Il servitore di due padroni
La maschera delle maschere. Per il cartellone comunale, curato dal Tpp, mercoledì 22 (ore 21) e giovedì 23 gennaio 2014 (ore 18) al teatro Orfeo di Taranto, in via Pitagora 78, va in scena “Il servitore di due padroni”, da Carlo Goldoni, drammaturgia Ken Ponzio, regia Antonio Latella, con (in o.a.) Marco Cacciola, Federica Fracassi, Giovanni Franzoni, Roberto Latini, Annibale Pavone, Lucia Perasa Rios, Massimiliano Speziani, Rosario Tedesco, Elisabetta Valgoi, produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione, Teatro Stabile del Veneto, Fondazione Teatro Metastasio di Prato. Biglietti da 25 a 16 euro. Info: 099 4533590 – 366 3473430.
Scritta nel 1745, in piena sintonia con la tradizione della Commedia dell’Arte, Goldoni elaborò l’opera in forma di canovaccio in funzione di Antonio Sacchi, il quale, secondo l’usanza del tempo, recitava improvvisando. Con successive riscritture, l’opera si dotò di un copione steso per intero, così come voleva la graduale riforma del suo autore. Al centro della commedia troviamo Truffaldino (poi Arlecchino) servo di due padroni, che, per non svelare il suo inganno e per perseguire il suo unico intento, ovvero mangiare a sazietà, intreccia la storia all’inverosimile, creando solo equivoci e guai. «Dietro la figura di Arlecchino la commedia si nasconde a se stessa, mente. Dietro agli inganni, ai salti, alle capriole del servitore più famoso del mondo la commedia mente agli spettatori: il personaggio che tanto li fa ridere è insieme tutte le menzogne e i colori degli altri personaggi. È uno specchietto per le allodole e sposta il punto di ascolto dell’intera commedia. Non c’è una figura onesta, tutto è falso, è baratto, commercializzazione di anime e sentimenti», annota Antonio Latella.