$exmachine. Un popolo di santi, poeti, navigatori e puttanieri
Il paradosso più assurdo (e antico) del mondo. Per il cartellone “Periferie”, rassegna di teatro, sabato 18 marzo, alle ore 21 all’Auditorium TaTÀ di Taranto, in via Deledda ai Tamburi, in scena “$exmachine. Un popolo di santi, poeti, navigatori e puttanieri” di e con Giuliana Musso e con Gianluigi “Igi” Meggiorin, regia Massimo Somaglino, musiche Gianluigi Meggiorin, direzione tecnica Claudio Poldo Parrino, collaborazione al soggetto Carla Corso, foto di scena Riccardo Paterlini, produzione La Corte Ospitale, vincitore premio della Critica ANCT 2005 e premio Hystrio 2017 per la drammaturgia. Durata 90’. Biglietto 12 euro, ridotto 10 euro (under 30 e over 65). Info e prenotazioni al numero 366.3473430 attivo anche WhatsApp.
Un’attrice e un musicista danno voce ed anima a sei personaggi che, visti in sequenza, formano un quadro di contemporanea umanità, complessa, multiforme, ridicola, sincera. Dino, pensionato, nostalgico delle case chiuse. Vittorio, agente di commercio, il cliente perfetto. Monica, mamma di Cristian, castigatrice dei costumi. Silvana, una professionista. Igor, ventenne, magazziniere, un arlecchino appassionato di lap dance. Sandro, imprenditore nordestino, fallito. Hanno tutti in comune due cose: appartengono alla cultura del nord-est e trovano soddisfazione ai loro bisogni e ragione alle loro paure nel variegato e complesso mondo dei rapporti sessuali a pagamento.
Una chitarra Gibson semiacustica è suonata dal vivo e senza sosta. La musica di Gianluigi “Igi” Meggiorin offre allo spettatore spazio per ascoltare ciò che non si può raccontare, è sostegno e contrappunto alla rivelazione dei personaggi, insegue, precede, provoca e rivela il lavoro di improvvisazione di Giuliana Musso. A ciascun personaggio corrisponde un ambiente musicale e le canzoni – tutte originali – concorrono alla drammaturgia dello spettacolo, che a Taranto celebra il ventesimo anniversario dal suo debutto, facendone un piccolo fenomeno teatrale in sospeso tra il cosiddetto “teatro civile” e il cabaret.
«Le prostitute si possono chiamare in molti modi. I clienti si chiamano clienti». Secondo Musso «ci soffermiamo facilmente sul ruolo e la condizione delle prostitute mentre dei loro clienti, del loro bisogno di sesso a pagamento, sappiamo molto poco…». Entrambi, però, riprendendo le parole dell’autrice, «sono i soggetti del più grande paradosso dei nostri tempi. Mentre il mercato si espande e la domanda di sesso mercenario cresce (andare a puttane non è una malattia, ma se lo fosse sarebbe un’epidemia), crescono gli abusi, i crimini, e si concretizza, sotto forma di leggi dello Stato, la voglia di ridurre la libertà delle donne che si prostituiscono, e di limitare il loro diritti. “$exmachine” non ci parla del lavoro più antico del mondo ma del paradosso più assurdo del mondo».
note bio
Giuliana Musso. Attrice, ricercatrice e autrice vicentina d’origine e udinese d’adozione. Premio della Critica ANCT 2005, premio Cassino Off 2017, premio Hystrio 2017 per la drammaturgia e, nel ventennale della sua carriera, premio della Critica ANCT 2021, è tra le maggiori esponenti del teatro di narrazione e d’indagine: un teatro che si colloca al confine con il giornalismo d’inchiesta, tra l’indagine e la poesia, la denuncia e la comicità. Diplomata alla Civica scuola di Teatro “Paolo Grassi” di Milano, durante gli anni della sua formazione predilige lo studio dell’improvvisazione comica, della maschera e della narrazione. In qualità di attrice lavora in diverse produzioni di prosa contemporanea e di Commedia dell’Arte. Dal 2001 si dedica esclusivamente a progetti di teatro d’indagine, firmando tutti i testi che porta in scena. I suoi spettacoli – “Nati in casa” (2001), “Tanti saluti” (2008), “Sexmachine” (2003), “La fabbrica dei preti” (2012), “Mio eroe” (2016), “La base” (2011), “Dreams” (2011), “La scimmia” (2019), “Dentro” (2020) – hanno ottenuto l’attenzione viva, spesso commossa, del pubblico. Dal 2008 La Corte Ospitale (a Rubiera, in provincia di Reggio Emilia) è la sua casa di produzione.
Gianluigi “Igi” Meggiorin. Attore, pluristrumentista, autore, clown, cantautore, rumorista vicentino. Nasce artisticamente come chitarrista. Il suo amore per la musica si amplifica con lo studio di svariati strumenti per poi mescolarsi al teatro. Studia a Bristol e si diploma in “the fool”. Approfondisce la figura del matto, del buffone, dello jangleur e del clown frequentando le lezioni di Toni Kots all’Odin Theatret, Franki Anderson, Ted Kaiser, Maril Van Den Broke e Stefano Rossi. Completa la formazione con elementi del circo, della giocoleria, della commedia dell’arte, del teatro danza, dello storytelling e della narrazione. Dal 2008 lavora con La Piccionaia di Vicenza come attore comico. “$exmachine” (2003) sancisce la solida collaborazione con Giuliana Musso. Compone musiche per il teatro, per il circo e per il suo trio comico musicale Igicleb.
servizio di biglietteria | prenotazioni fino al giorno antecedente lo spettacolo esclusivamente al numero 366.3473430 attivo anche WhatsApp e acquisto ticket direttamente alla biglietteria nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì (ore 10-13 e 15-18).
parliamone | dopo lo spettacolo, la Compagnia incontra il pubblico. Modera la giornalista Maddalena Orlando.
Il cartellone “Periferie” – dodicesima edizione – è realizzato dal Crest. Con il sostegno di Regione Puglia, Provincia e Comune di Taranto.
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foto di Marisa Nisi | Auditorium TaTÀ, 18 marzo 2023
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