Lo stupro di Lucrezia
Il corpo femminile come un campo di conquista o una città da espugnare. In una settimana ricca di iniziative collaterali alla “Giornata internazionale contro la violenza sulla donne”, l’impegno del Crest si concretizza, venerdì 29 novembre 2013, alle ore 21 al TaTÀ, con l’adattamento teatrale di Valter Malosti dello scespiriano Lo stupro di Lucrezia, versione italiana e regia Valter Malosti, traduzione di Gilberto Sacerdoti, interpreti Valter Malosti, Alice Spisa, Jacopo Squizzato, suono e programmazione luci Gup Alcaro, costumi Federica Genovesi, cura del movimento Alessio Maria Romano, produzione Teatro di Dioniso, con il sostegno del Sistema Teatro Torino. Un testo molto attuale che tocca un punto dolente della nostra attualità: l’idea che la nostra contemporaneità ha del corpo femminile. S’informa che la presenza di scene di nudo e contenuti tematicamente violenti potrebbero offendere la sensibilità di qualche spettatore: si consiglia la visione ad un pubblico adulto. Biglietto intero 13 euro, ridotto 10 euro (al botteghino e nei punti vendita della BookingShow). I biglietti prenotati telefonicamente e non ritirati entro le ore 20 del giorno di spettacolo verranno nuovamente messi in vendita. Info: 099 4707948 – 366 3473430.
Continua il viaggio di Valter Malosti nell’opera di Shakespare, che questa volta ci porta nello scenario imperiale de “Lo stupro di Lucrezia”, poema pubblicato nel 1594. Vantarsi delle proprie mogli, durante l’assedio di Ardea: è il passatempo del dittatore Lucio Tarquinio e dei capi del suo esercito. Tra i generali si fa notare Collatino, che loda la castità della propria moglie Lucrezia. E infatti è così, perché Lucrezia, quando il marito non c’è, è l’unica tra le mogli dei militari a non darsi alla pazza gioia. Sta di fatto che Tarquinio, colpito dalla bellezza di Lucrezia e, soprattutto, accecato dalla passione, la stupra. Ciò che segue è la violenza raccontata da una donna, con le sue lamentazioni cupe e laceranti che sfoceranno in una rivolta popolare contro il tiranno. In scena, il poema diventa un confronto fisico e verbale duro e sfiancante tra un uomo e una donna, con un accompagnamento sonoro incalzante e multiforme, ambientato in una sorta di ring/tribunale delimitato da microfoni. Fuori dal quadrato reality, la voce di un narratore-voyeur , che andrà sovrapponendosi con la figura di Collatino, scandisce gli eventi.
● La rassegna “Periferie” è realizzata dal Crest nell’ambito del progetto Teatri Abitati, un intervento a sostegno dell’innovazione delle Residenze Teatrali promosso dalla Regione Puglia/Assessorato alla Cultura con fondi FESR 2007/2013, d’intesa con il Teatro Pubblico Pugliese.
● Al fine di consentire agli spettatori con figli la fruizione delle rassegne serali, il TaTÀ si fa tata dalle ore 20 sino al termine dello spettacolo. Spazio ludico (gratuito) per bambini (max 15) dai 5 ai 13 anni, su prenotazione almeno un giorno prima dello spettacolo. Info: 099 4707948.