Periferie 2025_26

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la stagione 2025_26 all’Auditorium Ta
rassegna di teatro


 
 
 
 
 
 
 
RINVIATO a domenica 21 dicembre 2025, ore 21
Atto Unico | Sud Costa Occidentale
IL TANGO DELLE CAPINERE
regia Emma Dante | con Sabino Civilleri e Manuela Lo Sicco | disegno luci Cristian Zucaro

Regista e drammaturga dalla forza espressiva tra le più vigorose del teatro contemporaneo europeo, Emma Dante prosegue nel comporre delicati e intensi mosaici dei ricordi raccontando l’amore tra due anziani che, sulle note di vecchie canzoni, festeggiano l’arrivo del nuovo anno, “ballando” a ritroso la loro storia. Lentamente si svestono, cambiano aspetto, sembrano più giovani e, avvolti dalle canzoni di Tenco e da un’infinità di altri brani indimenticabili, ripercorrono i momenti più importanti di una vita. Ricordando, i due protagonisti si ritrovano in quest’ode all’amore che rende sopportabile la solitudine di chi disgraziatamente sopravvive all’altro, con tutta la forza compositiva del teatro carnale, arcaico e rituale della pluripremiata artista siciliana, la cui produzione spazia tra teatro, cinema, lirica e letteratura.


 

venerdì 21 novembre 2025, ore 21
LAC Lugano Arte e Cultura | Proxima Res
VORREI UNA VOCE
di e con Tindaro Granata | con le canzoni di Mina | costumi Aurora Damanti | disegno luci Luigi Biondi

L’ultimo spettacolo di Tindaro Granata, attore, drammaturgo e regista siciliano (vincitore, tra i tanti, del Premio Ubu e delle Maschere del Teatro Italiano), è un monologo costruito come un coro di voci nel quale si racconta un “incontro di anime”, che sono poi le detenute di alta sicurezza della Casa Circondariale di Messina. Granata fa rivivere le loro storie interpretando in playback l’ultimo storico live di Mina alla Bussola di Viareggio e fa diventare quelle canzoni materia di sogni e patrimonio della nostra memoria collettiva. Granata sviluppa un progetto drammaturgico inedito attraverso il quale entrare nei ricordi di donne recluse in uno spazio dove tutto è possibile, soprattutto recuperare una femminilità annullata e una libertà di espressione dell’anima e del corpo. Insomma, Vorrei una voce è un omaggio all’amore per la vita dentro un teatro che si fa luogo di memoria, desiderio e possibilità.


 

sabato 6 dicembre 2025, ore 21
Compagnia Licia Lanera | 369gradi
JAMES
drammaturgia e regia Licia Lanera | con Monica Contini, Mino Decataldo, Danilo Giuva, Licia Lanera, Nina Martorana, Ermelinda Nasuto, Andrea Sicuro, Lucia Zotti | costumi Angela Tomasicchio | marionetta Michela Marrazzi | disegno luci Max Tanè | tecnica suono Laura Bizzoca

Dall’anima punk del teatro contemporaneo italiano, va in scena un discorso sul teatro che dà tutto, chiedendo in cambio la vita. Artista pluripremiata, Licia Lanera, 42 anni, mette in scena se stessa con tre attori e altre quattro attrici di diverse generazioni. Tutti in cerca dell’immortalità, attraverso l’unica cosa che sanno fare (il teatro), gli artisti si arrovellano continuamente sulle stesse tematiche, entrando in loop tra scene che confondono palco e vita reale e dialoghi sull’essere teatranti. Un percorso che Lanera compie con i suoi compagni di viaggio attraversando tra pianti, baci e risate il pensiero del regista polacco Tadeusz Kantor, uno dei giganti del teatro del Novecento. E così facendo si confronta su paure, amore, arte ed eredità familiare, interrogandosi anche su quale sia il modo migliore per sopravvivere al tempo.


 

sabato 10 gennaio 2026, ore 21
Teatro e Società S.r.l.
PRINCESA
testo e regia Fabrizio Coniglio | tratto dalla storia vera di Fernanda Farias de Albuquerque | con Vladimir Luxuria | scene Paola Castrignanò | costumi Sandra Cardini | disegno luci Francesco Barbera

Artista, attrice e attivista Lgtbqi+, Vladimir Luxuria dà corpo e voce a un monologo serrato e coinvolgente, tra realismo e teatro civile. Dal titolo di una celebre canzone di Fabrizio De André, Princesa racconta la storia vera di Fernanda Farias De Albuquerque, donna trans brasiliana soprannominata, per l’appunto, Princesa, dal ristoratore per il quale lavorava. Ragazzino che non si riconosce nel proprio corpo, fin da piccolo desidera diventare donna e intraprende un viaggio difficile e disperato da un paese rurale del Brasile fino alle metropoli brasiliane ed europee. Ma a Roma verrà rinchiusa a Rebibbia per tentato omicidio. Lo spettacolo, scritto e diretto da Fabrizio Coniglio, racconta i dettagli dell’autobiografia di Fernanda scritta con Maurizio Iannelli proprio durante la detenzione a Roma: un autoritratto in frammenti narrato in prima persona dal quale emergono i sogni e le malinconie di Princesa, la quale riuscirà a salvarsi dall’inferno innamorandosi platonicamente di Giovanni, un ergastolano sardo, suo vicino di cella.


 

sabato 24 gennaio 2026, ore 21
Muta Imago _INDEX | Teatro Nazionale di Roma | TPE Teatro Piemonte Europa
TRE SORELLE
di Anton Čechov | regia Claudia Sorace | drammaturgia/suono Riccardo Fazi | con Federica Dordei, Monica Piseddu, Arianna Pozzoli | musiche originali eseguite dal vivo Lorenzo Tomio | scene Paola Villani | costumi Fiamma Benvignati | disegno luci Maria Elena Fusacchia

Più che una compagnia in senso stretto, Muta Imago rappresenta un progetto di ricerca artistica lungo l’asse Roma-Bruxelles che pone al centro del proprio teatro la visione. E in questo classico di Cechov la ricerca riguarda tempo e identità, dimensioni che si confrontano con la domanda iniziale del testo: «Perché ricordare?».  Come delle maghe, delle medium, le sorelle mettono in campo strategie di sopravvivenza, per tornare all’infinito e dare vita a figure che appartengono ormai alla loro esistenza, al loro passato e al loro futuro, in un esercizio continuo di possessione ed esorcismo. Tutto muove dallo sguardo delle tre sorelle. E le parole pronunciate in scena sono solo quelle di Cechov, che continuano e riecheggiare nel tempo attraverso la voce di queste tre donne, viste come future fondatrici di mondi a venire. Perché, in fin dei conti, anche Cechov le aveva immaginate così.


 

sabato 7 febbraio 2026, ore 21
Le Tre Corde | Compagnia Vetrano/Randisi | Kepler-452
GRAZIE DELLA SQUISITA PROVA
di Nicola Borghesi | regia Enzo Vetrano e Stefano Randisi | con Enzo Vetrano, Stefano Randisi e Nicola Borghesi | coordinamento tecnico Antonio Rinaldi

Prendendo a prestito l’ironica formula con la quale il compianto Leo De Berardinis sottolineava una prova teatrale non riuscita, questo spettacolo mette in dialogo generazioni e pratiche di scena. Enzo Vetrano e Stefano Randisi, storica coppia artistica, vincitori di importanti riconoscimenti e cuore pulsante di una tradizione teatrale antichissima e contemporanea, si confrontano con Nicola Borghesi, regista trentacinquenne incontrato negli stessi teatri che sono soliti frequentare anche loro. E la scintilla non poteva non scoccare se non intorno all’amore per il teatro, nonostante vite artistiche lontane anni luce, appartenenti a mondi incomparabili. Borghesi sceglie, quindi, di scrivere un copione per Vetrano e Randisi, che intervista dando vita a uno spettacolo carico di pathos e divertimento, nostalgia e passione: un vero e proprio discorso sul teatro. Il regista osserva gli attori dalla platea, interviene, entra in scena, espone i suoi dubbi come l’allievo nei confronti di un maestro, mentre i ricordi personali di Vetrano e Randisi si alternano alle memorie degli spettacoli che hanno segnato la loro carriera, riportando sulla scena interpretazioni attoriali che sfidano il tempo e la morte.


 

sabato 21 febbraio 2026, ore 21
Circo El Grito | Sosta Palmizi
L’UOMO CALAMITA
scritto e diretto da Giacomo Costantini | con Uomo Calamita, Wu Ming 2 | musiche dal vivo di Fabrizio Baioni “Cirro” | costumi Beatrice Giannini | luci Domenico De Vita | macchinari e scene Simone Alessandrini, ADIF Design

L’11 settembre 1940 una circolare del capo della polizia impone il rastrellamento di circhi e carovane sotto rigorosa vigilanza. I fenomeni da baraccone diventano fuggiaschi, senza tendone né lavoro. Una bambina, Lena, resta senza il suo supereroe e senza lo spettacolo sognato. Braccati, i circensi si nascondono e, con l’aiuto della piccola, mettono in campo poteri e magnetismo per opporsi al nazifascismo. È la trama dello spettacolo L’uomo calamita con il quale Giacomo Costantini, pioniere del circo contemporaneo in Italia, continua la propria ricerca sulla sintesi tra diversi ambiti artistici. Il risultato è un’originale drammaturgia circense con la quale Costantini unisce acrobazie, percussioni, magie surreali e narrazione per un racconto, tra storia e fantasia, con la voce dal vivo di Wu Ming 2, vale a dire lo scrittore bolognese Giovanni Cattabriga membro del collettivo Wu Ming.


 

sabato 14 marzo 2026, ore 21
Cadmo
L’AMMORE NUN’È AMMORE. 30 sonetti di Shakespeare traditi e tradotti da Dario Jacobelli
regia Lino Musella | con Lino Musella e Marco Vidino (cordofoni e percussioni)

Lino Musella, artista tra cinema e teatro, noto al grande pubblico per le sue interpretazioni in alcune serie di successo (Gomorra, L’amica geniale) e per i film girati con Paolo Sorrentino, si forma come attore a Napoli, la sua città, imponendosi anche a teatro con una ricerca autorale gratificata da premi importanti, tra cui l’Ubu, ottenuto del 2019. In questo spettacolo è protagonista di un percorso poetico tra gli immortali versi di Shakespeare, “traditi” in napoletano da Dario Jacobelli. È una prova con il Bardo che parla d’amore, bellezza e caducità della vita in una lingua coraggiosa, viscerale e seducente. Accanto a Musella c’è Marco Vidino, che propone ai cordofoni e alle percussioni musiche suggestive e avvolgenti in grado di impreziosire quest’intimo viaggio. Musella ricorda Jacobelli, poeta scomparso nel 2013, che si dedicò alla traduzione e al “tradimento” di trenta Sonetti di Shakespeare. Versi che in napoletano suonano bene, perché battono di un proprio cuore e indossano una maschera che li costringe a sollevarsi dal foglio, a prendere il volo, restando però con i piedi ben piantati a terra.


 

sabato 28 marzo 2026, ore 21
Carnezzeria | Teatro Nazionale di Roma | Teatri di Bari
ANNA CAPPELLI
di Annibale Ruccello | regia Claudio Tolcachir | con Valentina Picello | scene Cosimo Ferrigolo | costumi Benedetta Nicoletti

Scomparso a trent’anni, Annibale Ruccello è oggi un autore di culto dalla voce lirica e beffarda, rappresentativa, a distanza di tempo, di una generazione ansiosa di ricreare un teatro nuovo e dentro la realtà, ma capace di ridere anche nella tragedia. Claudio Tolcachir, regista argentino di successo (più volte Premio Konex di platino e Premio Maschere del Teatro Italiano), esalta la potenza di Anna Cappelli, un monologo che, attraverso un personaggio inconsueto e pieno di contraddizioni, commovente e imbarazzante al tempo stesso, indaga il ruolo della donna nel tempo con umorismo pungente e assurdo. Lo spettacolo è un gioiello teatrale costruito sul corpo di un’unica attrice di grande potenza, Valentina Picello, cresciuta alla scuola del Piccolo Teatro di Milano e con Luca Ronconi. Un’interprete che con sensibilità, immaginazione e uno humor di infinita delicatezza, reca al testo di Ruccello un’impronta unica e di grande freschezza.


 

sabato 11 aprile 2026, ore 21
Marche Teatro | Nutrimenti Terrestri | Walsh
4 5 6
scritto e diretto da Mattia Torre | con Massimo De Lorenzo, Carlo De Ruggieri, Cristina Pellegrino, Giordano Agrusta | scene Francesco Grisu | costumi Mimma Montorselli | disegno luci Luca Barbati

Spettacolo cult, 4 5 6 continua a conservare nei minimi termini tutte le scelte registiche e artistiche di Mattia Torre, sceneggiatore e regista italiano scomparso troppo presto e autore di successo non solo per il teatro, ma anche per il cinema la tv. Basti ricordare Boris, I Cesaroni e La linea verticale, la serie con Valerio Mastandrea vincitrice del premio Solinas e del premio Donatello postumo. Con 4 5 6 Torre scrisse un dramma tragicomico dall’inaspettato finale heideggeriano, raccontando la storia di una famiglia chiusa e sospettosa composta da padre, madre e figlio. Ignoranza, nervi tesi, accuse continue, preghiere e litigi scandiscono giornate in cui perfino un sugo di pomodoro della nonna morta anni prima diventa oggetto di culto. E i tre, che si odiano e si temono, restituiscono l’immagine di un’Italia senza unità culturale, morale, politica, ridotta a individui in lotta, preda di precarietà, incertezza, diffidenza e paura. Perché è innanzitutto nella famiglia che si annidano i germi di conflitto che alimentano i valori più deterioranti della società.


 

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2025_26

[scarica il programma in pdf]

biglietto intero 15 euro
abbonamento 120 euro (10 spettacoli)

prenotazioni fino al venerdì antecedente lo spettacolo ai numeri 099.4725780 – 3332694897, attivo anche WhatsApp
acquisto direttamente alla biglietteria nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì (ore 10-13 e 15-18)

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parliamone | nel foyer, dopo gli spettacoli, le Compagnie ospiti della stagione incontrano il pubblico

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Il progetto “Periferie” – XV edizione – è realizzato dal Crest.
Con il sostegno di Regione Puglia e Provincia di Taranto.


 

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