Duramadre
Tra mito, favole e metafora. Per “Periferie”, la rassegna di teatro e danza del Crest, sabato 2 marzo 2013, alle ore 21 al TaTÀ, va in scena “Duramadre” di Riccardo Spagnulo, regia Licia Lanera, con Mino Decataldo, Licia Lanera, Marialuisa Longo, Simone Scibilia, Riccardo Spagnulo, produzione Fibre Parallele. Duramadre, donna del sud, scaltra, intelligente ma senza cultura, forte come una belva, è alle prese con i suoi tre figli e la sua unica figlia chiusa in una gabbia. Novella Penelope, Duramadre tesse gli abiti per la sua prole senza riuscire mai a finirli, lasciandola così scoperta e debole, e, biascicando uno strano argot frammisto di dialetto, latino e italiano, cerca di insegnare loro che nella vita vale la legge del più forte. Duramadre e i suoi figli diventano così un emblema sfaccettato, che condensa il matriarcato meridionale nella sua dimensione stregonesca e favolistica, l’immagine della natura tra il mito e il pessimismo cosmico dell’ultimo Leopardi (La ginestra) equiparata a madre crudele con i propri figli, rimandando, infine, a una contemporaneità incapace di guardare al suo futuro se non in chiave di barbarica decadenza. Biglietto 13 euro, ridotto 10 euro (più diritti di prevendita per chi acquista tramite circuito BookingShow). Info: 099 4707948 – 366 3473430 (orario botteghino). Non si accettano prenotazioni.
● Dalle ore 20 sino al termine dello spettacolo il TaTÀ si fa tata: spazio ludico per bambini (max 15) dai 5 ai 13 anni, servizio gratuito su prenotazione (almeno tre giorni prima dell’evento).