Periferie 2023

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la stagione 2023 all’Auditorium Ta
rassegna di teatro

 
 
 
 
 
 
 
 

  serata anteprima stagione

sabato 21 gennaio, ore 21
Compagnia Nando e Maila ETS
SCONCERTO D’AMORE. Le acrobazie musicali di una coppia in disaccordo

di e con Ferdinando D’Andria e Maila Sparapani | collaborazione artistica Marta Dalla Via e Carlo Boso | disegno luci e audio Federico Cibin | scenografie Ferdinando D’Andria e Studio Sossai | messa in scena Luca Domenicali | adattamento internazionale Adrian Schvarzstein | foto Magali Leone | durata 60’

 

Una coppia di artisti, musicista eclettico lui e attrice-acrobata lei, eternamente in disaccordo, diventano musicisti dell’impossibile, trasformando la struttura autoportante, dove sono appesi trapezio e tessuti aerei, in un’imprevedibile orchestra di strumenti. I pali della struttura diventano batteria, contrabbasso, violoncello, arpa e campane e insieme a strumenti come tromba, fisarmonica, violino e chitarra elettrica, creano un’atmosfera magica. Un concerto-commedia all’italiana dove si passa dal rock alla musica pop degli anni ’70/’80, fino a toccare arie d’opera e musica classica.

  spettacolo tout public | biglietto 10 euro

 
Ferdinando D’Andria e Maila Sparapani. Attori, musicisti e artisti di circo. Laureati al Dams e diplomati al corso di nouveau cirque della Scuola di Teatro di Bologna “Alessandra Galante Garrone”. Il loro è un approccio alla ricerca dei linguaggi assolutamente originale, innovativo e personale, che mette in gioco l’esperienza fatta nelle diverse discipline di provenienza (Nando dalla musica, Maila dal teatro danza) e che, nel tempo, ha definito la poetica della Compagnia, fondata nel 1997. Nel corso degli anni, si affiancano a professionisti provenienti da ambiti artistici differenti, quali Eric de Bont e Luca Domenicali (comicità musicale); Philippe Radice, Jean Mening e Rita Pelusio (clown e maschera neutra); Carlo Boso e Marta Dalla Via (scrittura comica e Commedia dell’Arte). Mentre, nell’ottica di rendere accessibili le produzioni anche ad un pubblico estero, collaborano con Adriàn Schvarzstein, personaggio istrionico oltre che regista di fama internazionale. Dal 2016 curano la direzione artistica della rassegna “Dulcamara Circus” e dal 2018 del festival ARTinCIRCO.
 

 


 
sabato 28 gennaio, ore 21
Factory Compagnia Transadriatica
LA BISBETICA DOMATA

di William Shakespeare | traduzione e adattamento Francesco Niccolini | regia Tonio De Nitto | con Dario Cadei, Ippolito Chiarello, Angela De Gaetano, Franco Ferrante, Antonio Guadalupi, Filippo Paolasini, Luca Pastore, Fabio Tinella | musiche Paolo Coletta | scene e realizzazione pittorica Roberta Dori Puddu | costumi Lapi Lou | luci Davide Arsenio | foto Giacomo Rosato | durata 95’

 
 

Caterina l’inadeguata, la non allineata è la pazza del villaggio. Dietro di lei, spigolosa ma pura e vera, un mondo di mercimoni, di padri calcolatori, di figlie in vendita, di capricci lontani dall’amore, di burattinai e burattini non destinati a vivere l’amore, ma a contrattualizzarlo. La nostra Caterina non sta a questo gioco e come in una fiaba aspetta, pur non mostrando di volerlo, un liberatore, un nuovo inizio che suo malgrado potrà costarle molto più di quanto immagini. Ed ecco che la commedia si fa favola nera, grottesca, più contemporanea forse, nel cinico addomesticamento che non è molto diverso dallo spietato soccombere.

dopo lo spettacolo, incontro con la Compagnia

 
Factory Compagnia Transadriatica. Costituita a Lecce sul finire del 2009 da Tonio De Nitto, Paola Leone, Anna Miccolis e Fabio Tinella. Nel 2015 insieme alla compagnia Principio Attivo Teatro crea a Lecce “Kids”, festival del teatro e delle arti per le nuove generazioni, e vince il bando “Teatri Abitati” al Teatro comunale di Novoli, dove è tuttora residente. Nello stesso anno nasce nel nord Salento “I Teatri della Cupa”, festival del teatro e delle arti. Le produzioni di Factory spaziano dalla prosa al tout public, abbracciando anche progetti speciali che prevedono l’incontro con la disabilità. Rivisitazione dei classici, lavori corali, teatro d’attore, danza, teatro di figura, lavoro sulla memoria territoriale sono gli ambiti plurali in cui si declina la poetica della Compagnia. La dirige Tonio De Nitto, cresciuto come regista nel collettivo salentino (premio Eolo nel 2020 per “Mattia e il nonno” e menzione speciale nel 2022 per “Paloma”).
 

 


 
sabato 4 febbraio, ore 21
Sardegna Teatro | CSS Udine | Teatro di Roma
DARWIN INCONSOLABILE (un pezzo per anime in pena)

scritto e diretto da Lucia Calamaro | con Riccardo Goretti, Gioia Salvatori, Simona Senzacqua, Maria Grazia Sughi | luci Stefano Damasco | con il sostegno di Spoleto Festival dei due Mondi | foto Laura Farneti | durata 95′

 
 

Una madre anziana, che si finge morta per ricevere un po’ di attenzione da questi figli, così occupati, così distratti, così disamorati, aggressivi in quanto assenti. Simula la morte. La tanatosi. Una pratica molto diffusa tra gli animali che, per scampare l’aggressione del predatore, “fanno il morto”. Potrebbe esser un monito, un richiamo, un avvertimento, una metafora. Una madre che simboleggia il pianeta? Forse. Dei figli che simboleggiano noi? Può essere. Ma nessuno, di certo la bontà. Né la colpa. O il destino. Nessuno è vittima.

dopo lo spettacolo, incontro con la Compagnia

 
Lucia Calamaro. Drammaturga, regista e attrice romana. Si laurea in Arte ed Estetica alla Sorbona e diviene allieva di Jacques Lecoc. Tornata a Roma, collabora con la struttura indipendente Rialto Sant’ Ambrogio. Nel 2003 fonda l’associazione Malebolge e dà corpo alla propria scrittura scenica. Nel 2012 lo spettacolo-rivelazione “L’origine del mondo. Ritratto di un interno” vince tre premi Ubu, tra cui quello assegnato al miglior nuovo testo italiano, e il premio Enriquez per regia e drammaturgia. Nel 2019 ottiene il premio Hystrio alla drammaturgia. È riconosciuta autrice di un teatro fondato sulla lingua, un teatro di parola che nasce sulla scena, affrontando temi universali attraverso storie personali. Insegna drammaturgia alla Civica scuola di Teatro “Paolo Grassi” di Milano e al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Dal 2021 è presidente del premio Riccione per il Teatro e direttrice di “Scritture”, scuola itinerante di drammaturgia promossa da Riccione Teatro, Teatro Stabile di Bolzano, Teatro Bellini di Napoli, Teatro di Sardegna, Teatro Stabile del Veneto e LAC – Lugano Arte e Cultura.
 

 


 
sabato 18 febbraio, ore 21
Le belle bandiere | TPE Teatro Piemonte Europa | Centro Teatrale Bresciano
DELIRIO A DUE

di Eugène Ionesco | traduzione Gian Renzo Morteo | regia e interpretazione, scene e costumi Elena Bucci e Marco Sgrosso | drammaturgia del suono Elena Bucci e Raffaele Bassetti | luci Loredana Oddone | cura del suono Raffaele Bassetti |  foto Patrizia Piccinno | durata 60’

 
 
 

Lui e Lei si cercano continuamente, ma sono incapaci di una comunicazione autentica che non passi attraverso la colpevolizzazione dell’altro. I loro ridicoli battibecchi, gli sciocchi trabocchetti per mettersi in difficoltà, le menzogne e gli inganni sono accompagnati dal controcanto ossessivo di un crollo universale: una guerra civile infiamma al di fuori del nido protetto dove si consuma la vacua esistenza dei coniugi, impermeabili alle bombe che esplodono, alle sparatorie che riecheggiano nella via, alle pareti e ai soffitti che rovinano a terra, testimonianza di un mondo esterno in profonda crisi che sta andando in frantumi.

dopo lo spettacolo, incontro con la Compagnia

 
Elena Bucci e Marco Sgrosso. Attori, autori e registi. Dopo avere lavorato per anni con Leo de Berardinis e altri importanti registi, nel 1993 fondano Le belle bandiere. La poetica della compagnia ravennate spazia dalla creazione di scritture originali all’indagine sulla drammaturgia contemporanea, da riscritture di testi classici a progetti per la commistione dei diversi codici artistici. La sua natura nomade è il riflesso di una ricerca che si propone di realizzare progetti di ampio respiro in teatri grandi e piccoli, nelle città e in luoghi più marginali, nel confronto con pubblici di diverse estrazioni, culture ed etnie, confidando nel teatro come strumento di conoscenza, crescita, coesione e apertura. Fra i riconoscimenti: premio Ubu sia come migliore attrice che per il lavoro con Claudio Morganti, premio Eleonora Duse e premio Hystrio ANCT ad Elena Bucci; premio Eti – Gli Olimpici del Teatro, premio Hystrio Altre Muse, premio Viviani, premio Scenari Pagani alla compagnia. 
 

 


 
sabato 25 febbraio, ore 21
Teatro Stabile di Bolzano | Fondazione Sipario Toscana Onlus | La Piccionaia | Permàr
DEI FIGLI

uno spettacolo di Mario Perrotta | consulenza alla drammaturgia Massimo Recalcati | con Luigi Bignone, Dalila Cozzolino, Matteo Ippolito, Mario Perrotta e in video Arturo Cirillo, Alessandro Mor, Marta Pizzigallo, Paola Roscioli, Maria Grazia Solano e in audio Saverio La Ruina, Marica Nicolai, Paola Roscioli, Maria Grazia Solano | aiuto regia Marica Nicola | costumi Sabrina Beretta | luci e scene Mario Perrotta | video Diane, Luca Telleschi, Ilaria Scarpa | mashup Vanni Crociani e Mario Perrotta | vincitore premio Ubu 2022 come miglior nuovo testo italiano | foto Luigi Burroni | durata 90′

 

“Dei figli” conclude la trilogia “In nome del padre, della madre, dei figli”, provando a ragionare su quella strana generazione allargata di “giovani” tra i 18 e i 45 anni che non ha intenzione di dimettersi dal ruolo di figlio. Non tutti, per fortuna, e non in ogni parte del mondo. Ma in Italia sì, e sono tanti…

Una casa che è limbo, che è purgatorio, per chiunque vi passi ad abitare. Vite in transito che sostano il tempo necessario – un giorno o anche una vita – pagano un affitto irrisorio e in nero e questo li lascia liberi di scegliere quanto stare, quando andare. […] Al momento, le vite in casa sono quattro. Vediamo tutti gli ambienti come se i muri fossero trasparenti. La casa è fluida, come le vite che vi abitano. [Mario Perrotta]

Una delle grandi mutazioni antropologiche del nostro tempo riguarda la cronicizzazione dell’adolescenza. […] Quando questo accade in primo piano è la difficoltà del figlio di accettare la separazione dai genitori per riconoscersi e viversi come adulto. […] Il nuovo spettacolo di Mario Perrotta indaga queste e altre sfumature dell’esser figlio sine die, senza però dimenticare la forza, lo splendore e l’audacia straordinaria della giovinezza. [Massimo Recalcati]

dopo lo spettacolo, incontro con la Compagnia

 
Mario Perrotta. Autore, attore e regista teatrale. È considerato una delle voci più significative del panorama teatrale italiano. Il suo percorso artistico è da sempre incentrato su drammaturgie originali e progetti artistici articolati che nascono dall’urgenza di indagare la contemporaneità. Già fondatore nel 1993 del Teatro dell’Argine, nel 2015 inaugura il suo nuovo percorso fondando Permàr – Compagnia Mario Perrotta. Le sue drammaturgie dal forte impatto civile, da lui stesso dirette e interpretate in Italia, sono tradotte e messe in scena anche all’estero in diverse lingue e in contesti importanti. Tra i riconoscimenti: quattro premi Ubu nel 2011, 2013, 2015 e per la drammaturgia nel 2022, due premi Hystrio nel 2008 e 2014, un premio della Critica ANCT nel 2015 e un premio come migliore drammaturgia straniera (la versione inglese del primo capitolo del progetto “Un bès. Antonio Ligabue”) al New York Solo Festival nel 2018).
 

 


 
sabato 4 marzo, ore 21
Cranpi
VITA AMORE MORTE E RIVOLUZIONE

uno spettacolo documentario di e con Paola Di Mitri | con la creazione cinematografica di  Davide Crudetti e la partecipazione in video di Ida Palmisano, Tonino Lombardi, Maria Bani e le voci di Raffaele Cataldi, Chiara Petillo, Donato Caramia, Virginia Rondinelli, Margherita Calderazzi, Cataldo Cantore | musiche originali Gaspare Sammartano | progettazione e realizzazione scene Paola Villani | luci Raffaella Vitiello | suono Hubert Westkemper | foto Laila Pozzo | in coproduzione con A.M.A. Factory | in collaborazione con ZaLab e Artinvita | con il sostegno di Centro di Residenza della Toscana, TRAC_Teatri di Residenza Artistica Contemporanea – Crest e Teatro delle Forche | durata 60’

Lo spettacolo intreccia la narrazione teatrale al linguaggio cinematografico. Muovendosi in una cartografia intima fatta di ricordi, filmini di famiglia e vecchie fotografie, Paola Di Mitri ricostruisce la sua storia familiare per trovare risposta ad una ferita personale che si sovrappone e si perde nelle cartografie di chi abita oggi Taranto e documentando il ritorno nella sua città dell’infanzia e delle feste.

Con l’aiuto dei supporti digitali presenti sulla scena e a seguito di un’inchiesta sul campo accompagnata da azioni partecipative, la storia personale lascia spazio alla dimensione collettiva per ridisegnare una geografia emotiva, sensoriale, storica e urbanistica di Taranto. Una città cancellata e riscritta più volte, pensata per essere volano del Sud, ma che da sempre non è che campo di battaglia operaio, sfruttamento della forza lavoro, disastro ambientale, emergenza sanitaria, simbolo di una situazione meridionale mai risolta. Taranto si fa icona delle contraddizioni della società contemporanea dove gli interessi, la rabbia, la speranza e le preoccupazioni si confondono, mozzando il fiato alla rivoluzione.

dopo lo spettacolo, incontro con la Compagnia

 
Paola Di Mitri. Regista, autrice e performer di cinema e teatro documentario. I suoi lavori partono dalla raccolta, lo studio e il riuso di materiali d’archivio familiare e si occupano di tematiche a sfondo sociale e politico. Tra le sue regie teatrali “Il Paradiso degli idioti” (2015), “Human Animal” (2017) e “Libya. Back Home” (2019). Nel 2021 esce il suo primo film documentario “Tutti i nostri affanni”, di cui firma la regia e la scrittura insieme a Davide Crudetti, filmmaker romano che affianca anche come autrice in “Qui non c’è niente di speciale” e come autrice e interprete in “Comunisti”, docufilm prodotti nel 2022. Dopo l’anteprima nazionale del 3 luglio al Festival AstiTeatro, il 18 e il 19 novembre debutta al Romaeuropa Festival 2022 il suo nuovo spettacolo di teatro documentario “Vita amore morte e rivoluzione” (progetto vincitore bando “Art~Waves“ di Fondazione Compagnia San Paolo e premio giuria popolare e menzione speciale Premio Tuttoteatro.com 2020 alle arti sceniche “Dante Cappelletti”).
 

 


 

sabato 18 marzo, ore 21
La Corte Ospitale
$EXMACHINE. Un popolo di santi, poeti, navigatori e puttanieri

di e con Giuliana Musso e con Gianluigi “Igi” Meggiorin | regia Massimo Somaglino | musiche Gianluigi Meggiorin | direzione tecnica Claudio Poldo Parrino | collaborazione al soggetto Carla Corso | vincitore Premio della Critica ANCT 2005 e Premio Hystrio 2017 per la drammaturgia | foto Riccardo Paterlini | durata 90’

 
 
 

Affresco di una società contemporanea vista da una particolare angolazione, quella del sesso a pagamento, lo spettacolo vede Giuliana Musso dar voce ed anima a sei personaggi, quattro uomini e due donne, che, visti in sequenza, formano un quadro di contemporanea umanità, complessa, multiforme, ridicola, sincera. Dino, pensionato, nostalgico delle case chiuse. Vittorio, agente di commercio, il cliente perfetto. Monica, mamma di Cristian, castigatrice dei costumi. Silvana, una professionista. Igor, ventenne, magazziniere, un arlecchino appassionato di lap-dance. Sandro, imprenditore nordestino, fallito. Hanno tutti in comune due cose: appartengono alla cultura del nord-est e trovano soddisfazione ai loro bisogni e ragione alle loro paure nel variegato e complesso mondo dei rapporti sessuali a pagamento.

La musica originale suonata dal vivo da Gianluigi “Igi” Meggiorin offre allo spettatore lo spazio per ascoltare ciò che non si può raccontare, è sostegno e contrappunto alla stupefacente credibilità dei personaggi. L’interazione tra personaggi, musica e pubblico in sala, direttamente coinvolto dagli interpreti, ha fatto di questo spettacolo – che a Taranto celebra il ventesimo anniversario dal suo debutto – un piccolo fenomeno teatrale in sospeso tra il cosiddetto “teatro civile”, e il cabaret.

dopo lo spettacolo, incontro con la Compagnia

 
Giuliana Musso. Attrice, ricercatrice, autrice, vicentina d’origine e udinese d’adozione. Premio della Critica ANCT 2005, premio Cassino Off 2017, premio Hystrio 2017 per la drammaturgia, e, nel ventennale della sua carriera, premio della Critica ANCT 2021, è tra le maggiori esponenti del teatro d’indagine: un teatro che si colloca al confine con il giornalismo d’inchiesta, tra l’indagine e la poesia, la denuncia e la comicità. Diplomata alla Civica scuola di Teatro “Paolo Grassi” di Milano, durante gli anni della sua formazione predilige lo studio dell’improvvisazione comica, della maschera e della narrazione. In qualità di attrice lavora in diverse produzioni di prosa contemporanea e di Commedia dell’Arte. Dal 2001 si dedica esclusivamente a progetti di teatro d’indagine, firmando tutti i testi che porta in scena. Dal 2008 La Corte Ospitale (a Rubiera, in provincia di Reggio Emilia) è la sua casa di produzione.
 

 


 
sabato 25 marzo, ore 21
 Meridiani Perduti Teatro
STOC DDÒ – IO STO QUA

di e con Sara Bevilacqua | drammaturgia Osvaldo Capraro | disegno Luci Paolo Mongelli | vincitore premio sezione teatro, premio della critica e premio Voce dell’Anima 2022) | foto Domenico Summa | durata 55’

 

 
 

Michele Fazio non ha ancora compiuto sedici anni quando viene colpito per errore durante un regolamento di conti tra clan rivali. La vita di Lella, da quella sera, muta radicalmente direzione. Giorno dopo giorno, con la sola presenza di madre ferita, impone le esigenze della giustizia ai clan, denunciando, testimoniando, puntando gli occhi negli occhi di chi vuole imporle il silenzio: io non fuggo, e nemmeno chiudo la porta di casa: “Stoc ddò”. Da dove, Lella, ha tratto la forza per combattere una guerra che non l’ha mai vista abbassare lo sguardo? Dall’esempio di sua mamma, cummà Nenette, donna determinata nell’educare i figli alla sostanza delle cose. Dal sostegno del marito Pinuccio, della famiglia e della gente del quartiere. Ma, soprattutto, dal dialogo mai interrotto con Michele, il garzone allegro, l’angelo di Bari Vecchia. Un dialogo, quello con suo figlio, che nessun ostacolo riuscirà mai a impedire, nemmeno la morte.

Siamo estremamente felici. Sono dei riconoscimenti (premi alla XX edizione festival Le Voci dell’Anima, ndr) bellissimi e importanti. Dedichiamo questa vittoria alla famiglia Fazio che ci ha affidato il testimone della propria storia, a Lella e Pinuccio che sono, per noi, un modello ed un esempio. [Sara Bevilacqua, cerimonia di premiazione, Teatro degli Atti di Rimini – 2 ottobre 2022]

dopo lo spettacolo, incontro con la Compagnia

 
Sara Bevilacqua. Attrice e regista. Diplomata all’Accademia di Arte Drammatica della Calabria, prosegue il percorso formativo partecipando a numerosi stage di teatro, danza, poesia e canto, di cui tre di rilievo internazionale all’Accademia di Arte Drammatica di Varsavia. Collabora come attrice con diverse compagnie, tra cui Factory, Fibre Parallele, Teatri di Bari. Fonda nel 2009 a Brindisi, con Daniele Guarini, la compagnia Meridiani Perduti Teatro, che trova nel teatro di narrazione e nel teatro canzone la sua dimensione artistica. In collaborazione con l’autore Emiliano Poddi, finalista premio Strega nel 2010 e docente della Scuola Holden di Torino, porta avanti un progetto di recupero della memoria storica attraverso un percorso di teatro narrazione che nasce da una approfondita ricerca condotta sul territorio.
 

 

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Periferie 2023

  serata anteprima stagione 10 euro

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biglietto intero 12 euro
ridotto 10 euro (under 30 e over 65)
abbonamento a 7 spettacoli 70 euro 

prenotazioni fino al venerdì antecedente lo spettacolo esclusivamente al numero 366.3473430 attivo anche WhatsApp
acquisto direttamente alla biglietteria nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì (ore 10-13 e 15-18)

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parliamone | nel foyer, dopo gli spettacoli, le Compagnie ospiti della stagione incontrano il pubblico

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Il cartellone “Periferie” – dodicesima edizione – è realizzato dal Crest. Con il sostegno di Regione Puglia, Provincia e Comune di Taranto.

 

 

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  Crest News | redazione web