Taranto, taranta, tarantismo
“Secondo la tradizione popolare, alcuni animali hanno il potere di attaccare il malocchio o di esercitare la fascinazione anche sugli uomini, tra queste il basilisco, i serpenti, i cani rabbiosi, i pipistrelli, le tarantole e gli scorpioni… Proprio lo scorpione che regge la corona angioina, sino al Medioevo, è stato il simbolo della città di Taranto”, scrive Antonio Basile in “Taranto, taranta, tarantismo” (Nuoveproposte Brizio). Alla presenza dell’autore, il saggio sarà presentato lunedì 1 luglio 2013, alle ore 19.30 nel patio del TaTÀ di Taranto, in via Grazia Deledda, per “Città nascosta“, cartellone di turismo culturale del Crest. Nell’ambizioso progetto di approfondire le problematiche relative alle radici storiche del tarantismo, Antonio Basile, tarantino “doc”, docente di antropologia culturale all’Accademia delle Belle Arti di Lecce, ha dato avvio con la sua pubblicazione nel 2000 ad un interessante processo di “riappropriazione” (“… è la tarantola a trarre il suo nome dalla città di Taranto e non viceversa”, sostiene lo storico Giovan Giovine). Ingresso libero. Info: 099 4707948 – 366 3473430.
● Situato al quartiere Tamburi, oltre l’area del mercato settimanale di via Deledda, il TaTÀ, attivo da 2009 nell’ambito del progetto “Teatri Abitati”, è un auditorium di 300 posti, dotato di un cortile interno ideale per incontri, reading, musica d’autore.