Taras Teatro Festival

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«Sono molto orgoglioso di presentare la seconda edizione del Taras Teatro Festival, un polo culturale di qualità per Taranto. Per l’edizione di quest’anno ho puntato sulla ‘scena delle donne’, dedicata idealmente a Eleonora Duse di cui ricorre il centenario della morte. Ho invitato, dunque, alcune tra le più straordinarie attrici italiane che mancano da Taranto da decine di anni e che hanno accettato, con grande entusiasmo, di portare spettacoli ispirati alle grandi eroine tragiche.

Anche quest’anno il festival è organizzato da TERRA MAGICA che si avvale dell’imprescindibile collaborazione con il CREST, organismo teatrale storico della città, che accoglierà nella sua struttura le varie anime del festival: non solo spettacoli ma anche un laboratorio di Alta Formazione per attori professionisti con eccezionali docenti, per cui abbiamo ricevuto candidature da tutta Italia, e una serie di eventi nella sezione Taras Culturə Festival, pensata per fare di questa settimana un hub ricco e diversificato che ospiterà studiosi e personalità della cultura. Una settimana in cui offrire l’immagine di una Taranto sana culturalmente e viva, attraente per i giovani, come meta di rilievo nel panorama di una Puglia da visitare e da rivisitare per il suo patrimonio materiale ma anche per quello immateriale. Per questa ragione il festival è in concomitanza e in collaborazione con l’ISAMG e il 63° Convegno Internazionale di Studi sulla Magna Grecia che vede giungere a Taranto studiosi di fama ma anche tantissimi giovani ricercatori.

Continueremo a credere in questo tipo di cultura. Il teatro può, deve essere – è – un importante motore del pensiero e della rinascita. La mia speranza è che gli sforzi miei e di quanti hanno creduto in questa operazione, collaborando a vario titolo, possano contribuire a diffondere un tipo di cultura – che non sia solo intrattenimento – da preservare e rilanciare perché – e non temo il parossismo – la cultura può tenerci in vita, può farci restare umani.» Massimo Cimaglia


26 settembre 2024, ore 21
PETER STEIN e MADDALENA CRIPPA in
LA TRAGEDIA GRECA

Peter Stein, uno dei registi più importanti e innovativi del teatro contemporaneo, aiuterà gli spettatori ad avvicinarsi alla tragedia greca attraverso il ‘casus’ Medea e affrontando nodi nevralgici come la psicologia nella tragedia, il problema della traduzione, il ruolo dell’attore, il coro. Maddalena Crippa interpreterà alcuni brani tratti da “Medea” di Euripide, straniera, maga, madre e assassina.


27 settembre 2024, ore 21
ELENA ARVIGO in
ELENA di Ghiannis Ritsos

Scritto da Ritsos nel 1970, durante la detenzione nel periodo della dittatura dei Colonnelli in Grecia, il testo immagina una Elena vecchissima, dall’età indefinibile, immersa nei ricordi, che si confessa tra memoria e disincanto. In questo monologo in versi, accompagnata dalla musicista Monica Santoro, Arvigo sottolinea la struggente riflessione sul tempo, che tutto travolge, e sulla natura umana. Ritsos, con il suo teatro poetico, libera Elena dal mito e dal pregiudizio e la rende finalmente donna.


28 settembre 2024, ore 21
ELISABETTA POZZI in
CASSANDRA O DELL’INGANNO

Elisabetta Pozzi, in collaborazione con Massimo Fini, ha costruito una drammaturgia originale che, partendo dalle tragedie di Eschilo ed Euripide, compie un affascinante percorso intorno alla profetessa troiana cui Apollo ha dato il dono di prevedere il futuro e insieme la condanna di non essere creduta. In un montaggio serrato ed avvincente emerge un ritratto originale e moderno di una delle figure femminili di più profonda tragicità, per l’impotenza e la tremenda solitudine che la connotano nel sostenere il peso della conoscenza. Le musiche di Daniele d’Angelo tessono un filo rosso che si intreccia all’ipnosi delle parole.


29 settembre 2024, ore 21
VALERIA CIMAGLIA in
MEDEA di Euripide

Tragica per eccellenza, fiera e di sangue divino, Medea si scontra con le leggi di un paese in cui è straniera e con l’ideologia narcisista del compagno Giasone. Archetipo dei diversi, condannata a un dolore che la rende folle e a un ingiusto esilio, compie, per farsi giustizia, l’atto più intollerabile e inammissibile agli uomini: l’infanticidio. La regia di Mariachiara Basso sottolinea il legame viscerale di Medea con gli dei, richiamando ogni violenza fatta in nome di un Credo. in scena con Valeria Cimaglia, Tommaso Sartori, Domizia d’Amico e Francesca Bax.


 

In parallelo al TFF, il Taranto CulturƏ Festival