Ossigenarsi a Taranto | corti

Taranto, le sue molteplici contraddizioni e le sue mille risorse. Attraverso immagini e voci di differenti protagonisti, venerdì 21 febbraio 2014, tre filmaker pugliesi approfondiscono, con diverse tecniche e aspettative, alcune significative questioni di stringente attualità della nostra città, per il progetto “Ossigenarsi a Taranto”, nell’ambito di “Apriticielo”, laboratorio di cittadinanza attiva del Crest. Con inizio alle ore 21, al TaTÀ, saranno proiettati in sequenza tre cortometraggi: “Alle corde” di Andrea Simonetti (25′), una storia di riscatto, indifferenza e speranza all’ombra dell’Ilva (premiato all’Asti Film Festival e al festival del “Cinema invisibile” di Lecce, selezionato al RIFF – Rome Independent Film Festival e al festival Visioni Italiane); “E se domani…” di Iyas Jubeh e Gabriele Papa (22′), frammenti di racconti, desideri e aspirazioni dei ragazzi di Taranto inconsapevoli protagonisti di un finto casting (progetto dell’Associazione Cinerapsodi, vincitore del bando “Creativi(TÀ)“/Bollenti Spiriti); “Storie di Taranto” di Paolo Pisanelli (20′), una narrazione fatta di immagini, suoni e parole della città più avvelenata d’Europa (fotogrammi del film documentario ”Buongiorno Taranto”). Biglietto serata 3 euro. Info ai numeri 099 4707948 – 366 3473430.

 
Parallelamente ai corti, dalle ore 18 nel foyer dell’auditorium di via Grazia Deledda ai Tamburi, è visitabile (a ingresso libero) la mostra fotografica “21PerCento” di Francesca Amoruso e Fabio Duma. L’esposizione resterà aperta, nelle serate di spettacolo, fino a venerdì 28 febbraio.

 
 sinossi

Alle corde di Andrea Simonetti (25′)
Cosimo ha 30 anni. Vive a Taranto assieme al padre Giuseppe, un ex pescatore di 70 anni, che, col vizio del gioco, si è indebitato fino al collo, perdendo anche il suo peschereccio. I due vivono in una vecchia casa al quartiere Tamburi. Cosimo è un pugile talentuoso che aspetta di fare il salto nei professionisti, i pesi medi della federazione nazionale italiana. Lavora all’Ilva per mantenere sé e il padre e, non di meno, per coprire mensilmente i debiti di Giuseppe. Il suo desiderio di riscatto è fortissimo. Vuole arrivare tra i professionisti, e riprendersi la sua vita. Ma vuole anche ricomprare il peschereccio al padre, per restituirgli la libertà e il mare. Vince due incontri molto importanti e davanti a lui si prospetta il match decisivo, quello del famoso “salto”…

E se domani… di Iyas Jubeh e Gabriele Papa (22′)
Il falso casting e il timido Luca. E se domani nasce… come un’avventura dall’esito incerto tra frammenti di racconti, desideri e aspirazioni dei ragazzi di Taranto inconsapevoli protagonisti di un finto casting e Rinata, il piccolo e ostinato sogno di Luca. “Nulla è impossibile”, “e se domani potessi viaggiare, vorrei poter conoscere nuove culture, popolazioni” “se domani tutto il paese in cui vivo iniziasse ad appassionarsi al teatro e la musica…”. “Accocciare un sacco di soldi e andare in giro con la moto”. E Rinata? Luca, l’unico che non è riuscito a raccontare il proprio sogno, riuscirà a realizzarlo?

Storie di Taranto di Paolo Pisanelli (20’)
Un viaggio attraverso le tensioni e le passioni di una città immersa in una nuvola di smog. Le rabbie e i sogni dei suoi abitanti sono accompagnati dalla cronaca di una radio nomade e intermittente, un cine-occhio digitale che scandisce il ritmo del film e insegue gli eventi che accadono ai confini della realtà, tra rumori alienanti, odori irrespirabili e improvvise rivelazioni delle bellezze del territorio. Quella di Taranto è una storia che riguarda tutti: è lo specchio del degrado di un’Italia in crisi esistenziale che dopo aver puntato sul processo di industrializzazione di un Mezzogiorno prevalentemente rurale, ora si trova incagliata nei conflitti aperti tra industria e ambiente, tra identità e alienazione, tra salute e lavoro.

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