… e venne Falanto a Palazzo Amati/Kētos

Il mito di fondazione. Mercoledì 30 settembre, alle ore 18 nello slargo antistante Palazzo Amati di Taranto, in vicolo Vigilante (Città vecchia), va in scena “… e venne Falanto”, narrazione teatrale di e con Giovanni Guarino, produzione Crest, per la rassegna Rota rota stave ‘na vote…, parte del progetto Ketos – Centro Euromediterraneo del Mare e dei Cetacei sostenuto da Fondazione Con il Sud. In via privilegiata agli abitanti dell’antica Isola, la partecipazione è gratuita ma i posti sono limitati (25) dalle restrizioni dovute all’emergenza Covid-19.
La leggenda racconta che nell’VIII secolo a.C. l’eroe spartano Falanto divenne il condottiero dei Parteni, cioè di quel gruppo di cittadini emarginati in quanto figli illegittimi dell’aristocrazia al potere nella città di Sparta. Consultando l’Oracolo di Delfi (la fonte di predizioni più autorevole del mondo greco) prima di avventurarsi per mare alla ricerca di nuove terre, apprese che sarebbe giunto nella terra di Saturo, e che avrebbe fondato una città nel luogo in cui egli avesse visto cadere la pioggia da un cielo sereno e senza nuvole (in greco ethra). Falanto si mise in viaggio, fino a quando giunse nei pressi della foce del fiume Tara. Dopo i primi scontri con gli Iapigi che lo videro sconfitto, addormentatosi sul grembo della moglie, ella cominciò a piangere a dirotto, ripensando all’oscuro responso dell’Oracolo e alle difficoltà sopportate dal marito, bagnandogli con le sue lacrime il volto. L’oracolo si era avverato, una pioggia era caduta su Falanto da un cielo sereno: le lacrime della moglie Ethra. Sciolto l’enigma, l’eroe si accinse a fondare nell’insediamento iapigio di Saturo quella che divenne la grande città di Taranto. La capacità evocativa della narrazione, richiamando il “cunto”, ovvero l’arte del racconto nei tempi passati, in uso anche nei vicoli della vecchia isola tarantina, porterà gli astanti in quel tempo lontano, lontano, lontano…

Giovanni Guarino
Attore e operatore culturale, socio e vicepresidente della cooperativa Crest, è il responsabile del settore progettazione e animazione del territorio, con particolare attenzione alle utenze cosiddette deboli (infanzia, minori a rischio, anziani, detenuti, migranti). Dal 1985 avvia una formazione sulla narrazione teatrale che si nutre nel tempo della complicità e dell’incontro con maestri quali Marco Baliani, Mimmo Cuticchio, Roberto Anglisani, maturando negli anni come narratore una ricerca originale intorno alla cultura e alle tradizioni di Taranto. Le sue storie si stagliano come quadri d’autore sull’affresco della Storia. Non racconta della Città, ma, di più, ne è la voce. Così, Taranto parla e si rivela attraverso di lui. Dal 2012 cura il laboratorio urbano del Crest, denominato “I neri per strada”, che vuole essere un luogo di partecipazione attiva, con regole di comportamento e di gestione, di sviluppo della fantasia, in grado di contaminare costruttivamente le giovani generazioni verso nuovi possibili modelli di vita consapevole e sostenibile.
 

Kētos – Centro Euromediterraneo del Mare e dei Cetacei
 
Promosso dall’Associazione Jonian Dolphin Conservation (soggetto capofila) nell’ambito del bando storico-artistico e culturale “Il bene torna comune”, il progetto è sostenuto dalla Fondazione Con il Sud per valorizzare gli immobili inutilizzati o usati in modo parziale al Sud, in un’ottica di uso collettivo e di restituzione alla collettività attraverso attività socio-culturali e sostenibili. Partner per lo svolgimento delle attività: Associazione Comunità Emmanuel Onlus, Associazione Manifesto della Città Vecchia e del Mare, Associazione Marco Motolese, Associazione Terra, cooperativa teatrale Crest.