Ludomannaro

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Ludomannaro

narrazione teatrale di e con Giovanni Guarino

La narrazione teatrale racconta le difficoltà, i disagi, i drammi che attraversano la vita di quanti finiscono nel tunnel del GAP – Gioco d’Azzardo Patologico, sin dalla prima volta, quella volta che… cambia la vita. Alla vigilia delle feste natalizie, il “nostro” operaio ex Ilva acquista, per gioco e con i compagni di reparto, un blocchetto di biglietti del gratta-e-vinci. A lui l’onore del grattare. Finirà sbeffeggiato da tutti per non aver trovato nulla sotto le argentee caselle. Svanita l’allegra confusione collettiva, resta in lui un sentimento di frustrazione, di colpa, per non aver vinto nulla. Reagire e subito, darsi un’altra possibilità. Prende forma nella sua mente il pensiero di riprovare, perché il prossimo biglietto sarà quello vincente e, prima o dopo, arriverà anche la grossa vincita. È la molla, la trappola, il tarlo che lo trasforma in “ludomannaro”, in giocatore d’azzardo patologico.

Dura la vita del nostro “ludomannaro”: inganni, perdita di controllo sulla realtà, debiti ancora debiti ed usura, degenerazione delle relazioni familiari, senso di vergogna, vittimismo, fino a pensare al gesto estremo, al suicidio. Ma, ancora una volta, sarà un caso fortuito (forse il destino?) a fargli conoscere una struttura del SerD (Servizi per le Dipendenze), dove farà un’ultima scommessa…

Il racconto si conclude con un finale aperto che diventa stimolo di discussione con il pubblico, tutte le volte in cui è possibile.