DISCORSI ALLA NAZIONE uno spettacolo presidenziale

Rassegne > viagraziadeledda senzanumerocivico> DISCORSI ALLA NAZIONE uno spettacolo presidenziale

domenica 3 maggio 2015_ore 21

 
 
 
Fabbrica

DISCORSI ALLA NAZIONE uno spettacolo presidenziale

di e con Ascanio Celestini | suono Andrea Pesce

durata: 90 minuti

 
 

In un metaforico paese contemporaneo o futuro che attraversa una surreale guerra civile, alcuni cittadini rivelano pensieri, paure e violenze quotidiane (subite e inflitte), in attesa che un tiranno li liberi dalla guerra e dalla democrazia (e dall’aspirazione alla democrazia). Nella luce scura e blu del palco, con il rumore di una pioggia incessante resa dal cadere cadenzato di una goccia d’acqua, si snodano le storie di cinque condomini di uno stesso palazzo, cittadini (o meglio sudditi) di uno stato in rovina, dilaniato da una guerra tra aspiranti tiranni. I cinque personaggi si raccontano, dandoci un quadro della loro vita privata e della violenza che alberga nel loro animo, figlia e allo stesso tempo madre della realtà che si trovano a vivere.

 […] Ho immaginato alcuni aspiranti tiranni che provano ad affascinare il popolo per strappargli il consenso e la legittimazione. Appaiono al balcone e parlano senza nascondere nulla. Parlano come parlerebbero i nostri tiranni democratici se non avessero bisogno di nascondere il dispotismo sotto il costume di scena dello stato democratico. Ho lavorato sulla violenza del linguaggio cui ci hanno abituato i mezzi di comunicazione di massa, violenza tanto più forte quanto più è distante da noi. Uno dei discorsi presi ad esempio è quello fatto da Bettino Craxi in Parlamento nel ‘92, quando sostenne che buona parte del finanziamento politico fosse irregolare o illegale: partendo da questo presupposto lui disse chiaramente che il sistema “poteva” essere considerato persino criminale. Interessante, se risentito a distanza di vent’anni. Lo cito nello spettacolo, e si ascolta anche la sua voce, assieme a quelle di altri politici del presente e del passato come Mao, Khomeyni (che parla in persiano), Bush con la dichiarazione di guerra ad AlQaeda, Berlusconi, e alcuni papi […]

 Nel discorso finale del dittatore Celestini riflette sul significato di tirannia e democrazia, arrivando a sostenere, attraverso il proprio personaggio, come le due cose siano in realtà due facce della stessa medaglia, e che la sopraffazione del più debole sia in verità propria della natura umana. Come di consueto l’attore e autore romano (classe 1972) è solo in scena con una scarna scenografia che mette ancor più in evidenza le sue parole e le sue affabulazioni che hanno il pregio di far riflettere sorridendo.

 

Ascanio Celestini

 […] Faccio teatro dal 1996. Da quell’anno ho portato in scena una ventina di spettacoli, scritto una decina di libri, partecipato a qualche trasmissione in radio e in televisione, registrato un disco, girato due documentari e un film. Ho raccolto storie di contadini e operai, infermieri psichiatrici e operatori di call center, minatori e detenuti.  In diciassette anni di tournée ho cambiato tre automobili e adesso ho un furgone carico di scenografie. A parte gli alberghi non ho mai abitato fuori dalla mia borgata e ho cambiato quattro case spostandomi complessivamente di quattrocento metri […]

 


DISCORSI ALLA NAZIONE uno spettacolo presidenziale