DiVino InCanto

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Crest

DiVino InCanto

scritto diretto e interpretato da Gaetano Colella ed Enrico Messina, con Leopoldo Calò alla chitarra, foto di scena Carla Molinari, in collaborazione con Armamaxa teatro, in convenzione con Regione Puglia
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Due celebri sommelier si preparano ad una presentazione dei prestigiosi vini Buonsangue di cui sono titolari. Proprio mentre si apprestano ad aprire la degustazione irrompe sulla scena l’illustre Antonio Buonsangue, padre dei due e celebre fondatore della cantina omonima, completamente ubriaco. Nell’imbarazzo generale scopriamo che il celebre viticoltore soffre ormai da anni di una rarissima malattia: si sveglia ubriaco tutti i giorni e non riesce a tornare sobrio se non beve almeno un litro di vino. Una sbronza all’incontrario. Pertanto i due figli cominciano da subito a ingozzarlo di vino, nella speranza che il loro padre torni sobrio e presentabile e la degustazione possa andare avanti. Ma la cosa non sarà per niente semplice…

In un guazzabuglio di rime, canti e storie frizzanti i tre danno vita ad un racconto che canta le lodi del nettare divino e che narra le straordinarie ascese e le altrettanto repentine cadute di una grande famiglia di viticoltori conosciuti in tutto il mondo. La famiglia Buonsangue.

 

Gaetano Colella
Tarantino, attore, regista e autore, si è formato nella compagnia Le Belle Bandiere di Elena Bucci e Marco Sgrosso. Ha vinto il premio Scenario 2005 con lo spettacolo “Il deficiente” (scritto con Gianfranco Berardi) e il bando nazionale Storie di Lavoro 2015 con “Capatosta” (diretto da Enrico Messina). È autore di radiodrammi (nel 2014 “Esodo” su Radio3). Dal 2010 è condirettore artistico del Crest. Lo scorso marzo ha pubblicato il libro “Capatosta e altre storie”, edito dalla casa editrice e libraria Edit@ per la collana “I chicchi del melograno”.
 
Enrico Messina
Foggiano, attore, regista e autore, ha frequentato la scuola di formazione attoriale del Teatro del Sole di Milano. Nel 1998 ha fondato con Alberto Nicolino e Micaela Sapienza la compagnia Armamaxa, che significa “carretto” e “trasporta” i progetti teatrali dei suoi componenti, che si riconoscono in un teatro necessario e umano fatto di passione, tra oralità, movimento, ricerca sociologica, in una cultura artistica fortemente legata al presente.
 
Leopoldo Calò
Brindisino, musicista e scrittore, ha maturato un’importante esperienza artistica con l’associazione culturale Pietrevive del Salento – laboratorio di drammaturgia e musica popolare salentina – nata in seguito allo scioglimento della “Compagnia Popolare in re” che, per circa trent’anni, è stata presente sul territorio salentino con diverse opere in prosa e in musica scritte e dirette da Tonino Papadia.

 

Divino Incanto – crediti fotografici Carla Molinari