Il Crest all’Expo 2015

Da Saturo a Milano, passando dal fiume Tara. Lunedì 24 e martedì 25 agosto 2015, nello stand degli “Ori di Taranto” all’Expo 2015, il Crest presenta “… E venne Falanto”, narrazione di e con Giovanni Guarino, nell’ambito della trasferta milanese voluta dall’assessore all’industria turistica e culturale della Regione Puglia, Gianni Liviano, e sostenuta dal presidente della Regione, Michele Emiliano. Dalle ore 17, la narrazione verrà replicata ogni ora.
La leggenda racconta che nell’VIII secolo a.C., l’eroe spartano Falanto divenne il condottiero dei Parteni, cioè di quel gruppo di cittadini emarginati in quanto figli illegittimi dell’aristocrazia al potere nella città di Sparta. Consultando l’Oracolo di Delfi prima di avventurarsi per mare alla ricerca di nuove terre, apprese che sarebbe giunto nella terra di Saturo, e che avrebbe fondato una città nel luogo in cui egli avesse visto cadere la pioggia da un cielo sereno e senza nuvole (in greco ethra). Falanto si mise in viaggio, fino a quando giunse nei pressi della foce del fiume Tara. Dopo i primi scontri con gli Iapigi che lo videro sconfitto, addormentatosi sul grembo della moglie, ella cominciò a piangere a dirotto, ripensando all’oscuro responso dell’Oracolo e alle difficoltà sopportate dal marito, bagnandogli con le sue lacrime il volto. L’oracolo si era avverato, una pioggia era caduta su Falanto da un cielo sereno: le lacrime della moglie Ethra. Sciolto l’enigma, l’eroe si accinse a fondare nell’insediamento iapigio di Saturo quella che divenne la grande città di Taranto. La capacità evocativa della narrazione, richiamando il “cunto”, ovvero l’arte del racconto nei tempi passati, in uso anche nei vicoli della vecchia isola tarantina, porterà gli astanti in quel tempo lontano, lontano, lontano…

Socio e vicepresidente della cooperativa Crest, Giovanni Guarino è il responsabile del settore progettazione e animazione del territorio, con particolare attenzione alle utenze cosiddette deboli (infanzia, minori a rischio, anziani). Dal 1985 avvia una formazione sulla narrazione teatrale che si nutre nel tempo della complicità e dell’incontro con maestri quali Marco Baliani, Mimmo Cuticchio, Roberto Anglisani, maturando negli anni come narratore una ricerca originale intorno alla cultura e alle tradizioni di Taranto. Le storie di Giovanni Guarino si stagliano come quadri d’autore sull’affresco della Storia. Egli non racconta della Città ma, di più, ne è la voce. Così, Taranto parla e si rivela attraverso di lui