Via del Popolo. Il racconto di un’appartenenza
Un mondo che sta scomparendo. Per il cartellone “Periferie”, rassegna di teatro, sabato 17 febbraio, alle ore 21 all’Auditorium TaTÀ di Taranto, in via Deledda ai Tamburi, in scena “Via del Popolo” di e con Saverio La Ruina, foto Carlo Maradei, produzione Scena Verticale, vincitore premio Ubu 2023 come migliore nuovo testo italiano e finalista come migliore novità italiana al premio Le Maschere del Teatro Italiano 2023. Durata 80′. Biglietto intero 15 euro, ridotto 12 euro (under 25 e over 65): biglietti interi acquistabili anche online su vivaticket [qui]. Info 366.3473430 attivo anche whatsapp.
Via del Popolo, un tratto di strada di una cittadina del Sud che un tempo brulicava di attività: due bar, tre negozi di generi alimentari, un fabbro, un falegname, un ristorante, un cinema… Due uomini percorrono via del Popolo, un uomo del presente e un uomo del passato. Il primo impiega 2 minuti per percorrere 200 metri, il secondo 30 minuti. È la piccola città italiana a essere cambiata, è la società globalizzata. Ai negozi sono subentrati i centri commerciali e la fine della vendita al dettaglio ha portato via posti di lavoro, distruggendo un modello sociale ancora basato sulle relazioni personali.
A cu appartènisi, chiedevano i vecchi paesani, a chi appartieni? E dalla tua risposta ricavavano le informazioni essenziali sulla tua identità. Via del Popolo è il racconto di un’appartenenza a un luogo, a una famiglia, a una comunità. Ma quei duecento metri rappresentano anche un percorso di formazione in cui sono gettate le basi della vita futura, dal quale emergono un’umanità struggente, il rapporto coi padri, l’iniziazione alla vita, alla politica, all’amore. E non solo, Via del Popolo è anche una riflessione sul tempo, il tempo che corre ma che non dobbiamo rincorrere, piuttosto trascorrere.
nota bio
Saverio La Ruina. Autore, attore, regista. Nato a Castrovillari (Cosenza) nel 1960, diplomato alla Scuola di Teatro di Bologna diretta da Alessandra Galante Garrone, lavora con Jerzy Stuhr, Leo de Berardinis, Remondi & Caporossi. Assieme a Dario De Luca, fonda la compagnia Scena Verticale (1992) e Primavera dei Teatri (1999), festival dei nuovi linguaggi della scena contemporanea. Con i suoi monologhi, l’artista calabrese, tra i più premiati della scena italiana, ha portato fino agli estremi l’idea di teatro-narrazione, mutando il profilo oggettivo dell’epica in uno sguardo soggettivo e appassionato, dando vita a personaggi solo apparentemente vinti dalle costrizioni sociali. Con Dissonorata, La Borto, Italianesi e Masculu e fìammina rende omaggio a figure sopraffatte dalla Storia e abusate dalla vita. Segue Polvere, un lavoro a due personaggi, che indaga la violenza psicologica all’interno di una coppia borghese. Saverio e Chadli vs Mario e Saleh racconta lo strappo metateatrale avvenuto col precedente Mario e Saleh, esploso all’interno della rappresentazione in un cortocircuito tra teatro e vita. Le sue performance gli sono valse, tra gli altri, cinque premi Ubu, sia a livello drammaturgico che interpretativo.
parliamone | dopo lo spettacolo, la Compagnia incontra il pubblico.
Il cartellone “Periferie” – tredicesima edizione – è realizzato dal Crest. Con il sostegno di Regione Puglia e Provincia di Taranto.
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