Produrre teatro in Italia oggi. Incontro con l’autrice Francesca D’Ippolito

Pratiche, poetiche, politiche. Sabato 25 marzo, alle ore 19 nel foyer dell’Auditorium TaTÀ di Taranto, in via Deledda ai Tamburi, presentazione del libro “Produrre teatro in Italia oggi” di Francesca D’Ippolito (Dino Audino Editore, 2022). Dialogherà con l’autrice Paolo Ponzio, presidente del Teatro Pubblico Pugliese. Modera Giulia Galli. L’evento è promosso dal Crest, in collaborazione con l’Associazione Presìdi del libro, Presidio del libro Il Granaio/Libreria Dickens di Taranto. Ingresso libero. Info ai numeri 099.4725780 – 099.7362186.

Come si produce uno spettacolo teatrale? In che modo si coniugano il desiderio artistico e la necessità di fare impresa? Attraverso l’analisi sia dei modi tradizionali (consolidati ed efficaci) di produrre teatro sia di quelli più recenti, caratterizzati dall’innovazione dei processi creativi, questo libro offre tutti gli strumenti necessari per produrre e organizzare uno spettacolo.
Una vera e propria guida che, tenuto conto delle caratteristiche che distinguono le imprese culturali da tutte le altre, analizza i passi necessari per un approccio consapevole al project management dello spettacolo dal vivo, in costante riferimento alle politiche culturali italiane attuali, tra strategia, pianificazione, festival, residenze e altre esperienze concrete.
Perché, come scrive Alessandro Toppi nella postfazione, «anche l’opera più integra rischia la sparizione prematura, e dunque la non incidenza civile e culturale, se non è accompagnata da una gestione che ne sostenga la qualità, ne nutra la permanenza e ne favorisca l’incontro col pubblico, di replica in replica».

note bio

Francesca D’Ippolito. Foggiana d’origine, studia filologia classica, laureandosi all’Università degli Studi di Siena con una tesi sui finanziamenti pubblici per il teatro nell’Atene del V secolo a.C., con un’appendice dedicata al contemporaneo e al FUS (Fondo unico per lo spettacolo). Insegnante di italiano per stranieri e classicista, prima di scegliere il teatro, accettando l’invito di Federico Tiezzi a collaborare in veste di filologa al “De rerum natura” con Roberto Latini. Si occupa da oltre dieci anni di organizzazione teatrale collaborando con molte realtà diffuse sull’intero territorio nazionale (tra le altre, Factory, Teatro dell’Argine, Fibre Parallele, VicoQuartoMazzini, Crest, Quelli di Grock). Ha lavorato in importanti festival nazionali e internazionali (tra gli altri, Castel dei Mondi di Andria, stArt up teatro di Taranto, Mercantia di Certaldo, I Teatri della Cupa nel nord Salento, Kids a Lecce) e si è occupata di formazione sui temi dell’organizzazione teatrale presso diversi enti pubblici e privati. È cultrice della materia in Storia del teatro al DAMS dell’Università del Salento. Dall’ottobre 2019, presiede il C.Re.S.Co. (Coordinamento delle Realtà della Scena Contemporanea), progetto impegnato nella tutela degli artisti e delle imprese.

Paolo Ponzio. Barese, insegna Storia della filosofia (dal maggio 2012) all’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” e dirige il Dipartimento di ricerca e innovazione umanistica (DIRIUM). Ha curato numerose edizioni e traduzioni di opere di Tommaso Campanella, tra cui “Apologia per Galileo” (1997), “Compendio di filosofia della natura” (1999) e ”Monarchie du Messie” (2002). Autore di svariati saggi sul rapporto tra filosofia, teologia e scienza nel tardo Rinascimento, ha pubblicato “Copernicanesimo e Teologia. Scrittura e Natura in Campanella, Galilei e Foscarini” (1998) e “Tommaso Campanella. Filosofia della natura e teoria della scienza” (2001). È socio della Società Filosofica Italiana (SFI) e della Société Internationale pour l’Etude de la Philosophie Médiévale (SIEPM). Negli ultimi anni ha consolidato un rapporto con alcune università argentine: in particolare è visiting professor dell’Universidad Católica de Argentina, sede di Rosario. Lo scorso gennaio, nel corso dell’assemblea dei soci del Teatro Pubblico Pugliese, è stato nominato presidente del Consorzio Regionale per le Arti e la Cultura.

foto di Eliana Manca

 
 

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