Una giornata con il Crest, ovvero disegnare un nuovo orizzonte a cui guardare. Insieme

Al volgere dei quarantacinque anni di vita, lunedì 27 novembre, il Crest prova a dare forma e testimonianza del lavoro svolto. Una eredità significativa da intrecciare con il quotidiano lavoro per/ del/ nel teatro. Lo fa affidandosi ad uno sguardo critico, ma non estraneo, anzi, quale quello di Massimo Marino la cui avventura nel teatro parte proprio da Taranto. 

Un teatro sotto le ciminiere racconta i quarantacinque anni di vita del Crest, un teatro nato alla fine dei “rivoluzionari” anni Settanta, ostinato a operare in una città del sud difficile come Taranto. Narra una vocazione al teatro per le nuove generazioni, al lavoro nelle scuole e nei quartieri di una città frammentata, smarginata, una città “groviera”, come la definì Alessandro Leogrande. Racconta un lungo nomadismo alla ricerca, protratta nel tempo, di un luogo stabile per poter meglio creare e agire sul territorio e finalmente l’apertura nel 2009 di una sede di mille metri quadrati, ottenuta grazie al progetto Teatri Abitati della Regione Puglia, il TaTÀ, acronimo di Taranto auditorium Tamburi.

La presentazione del libro vuole essere un’ulteriore occasione di confronto sulle politiche culturali per e dei territori a sud. Coordina la giornalista Antonella Gaeta.

 

 

 
credit ph_Massimo Marino
 

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  Crest News | redazione web