… e venne Falanto al Molo San Cataldo

Il mito di fondazione. Venerdì 9 ottobre, alle ore 10 al primo sporgente del Porto di Taranto – Molo San Cataldo, va in scena “… e venne Falanto”, narrazione teatrale di e con Giovanni Guarino, produzione Crest, nell’ambito di Taranto Port Days 2020, cartellone di attività dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio riservate alle scuole. Partecipazione gratuita. Info e prenotazioni (per lo spettacolo e per la visita al porto via mare e via terra) al numero 349.1338221, operativo dalle ore 9 alle ore 13 dal lunedì al venerdì.
La leggenda racconta che nell’VIII secolo a.C. l’eroe spartano Falanto divenne il condottiero dei Parteni, cioè di quel gruppo di cittadini emarginati in quanto figli illegittimi dell’aristocrazia al potere nella città di Sparta. Consultando l’Oracolo di Delfi (la fonte di predizioni più autorevole del mondo greco) prima di avventurarsi per mare alla ricerca di nuove terre, apprese che sarebbe giunto nella terra di Saturo, e che avrebbe fondato una città nel luogo in cui egli avesse visto cadere la pioggia da un cielo sereno e senza nuvole (in greco ethra). Falanto si mise in viaggio, fino a quando giunse nei pressi della foce del fiume Tara. Dopo i primi scontri con gli Iapigi che lo videro sconfitto, addormentatosi sul grembo della moglie, ella cominciò a piangere a dirotto, ripensando all’oscuro responso dell’Oracolo e alle difficoltà sopportate dal marito, bagnandogli con le sue lacrime il volto. L’oracolo si era avverato, una pioggia era caduta su Falanto da un cielo sereno: le lacrime della moglie Ethra. Sciolto l’enigma, l’eroe si accinse a fondare nell’insediamento iapigio di Saturo quella che divenne la grande città di Taranto. 

Giovanni Guarino
Attore e operatore culturale, socio e vicepresidente della cooperativa Crest, è il responsabile del settore progettazione e animazione del territorio, con particolare attenzione alle utenze cosiddette deboli (infanzia, minori a rischio, anziani, detenuti, migranti). Dal 1985 avvia una formazione sulla narrazione teatrale che si nutre nel tempo della complicità e dell’incontro con maestri quali Marco Baliani, Mimmo Cuticchio, Roberto Anglisani, maturando negli anni come narratore una ricerca originale intorno alla cultura e alle tradizioni di Taranto. Le sue storie si stagliano come quadri d’autore sull’affresco della Storia. Non racconta della Città, ma, di più, ne è la voce. Così, Taranto parla e si rivela attraverso di lui. Dal 2012 cura il laboratorio urbano del Crest, denominato “I neri per strada”, che vuole essere un luogo di partecipazione attiva, con regole di comportamento e di gestione, di sviluppo della fantasia, in grado di contaminare costruttivamente le giovani generazioni verso nuovi possibili modelli di vita consapevole e sostenibile.