“La Storia di Hansel e Gretel” al Puglia Showcase Kids 2025

Mercoledì 14 maggio , alle ore 15, presso il Teatro Abeliano, a Bari, andrà in scena “La storia di Hansel e Gretel” all’interno del Puglia Showcase Kids 2025.

Nel cuore dello Spessart, una foresta fitta e misteriosa custodisce l’origine di una delle fiabe più oscure mai narrate: Hansel e Gretel. Una donna bellissima, una casa fatta di dolci, un inganno quotidiano. Chi è davvero la strega? E cosa si cela dietro ciò che appare? Uno spettacolo visionario firmato Michelangelo Campanale – tra immagini, luci, trasformazioni e poesia – per guidare grandi e piccoli in un viaggio nel bosco dell’immaginazione. Una fiaba antica che si rinnova ogni volta che si accende una luce, si apre una porta, si prende per mano un fratello.

Con: Catia Caramia, Abril Milagros Gauna, Giuseppe Marzio, Andrea Izzo.
Costumi: Cristina Bari.
Assistente di produzione: Sandra Novellino.
Tecnico di scena: Vito Marra.

 

Spettacolo vincitore del Premio “L’uccellino azzurro” – Festival “Ti fiabo e ti racconto” (2009 e 2015).

Inserito nella vetrina internazionale “Puglia Showcase Kids 2025”, manifestazione sostenuta dalla Regione Puglia – Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio – e organizzata da Puglia Culture Circuito Teatrale.

 

Puglia Showcase kids 2025
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Con una sua storica produzione, la compagnia Crest di Taranto partecipa al «Puglia Showcase Kids» di Puglia Culture mercoledì 14 maggio (ore 15) al Nuovo Teatro Abeliano di Bari, dove porta in scena «La storia di Hansel e Gretel». Scritto e diretto da Michelangelo Campanale e vincitore del premio «L’uccellino azzurro» al Festival di teatro ragazzi «Ti fiabo e ti racconto» nel 2009 (e nell’edizione speciale del 2015), lo spettacolo è interpretato da Catia Caramia, Abril Milagros Gauna, Giuseppe Marzio e Andrea Izzo ed è impreziosito dai costumi di Cristina Bari.

Il lavoro è ispirato alla celebre fiaba dei fratelli Grimm ed è ambientata in una fitta foresta, difficile da attraversare con i suoi pochi e aspri sentieri, resi ancora più difficoltosi da giganteschi e ombrosi pini e faggi, i cui rami intralciano il cammino. Per i contadini della zona è «il bosco della strega», per via di un rudere con i suoi quattro forni e della storia di una donna bellissima che, con i suoi dolci magici, catturava quanti, perdendosi nel bosco, arrivavano nei pressi della sua casa.

Sembra essere questa l’origine della storia, racconto «ombroso» come il bosco, reso ancora più inquietante dalla presenza di una donna che appare ai due fratellini bellissima, accogliente e materna, ma strega che inganna e mangia i bambini. Nello spettacolo, come nella fiaba, la sua presenza getta una luce mutevole su ogni passaggio della storia: il giornaliero inganno dell’immagine nasconde verità opposte o semplicemente più complicate. Raccontare ai bimbi della società dei consumi questa favola, che prende avvio proprio dalla prosastica difficoltà di un padre e di una madre a sfamare i figli, può non essere un esercizio di stile.

Del resto, le favole non lo sono mai. Quali ansie d’abbandono, paura di non vedere soddisfatti i propri bisogni, quali fantasmi prendono corpo in bambini che sentono minacciata la propria avidità di benessere? Per questo, lo spettacolo ideato da Michelangelo Campanale resta sospeso tra realtà e favola, perché i bambini imparino a dare valore alle cose e soprattutto alla loro capacità di discernere e conquistarle, a superare la dipendenza passiva: quella dai genitori e dall’abbondanza.

addetto stampa
Francesco Mazzotta
328.6296956

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Pasqua d’Autore 2025 | mostra fotografica virtuale di Enrico Scuro

Settimana Santa. Le processioni dell’Addolorata e dei Misteri.
Taranto 1975
di Enrico Scuro | mostra fotografica virtuale, 51 immagini in bianco e nero, slideshow, 9’50” (*)

Momento identitario della città. Parlare dei riti della Settimana Santa tarantina è compito assai arduo. Quasi tutto sembra già scritto, già detto, già vissuto, già teletrasmesso.
Cinquanta anni fa. Da Bologna, un gruppo di universitari (Stefano Barnaba, Francesco Conversano, Massimo Marino ed Enrico Scuro), tutti pugliesi, scende a Taranto per documentare i riti popolari della Passione. Filma la domenica delle Palme le aste (“gare”, per i confratelli, per l’aggiudicazione dei simboli delle due processioni cittadine), il giovedì e il venerdì santo le processioni dell’Addolorata e dei Misteri. Nel marzo 2005, per la sezione dedicata ai documentari, categoria professionisti, il corto “I riti della settimana santa a Taranto” ottiene una menzione speciale dalla giuria, presieduta dal critico Morando Morandini, della prima edizione del concorso cinematografico nazionale “Premio Taranto Cinema”, promosso dall’assessorato comunale al marketing territoriale e politiche del lavoro. Nel 2007 Enrico Scuro, fotografo degli anni Settanta, tarantino di nascita, digitalizza e mette online il suo archivio fotografico tirandolo fuori da un oblio di oltre venti anni. Tra gli innumerevoli scatti, anche il portfolio “La Taranto degli anni ‘70”, contenente tra le altre le immagini di una Taranto immersa nelle celebrazioni accanto ai “perdoni”, pubblicate per gentile concessione dell’autore.

Auguri di una serena Pasqua dalla cooperativa teatrale Crest.

 

(*) contenuto multimediale della rassegna online “Pasqua d’Autore”, parte dei progetti #iorivedoilcrest (archivio fotografico) e #comequandofuoripiove (cartellone virtuale), ideati e coordinati dal web curator Tore Scuro per il Crest, dal 14 marzo al 18 maggio 2020, in un momento storico obiettivamente non facile (pandemia Covid-19)

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«Fratellina», Scimone e Sframeli portano Pinter sui letti a castello

Sabato 5 aprile per la stagione «Periferie» del Crest al TaTÀ di Taranto

I due artisti siciliani in scena con lo spettacolo vincitore delle Maschere del Teatro

Finzione e realtà, distanza e vicinanza, separazione e bisogno di prossimità. Sono i temi al centro dello spettacolo «Fratellina», vincitore del premio Le Maschere del Teatro 2023 quale «migliore novità italiana» e ultima creazione della premiata ditta teatrale fondata da Spiro Scimone e Francesco Sframeli, attesi all’auditorium TaTÀ di Taranto sabato 5 aprile, alle ore 21, per chiudere la stagione «Periferie» della compagnia Crest sostenuta dalla Regione Puglia. Scritto da Scimone e diretto da Sframeli, e da entrambi interpretato in un dialogo serrato con Gianluca Cesale e Giulia Weber con l’allestimento di Lino Fiorito (due letti a castello che sono casa e gabbia delle coppie di personaggi), «Fratellina» è una partita di doppio misto sulle sabbie mobili dell’esistenza, giocata tra quattro figurine umane, Nic e Nac, Fratellino e Sorellina, che si guardano allo specchio per raccontare una realtà che sta capitolando davanti ai nostri occhi, sotto i colpi drammatici di questi tempi che sembrano aver completamente dimenticato i veri valori dell’umanità.

Temi cari a Scimone e Sframeli, che vengono dalla Sicilia di Pirandello, ma le finzioni della nostra esistenza le hanno filtrate attraverso gli stranianti paradossi dell’uomo moderno di Samuel Beckett, meritandosi una lunga serie di premi Ubu e persino rappresentazioni al Théâtre du Vieux-Colombier di Parigi allestite dalla Comédie Française, oltre che allestimenti in tutto il mondo, dall’Europa al Canada sino al Sud America, con i testi tradotti in francese, inglese, tedesco e spagnolo, ma anche in greco, portoghese, norvegese, croato, sloveno e danese.

Crasi tra fratellino e sorellina, «Fratellina» si propone sin dal titolo di rompere qualsiasi schema, partendo proprio dal superamento dell’identità di genere con un titolo molto teatrale fatto di una sola parola, com’era già avvenuto per «Nunzio», «Bar», «Pali» e altri spettacoli precedenti di Scimone e Sframeli, che hanno immaginato questo spettacolo in una scena scarna, sormontata da una luna di cartone, dove trova spazio soltanto un armadio. Qui i quattro protagonisti si osservano da due letti a castello commentando le cose e le occasioni del mondo. Nic e Nac, al loro risveglio, desiderano vivere in una nuova realtà dove tutte le cose dimenticate si possono di nuovo ritrovare. E grazie all’incontro di Fratellino e Sorellina, tra ilarità e paradosso, denuncia e sconforto, trovano sorriso e ironia per superare stati d’ansia e sofferenza in un’atmosfera lieve e giocosa d’impronta beckettiana, per l’appunto.

Con il suo testo tenero e feroce, fatto di attese, ironie e silenzi, «Fratellina» si presenta come un’opera giocosa sul filo di una musicalità traboccante dai dialoghi tra i quattro personaggi fatti di parole capaci di interrogare con una pienezza e concretezza pirandelliana, per dirla con le parole di Jean-Paul Manganaro, cui Scimone e Sframeli hanno affidato la presentazione dello spettacolo. Ma in «Fratellina» c’è anche «la capacità di tenersi alla larga da ogni forma tendente, anche criticamente, a prendere le mosse da atteggiamenti realistici» per affidarsi «alla grande forza di convincimento che è il non-senso», cifra stilistica del duo Scimone-Sframeli, capaci di «fare immanenza poetica con alcune, poche, scelte, immagini e parole di ogni istante del reale».

Tra l’altro, «Fratellina» ha suggellato i trent’anni di attività artistica della compagnia, fondata da Scimone e Sframeli nel 1994, anno del debutto con «Nunzio», spettacolo in lingua messinese diretto da Carlo Cecchi che ha poi ispirato il film Due amici (2002), vincitore del Leone d’oro come migliore opera prima alla 59esima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Una tappa decisiva del percorso artistico di una compagnia oggi tra le più rappresentative del teatro contemporaneo, cinque volte vincitrice del Premio Ubu e che porta in scena principalmente testi originali, scritti osservando il quotidiano, che Simone e Sframeli fondono con poesia, comicità e grottesco mantenendo sempre una cifra stilistica innovativa e riconoscibile.

Dopo lo spettacolo gli artisti incontreranno il pubblico nel consueto spazio-intervista condotto nel foyer dalla giornalista Marina Luzzi.

Immagini video al link: https://www.youtube.com/watch?v=IyNYCVhJVJA&t=18s

Info e prenotazioni 333.2694897. Biglietti acquistabili anche online su Vivaticket.

addetto stampa
Francesco Mazzotta
328.6296956

  

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