TRAC, Amalia Franco in residenza artistica al TaTÀ

Uno zibaldone dei pensieri, o dei pensierini bambini. Ospite del Crest, polo di Taranto del TRAC – Teatri di Residenza Artistica Contemporanea, dall’11 al 17 ottobre al TaTÀ, l’autrice e performer Amalia Franco è in residenza per lavorare al progetto “Esercizi per scomparire”, il suo nuovo studio/spettacolo, intriso di contaminazioni tra danza, marionette e maschere che realizza lei stessa.

“Esercizi per scomparire”, lavoro che nasce nel 2018 da scritti brevi realizzati dall’artista e persi durante una gita a Torino. Così il tentativo di ritrovarne alcuni o recuperarne altri dalla memoria, e la creazione di nuovi pensieri, in forma scritta ma anche danzati o come semplici immagini, daranno vita ai nuovi “Esercizi”, l’atto estremo della resistenza più tenera.

Una drammaturgia dalla forma di uno zibaldone dei pensieri, o dei pensierini bambini. L’opera è pensata come “corpo intensivo, attivo localmente per salti, scarti, vibrazioni e modulazioni”, realizzati dalla figura, dal corpo danzante e dalle parole, come elementi atti alla costruzione dei singoli esercizi, dove si realizza un rapporto duale tra corpo danzante e corpo del fantoccio, quest’ultimo superficie di scrittura, e la danza luogo di trasformazione e transizione. Tutto ciò ha un obiettivo: mostrarci e farci accettare, oltre che ammettere, la nostra frammentarietà, l’esperienza della mancanza, della perdita, della dipendenza, della nostra infinitezza, ovvero non-finiti, incompleti.

Amalia Franco
Artista indipendente, laureata in Semiologia degli Audiovisivi, diplomata all’Accademia Internazionale di Teatro di Roma e formatasi negli anni soprattutto nel teatro fisico e d’immagine (danza contemporanea, flamenco, teatro di figura, maschere espressive e marionette ibride a grandezza umana). È autrice e performer in “Corpo Unico”, in collaborazione con il Quartetto Muarice e la compositrice Giulia Lo Russo, in “Trittico. Cantillazioni”, in collaborazione con la danzatrice Anna Moscatelli e la musicista Renata Frana, e “Trittico. Lasciare andare con grazia”. Performer per la compagnia Barca dei matti, diretta da Natacha Belova, Ifoperator Production e per il Teatro del Lavoro, diretto da Damiano Privitera. Partecipa al GDA 2015, all’interno di Nuove Traiettorie, con il progetto “Moving Masks”. Lavora sulla drammaturgia del paesaggio con il progetto “Tillandsie, drammaturgia urbana dei crolli”, in collaborazione con Leonardo Delogu e Lajos Talamonti.