Città nascosta 2015

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percorsi tematici e performance teatrali al Museo Diocesano di Arte Sacra di Taranto
un progetto del Crest
in collaborazione con Custodes Artis

 
 
 
 
 
 
 
 

[il programma]

 
lun 15 giugno 2015, ore 21

VISITA AL MUDI – Museo Diocesano di Arte Sacra di Taranto

Su tre livelli della rinnovata struttura dell’ex seminario arcivescovile di Taranto, l’itinerario museale è organizzato in sette sezioni tematiche: la sezione liturgica, con l’esposizione di tele di artisti meridionali; la sezione cristologica, che ospita il topazio di Ferdinando II, una rara statua della Trinità, un crocifisso medievale in avorio e la preziosa opera di Corrado Giaquinto “Transito di san Giuseppe”; la sezione dedicata a Maria, con le tele della Madonna della Salute di Nicola Porta e dell’Assunta di Serafino Elmo (1771); la sezione dei Santi, con gli antichi reliquiari contenenti la lingua di san Cataldo e il sangue di san Vito; la sezione degli Ordini religiosi e delle Confraternite, con il reliquiario di san Vito, molto venerato fino al ‘700; la sezione della Cattedrale, con i resti dei leoni che ornavano la facciata romanica; la sezione degli Arcivescovi.

 

 
 
a seguire

OGNI MUCCHIO PARE TURCHIO
narrazione di Giovanni Guarino
con i corsisti del laboratorio urbano “I neri per strada”
e le percussioni di Angelo Losasso

Nel settembre del 1594, un’armata turca di oltre cento navi compariva nel Golfo di Taranto: le isole Cheradi vennero occupate e fu posto l’assedio alla città di Taranto. Tutti i baroni pugliesi inviarono truppe per fermare questa invasione, e si ingaggiarono memorabili combattimenti contro i Turchi. Nel corso della battaglia del 19 settembre, che qui si vuole ricordare, sia nobili che cavalieri, ma anche tanti contadini dell’entroterra ionico, si difesero con passione nelle campagne tra Lama e San Vito, fino ai confini della città. La narrazione, che prende spunto dalla cronaca di quei giorni mirabilmente descritta dall’illustre tarantino Cataldo Antonio Mannarino nel suo capolavoro – poco conosciuto – “Glorie di guerrieri e d’amanti”, vuole raccontare questi eventi, mettendo in luce soprattutto il senso di appartenenza e di amore per il proprio territorio che Monsignor Lelio Brancaccio riuscì a infondere nei tarantini, tutti. Due i principali protagonisti delle vicende e dell’epoca: Sinan Čicala-Capudan Pasha, messinese e cristiano di nascita convertitosi poi all’Islam, comandante della flotta turca, e l’Arcivescovo Lelio Brancaccio, guida moralizzatrice della Diocesi di Taranto dal 1574.

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lun 22 giugno 2015, ore 20.30

IL FANTASMA DI LACLOS
esito finale del laboratorio teatrale condotto da Sandra Novellino e Delia De Marco
in scena Francesca Arangio, Giulia Basile, Annamaria Casarano, Cristina Chirizzi, Antonio Malvaso, Marisa Nisi, Francesco Pagano, Gemma Rossi, Andrea Santoro, Lorenzo Scialpi, Francesco Scurini

I vecchi pescatori tarantini evitano di passare davanti all’isola di San Paolo. Ritengono che porti male, che sia imputabile di tutti i naufragi nella zona e che la colpa di tutto sia da attribuire al fantasma di Laclos, che più di qualcuno giura di aver visto vagare inquieto sull’isolotto, nelle notti di tempesta, quando il mare si avventa con forza contro la scogliera. Ma chi è Laclos? Pierre Choderlos de Laclos nasce ad Amiens nel 1741. A diciotto anni entra alla scuola d’artiglieria di La Fère da cui esce tenente a ventidue anni, poi promosso marèchal di campo. Nel 1782 scrive l’opera-scandalo “Le relazioni pericolose”, uno dei capolavori della letteratura francese. Messo da Napoleone al comando della Riserva di Artiglieria dell’Armèe d’Italie di stanza a Taranto, nel 1803 si ammala e il 5 settembre muore di malaria nel Convento di San Francesco, nel borgo antico, e viene sepolto sull’isola di San Paolo, in Mar Grande. Se, in vita, il suo discusso romanzo, aveva creato benevolenza e curiosità tra i tarantini più o meno nobili, che presero a cuore la sua malattia sostenendo ogni cura, dopo la morte e in seguito al tracollo di Napoleone, quegli stessi abitanti dell’Isola distrussero la sua tomba gettando – forse – in mare le sue spoglie. Pubblicato nel 2006 da Edit@, il libro di Helene Claude Frances “Il fantasma di Laclos” rievoca la triste vicenda del generale di brigata attraverso le lettere (inedite) di personaggi, alcuni reali, altri rievocati dalla fantasia.

a seguire

VISITA AL MUDI – Museo Diocesano di Arte Sacra di Taranto

Su tre livelli della rinnovata struttura dell’ex seminario arcivescovile di Taranto, l’itinerario museale è organizzato in sette sezioni tematiche: la sezione liturgica, con l’esposizione di tele di artisti meridionali; la sezione cristologica, che ospita il topazio di Ferdinando II, una rara statua della Trinità, un crocifisso medievale in avorio e la preziosa opera di Corrado Giaquinto “Transito di san Giuseppe”; la sezione dedicata a Maria, con le tele della Madonna della Salute di Nicola Porta e dell’Assunta di Serafino Elmo (1771); la sezione dei Santi, con gli antichi reliquiari contenenti la lingua di san Cataldo e il sangue di san Vito; la sezione degli Ordini religiosi e delle Confraternite, con il reliquiario di san Vito, molto venerato fino al ‘700; la sezione della Cattedrale, con i resti dei leoni che ornavano la facciata romanica; la sezione degli Arcivescovi.

 

 
 
a seguire

TERRONI
esito finale del laboratorio teatrale condotto da Andrea Simonetti
in scena Angelica Campanella, Annamaria Casarano, Loredana Iurlaro, Marisa Nisi, Chiara Ritelli, Vincenzo Ruggieri, Gabriela Russano, Francesco Scurini

Nel 1995 il tarantino Giancarlo De Cataldo, magistrato, drammaturgo e sceneggiatore, pubblica con la casa editrice Theoria, poi riproposto nel 2006 dalla Sartorio, il libro “Terroni”, in cui si mescolano, fra ricordi e realtà, le vicende della Taranto degli anni ’90: «Un romanzo “sociale” in cui lottano pulsioni criminali e aspirazioni borghesi, perbenismo provinciale ed eccentrica autonomia». Nelle 140 pagine dell’opera letteraria vengono raccontate le vicissitudini di tantissime tipologie di terroni: i migratori, gli stanziali, gli ostinati, gli indifferenti, gli innamorati e molti altri ancora. Durante il percorso laboratoriale, i corsisti si sono ripetutamente domandati, in maniera quasi ossessiva, quanto siamo cambiati e se siamo cambiati. L’ambientazione della performance è un luna park, posto attrattivo e, al contempo, pericoloso. Uno spazio dove ci si perde facilmente nei luoghi comuni dei personaggi del sud e dove magicamente ci si ritrova quando le immagini vengono riflesse in un labirinto di specchi. Un’area che racchiude quella meravigliosa giostra che è il sud, dal quale forse i suoi abitanti dovrebbero scendere, per ritrovare le coordinate e rimettersi in gara con un nord sempre più arrembante.

 

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Città nascosta 2015

MuDi – Museo Diocesano di Arte Sacra di Taranto, vico I Seminario_Centro storico

ticket (visita museale) 3 euro
info 099.4725780 – 366.3473430

 

 

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