Specchio riflesso di Babilonia Teatri
Fotografare e fotografarci. Dal 27 al 29 gennaio 2014, lo sguardo lucido e spietato di Babilonia Teatri, tra le più brillanti e rivoluzionarie realtà italiane di teatro di ricerca, si soffermerà su Taranto, sulla realtà del quartiere Tamburi. Un percorso di ascolto nel quartiere più inquinato d’Italia, alla ricerca di storie cha raccontino la complessità del vivere accanto alle ciminiere, su strade polverose e in mezzo a parchi in cui ai bambini è proibito giocare. Il teatro si fa cassa di risonanza, specchio riflesso delle tensioni, delle fratture del nostro tempo. Denominato “Specchio riflesso”, il progetto mira a produrre materiale artistico destinato ad un ciclo di radiodrammi pensato e realizzato dalla compagnia diretta da Valeria Raimondi ed Enrico Castellani.
Il Crest sceglie Babilonia Teatri come “occhio” nuovo e diverso da affiancarsi nella sua ricerca di un nuovo linguaggio teatrale per esprimere la città di Taranto e i suoi drammi. Una scelta motivata dalla condivisione della poetica che Babilonia Teatri esprime con particolare energia: «Per noi il teatro ha ancora senso di esistere se può ancora essere specchio della società in cui vive. Della realtà in cui è immerso. Del mondo che lo contamina e che lo genera. Che ne è il fondamento. La base. La ragione. Per noi non esiste teatro senza realtà. Senza la realtà in cui siamo immersi e che condiziona ogni giorno la nostra vita. La nostra vita tutti i giorni scorre. Ci indica su cosa fermarci a riflettere. La nostra riflessione tende a non essere interiore, ma guarda verso l’esterno. E’ uno sguardo trasversale che parte dalle nostre vite per metterle in contatto col mondo esterno. Mettiamo in relazione le nostre contraddizioni e quelle del mondo in cui viviamo. Evidenziamo la nostra debolezza. La nostra finitezza. La nostra incapacità di essere coerenti. Di essere completi. Di avere delle risposte». Sarà un’esperienza forte cercare di condividere per tre giorni lo “sguardo” nuovo e diverso sul quartiere Tamburi di Enrico e Valeria, i due autori, registi e interpreti veneti.
Babilonia Teatri è nata nel 2005 con un progetto sulla guerra in Iraq, “Cabaret Babilonia”. Salita ai vertici nazionali e molto apprezzata all’estero dopo una serie di prestigiosi premi e riconoscimenti (dal Premio Scenario a quelli Ubu, Hystrio, Enriquez Sirolo, sino al recente Premio Associazione Nazionale dei Critici di Teatro), la compagnia, che ha sede ad Oppeano, in provincia di Verona, è attualmente considerata una delle più rappresentative della ricerca teatrale italiana. Calca la scena nazionale senza alcun tipo di finanziamento, conservando il proprio radicamento nel territorio d’origine e definendosi “impresa familiare”. Propone un modo di fare teatro lontano dagli schemi tradizionali; sulla scena non ci sono personaggi né trama: da un tema di partenza si sviluppano istantanee di una realtà quotidiana contraddittoria, violenta, zeppa di stereotipi e modi di dire. La scrittura scenica procede per accumuli, confronti e sovrapposizioni di materiale, ma sul palco tutto è riprodotto con ossessiva precisione in uno stile recitativo assolutamente unico e distintivo.