sul fronte, mentre i padri, padroni e potenti, possono continuare a imperare sicuri, nel castello delle proprie certezze.

Il testo è strutturato sullo schema delle “ballate”, ispirato a “La canzone di Achille” di Madeline Miller e ai canti omerici. La presentazione del tema in chiave comica e il prologo affidato a quattro buffoni dichiara, in apertura, la natura dell’opera. Una tragicommedia basata su tematiche ben note, appartenenti alla cultura classica e della Magna Grecia, dove il viaggio e l’aspirazione di conquista cedono il passo alla profondità dei sentimenti e dei paradossi.

La narrazione ha il suo inizio nel momento in cui Patroclo, esiliato dal padre, raggiunge Ftia e incontra Achille, mostrando via via gli eroi greci che si avviano alla guerra contro Troia, i loro sotterfugi e le loro mire. Le peripezie e le vicende dei conflitti bellici sono lo sfondo su cui si muovono le relazioni umane, prima fra tutte la grande amicizia che lega Achille a Patroclo, per l’intera pièce sino, ed oltre, gli ultimi giorni di Achille, il semidio.

dai 14 anni | teatro d’attore | durata 95′

 
Savino Maria Italiano. Regista, capocomico, attore, performer. Nato a Potenza nel 1985, laureato in filosofia. In ambito artistico approfondisce i linguaggi e le tecniche teatrali a Roma con i percorsi formativi di Thomas Otto Zinzi e successivamente il metodo di Anatolij Vasil’ev con Daniele Nuccetelli, Maurizio Lucà, Monica Samassa, Giovanni Guardiano, Svetlana Kevral. Nel 2006 incomincia il suo studio sulle tecniche della maschera di commedia dell’arte, dapprima come autodidatta e dal 2007 con il maestro Claudio De Maglio e prof. Ferruccio Marotti. Cofondatore e direttore artistico della compagnia I Nuovi Scalzi, collabora come artista associato con l’Associazione Sosta Palmizi e per alcune progettualità con Teatro dei Borgia e Crest.
 

 

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Scena futura 2023_24

informazioni e prenotazioni:
ufficio scuola CREST | via Grazia Deledda snc, 74123 Taranto
+39 099 4725780 (interno 3) | fax 099 4725811
Cinzia Sartini (responsabile) | mail cinziasartini@teatrocrest.it | int. 3
Carla Molinari | mail carlamolinari@teatrocrest.it | int. 8

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Il progetto “Scena futura” – undicesima stagione – è realizzato dal Crest. Con il sostegno di Regione Puglia, Provincia e Comune di Taranto.


 

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