La storia più bella del mondo. All’ex Convento di San Gaetano nell’Isola

Con la voce, le mani e il corpo, un acquaiolo racconta. Sabato 23 dicembre, alle ore 17.30 all’ex Convento di San Gaetano, nella Città vecchia di Taranto (vicolo San Gaetano), il Crest presenta la narrazione “La storia più bella del mondo” di e con Giovanni Guarino. Ingresso libero. Info: 366.3473430.

Partendo dal racconto dell’Annunciazione, un acquaiolo, uno dei personaggi del presepe, narrerà le gioie, le emozioni, le paure e i dubbi che accompagnarono Giuseppe e Maria in quei nove mesi prima dell’avvento e poi del loro lungo viaggio da Nazaret a Betlemme. La storia si conclude con un forte richiamo alle tradizioni popolari locali sia attraverso un’antichissima ninna nanna a Gesù Bambino (“A ninna ninna nonna ha parturite a Madonna”), sia con la leggenda di santa Sofronìa (Stefania), il tipico personaggio della donna con bambino in braccio, nei presepi meridionali. Infatti, l’intento è di riconoscere e condividere gli aspetti tradizionali della cultura del territorio intorno alle feste del Natale, favorendo la condivisione di esperienze di festa così da permettere ai bambini, e non solo, di intuire che il Natale può essere la festa di una comunità che vive un momento forte di fiducia e di amore.

La narrazione teatrale del Crest è parte del progetto “L’Isola che accoglie”, che trova il suo cuore nel rinnovato spazio dell’ex chiesa di San Gaetano in Città vecchia. Un progetto che, grazie all’importante sostegno di Fondazione con Il Sud insieme al Comune di Taranto, intende dare vita ad una sorta di centro culturale polivalente capace di attrarre la partecipazione degli abitanti e della città tutta. Capofila del progetto è Symbolum ets (ente terzo settore) che condivide l’ambizioso obiettivo con un partenariato forte e motivato di grandi e piccole associazioni culturali e imprese professionali della città.

nota bio

Giovanni Guarino. Attore e operatore culturale, responsabile progetti educativi e attività animazione territoriale del Crest, con particolare attenzione alle utenze cosiddette deboli (infanzia, minori a rischio, anziani, detenuti, migranti). Dal 1985 avvia una formazione sulla narrazione teatrale che si nutre nel tempo della complicità e dell’incontro con maestri quali Marco Baliani, Mimmo Cuticchio, Roberto Anglisani, maturando una ricerca originale intorno alla cultura e alle tradizioni di Taranto. Le sue storie si stagliano come quadri d’autore sull’affresco della Storia. Non racconta della Città, ma, di più, ne è la voce. Così, Taranto parla e si rivela attraverso di lui. Dal 2012 cura il laboratorio urbano del Crest, denominato “I neri per strada”, che vuole essere un luogo di partecipazione attiva, con regole di comportamento e di gestione, di sviluppo della fantasia, in grado di contaminare costruttivamente le giovani generazioni verso nuovi possibili modelli di vita consapevole e sostenibile. Per le attività culturali e sociali, lo scorso 9 maggio riceve il Cataldus d’argento 2023, riconoscimento conferitogli da comitato festeggiamenti San Cataldo e Camera di Commercio di Taranto.

 

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