‘U tata, pinzece tu!

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laboratorio di animazione territoriale
condotto da Giovanni Guarino
in collaborazione con Delia De Marco

Un laboratorio che coinvolge prevalentemente abitanti e strutture sociali del quartiere Tamburi che si concluderà con un evento finale itinerante il 21 marzo 2013, primo giorno di primavera. E proprio dalla primavera e dal mito di Demetra prenderà le mosse il laboratorio che si prefigge lo scopo di raccontare le origini e la storia del quartiere Tamburi di Taranto, in particolare della sua evoluzione dagli anni ’50 ad oggi. Con l’augurio che la dea Demetra, colei che genera le stagioni e i campi fioriti, possa far nascere una nuova primavera anche in un quartiere tanto martoriato come quello dei Tamburi. ‘U tata, il grande padre, sarà la guida di un percorso articolato in varie tappe, ognuna in una zona diversa del quartiere.

Durata: 60 ore.
Periodo: gennaio/marzo 2013.
Adesioni: senza limiti d’età.
Partecipazione gratuita.

 

mercoledì 20 marzo 2013_ore 18
Evento finale itinerante

L’azione drammaturgica toccherà varie zone del quartiere, raccontando in chiave tragicomica la storia degli ultimi 60 anni del quartiere “più inquinato d’Italia”. Svoltosi da gennaio a marzo 2013, Il laboratorio ha coinvolto cittadini di differente età, provenienza ed estrazione sociale. Il percorso didattico aveva la duplice finalità di utilizzare il teatro come mezzo di inclusione sociale e, non di meno, come  strumento di narrazione. Nel particolare, l’evento finale del laboratorio di animazione territoriale è il racconto della storia del quartiere Tamburi, sconosciuta ai più, che si svilupperà per le strade e le piazze del rione, con musiche, canti e danze che coinvolgeranno anche gli abitanti del quartiere.
Il raduno è in via Machiavelli, alle case parcheggio, dove si narrerà del quartiere prima dell’insediamento della grande industria italsiderina. La seconda tappa sarà in via Basta, angolo via Machiavelli, dove con l’uso di proiezioni video la performance racconterà l’imponenza dell’insediamento siderurgico più grande d’Europa, per poi proseguire in piazza Masaccio, dove sarà rappresentato il dramma delle due ondate di licenziamenti di massa dello stabilimento. Invece, in piazza De Amicis il racconto tratterà del dolore causato dalle morti e dalle malattie frutto dell’industrializzazione selvaggia degli ultimi 40 anni. Infine, piazza Gesù Divin Lavoratore diventerà il palcoscenico di un possibile processo fatto dalla città ai presunti colpevoli di questo scempio. In una sorta di teatroforum, il pubblico potrà partecipare attivamente alla messinscena. Accesso libero.