La storia di Hansel e Gretel a La Luna nel Pozzo

«Cosa è buono? Cosa è brutto? Ciò è vero o ciò appare? Non lasciatevi ingannare». Per la XVII edizione del Festival Estivo, mercoledì 7 agosto, alle ore 21 a La Luna nel Pozzo di Ostuni (BR), contrada Foragno sn, in scena “La storia di Hansel e Gretel”, testo Katia Scarimbolo, liberamente tratto dalla fiaba omonima dei fratelli Grimm, scene lu ci e regia Michelangelo Campanale, con Catia Caramia, Paolo Gubello, Maria Pascale e Luigi Tagliente, costumi Cristina Bari, assistente di produzione Sandra Novellino, tecnico di scena Vito Marra, produzione Crest, premio “L’uccellino azzurro” (edizioni 2009 e 2015). Biglietto 10 euro, ridotto 6 euro. Info. 0831.330353 – 335.8037241.
Nella regione tedesca dello Spessart esiste ancora una fitta foresta, difficile da attraversare con i suoi pochi e aspri sentieri, resi ancora più difficoltosi da giganteschi e ombrosi pini e faggi, i cui rami intralciano il cammino. Per i contadini della zona è “il bosco della strega”, per via di un rudere con i suoi quattro forni e della storia di una donna bellissima che, con i suoi dolci magici, catturava quanti, perdendosi nel bosco, arrivavano nei pressi della sua casa.
In tempi di recessione economica, raccontare ai bimbi della società dei consumi una favola che prende avvio proprio dalla prosastica difficoltà di un padre e di una madre a sfamare i figli può non essere un esercizio di stile. Del resto, le favole non lo sono mai. Quali ansie d’abbandono, paura di non vedere soddisfatti i propri bisogni, quali fantasmi prendono corpo in bambini che sentono minacciata la propria avidità di benessere? Uno spettacolo sospeso tra realtà e favola, perché i bambini imparino a dare valore alle cose e soprattutto alla loro capacità di discernere e conquistarle, a superare la dipendenza passiva, quella dai genitori e quella… dall’abbondanza.

Crest
Nato a Taranto nel 1977, porta avanti in un ambiente difficile – sia socialmente che culturalmente – un discorso teatrale coerente e innovativo, raccontando vite complicate, sogni ostinati, incontri tra culture e condizioni differenti, cercando di coniugare i linguaggi della tradizione con quelli della ricerca teatrale contemporanea. Inserito dal 1992 dalla presidenza del Consiglio dei Ministri nell’elenco delle “compagnie che svolgono ad alto e qualificato livello attività nel campo del teatro per l’infanzia e la gioventù”, il Crest ha scelto quali interlocutori privilegiati i bambini, i ragazzi e i giovani, con l’intento di creare un punto di riferimento culturale e professionale forte. È stato finalista per il Premio ETI-Stregagatto con gli spettacoli “La neve era bianca” nel 1999, “La mattanza” nel 2000, “Cane nero” nel 2001 ed ha prodotto lo spettacolo vincitore del Premio Scenario 2005, “Il deficiente”. Si è aggiudicato tre edizioni del premio “L’uccellino azzurro” (festival “Ti fiabo e ti racconto” di Molfetta) con gli spettacoli “La storia di Hansel e Gretel” (2009 e 2015) e “Sposa sirena” (2013). Ha vinto il premio Eolo Award 2018 e l’edizione 2017 del Premio Padova – Amici di Emanuele Luzzati con lo spettacolo “Biancaneve, la vera storia”. Dopo 30 anni di attività “senza fissa dimora”, dal 2009 dispone di 1000 metri quadrati di “teatro da abitare”, il TaTÀ, nel quartiere popolare ed operaio per eccellenza della città, il rione Tamburi.

crediti fotografici Marco Caselli Nirmal