Giovannin senza parole. E l’acca che non serve a un’acca

«Una volta tutti dicevano e scrivevano quello che volevano». Per il cartellone favole&TAmburi, rassegna di teatro ragazzi, domenica 21 gennaio, alle ore 18 all’Auditorium TaTÀ di Taranto, in via Deledda ai Tamburi, in scena “Giovannin senza parole”, drammaturgia Catia Caramia, regia e scene Andrea Bettaglio, con Nicolò Antioco Ximenes, Andrea Bettaglio, Catia Caramia, Nicolò Toschi, musiche Nicolò Toschi, costumi Maria Martinese, disegno luci Michelangelo Campanale, disegno del suono Roberto Cupertino, aiuto regia Catia Caramia, responsabile di produzione Sandra Novellino, tecnico luci Vito Marra, foto di scena Tea Primiterra, produzione Crest. Durata 55′. Biglietto 7 euro (6 euro per uno stesso nucleo familiare con almeno quattro componenti). Info 366.3473430 attivo anche whatsapp.

Esiste un paese, dove la prima grande regola è obbedire agli ordini del suo Capo, padrone anche della grande officina delle parole, che corregge a proprio piacimento. Questo è un grande giorno, il Capo ha deciso di fare un discorso ai suoi sudditi. Quali nuove regole li attendono? Ma l’imprevisto, si sa, è in agguato anche quando gli ordini sembrano regolare a perfezione ogni cosa. Infatti, un giorno arriva nel paese un giovane che le regole non sa.

La storia che mettiamo in scena è un apologo buffo pensato per i ragazzi e per i ragazzi che siamo stati. Affrontiamo il tema delicato dell’esercizio della forza attraverso la parola, osservandolo con gli occhi innocenti di un ragazzo che, grazie ai suoi “errori”, trasformerà l’intero paese. Perché, si sa, che gli errori sono solo un tentativo di fare quello che non si sa.

Il lavoro d’attore si mescola al lavoro sul clown, alla manipolazione di oggetti e alla musica dal vivo, per accompagnare con leggerezza questa sorta di viaggio dal buio alla luce, restituendo ai personaggi e al loro sogno di libertà la dolcezza scanzonata del clown. (+5)

Segnalato come uno dei migliori spettacoli di teatro ragazzi del 2022 dalla testata giornalistica Krapp’s Last Post (l’articolo qui).

note bio

Crest. Nato a Taranto nel 1977, porta avanti in un ambiente difficile – sia socialmente che culturalmente – un discorso teatrale coerente e innovativo, raccontando vite complicate, sogni ostinati, incontri tra culture e condizioni differenti, cercando di coniugare i linguaggi della tradizione con quelli della ricerca teatrale contemporanea. Ha prodotto lo spettacolo “Il deficiente” (premio Scenario 2005) e vinto il premio Eolo 2018 come migliore spettacolo di teatro ragazzi dell’anno con “Biancaneve, la vera storia” (anche premio Padova – Amici di Emanuele Luzzati 2017), nonché tre edizioni del premio “L’Uuccellino Azzurro” (festival “Ti Fiabo e ti Racconto” di Molfetta – Bari) con gli spettacoli “La storia di Hansel e Gretel” (2009 e 2015) e “Sposa sirena” (2013). Dopo 30 anni di attività “senza fissa dimora”, dal 23 gennaio 2009 la cooperativa teatrale Crest dispone di 1000 metri quadrati di “teatro da abitare”, l’Auditorium TaTÀ, nel quartiere popolare ed operaio per eccellenza della città, il rione Tamburi. Nel 2023 vince il premio dell’Associazione Nazionale Critici di Teatro “per il suo particolare impegno nel lavoro in un’area di criticità ambientale”.

Catia Caramia. Attrice e autrice. Laureata in teorie e pratiche dell’antropologia alla “Sapienza” Università di Roma, avvia la formazione teatrale nel 2000 con Robert Mc Neer, per proseguire dal 2010 con Cèsar Brie, col quale collabora in diversi progetti di creazione e formazione. Tra gli altri, studia con Tapa Sudana, Elena Bucci, Danio Manfredini, Leonardo Capuano, Alessandro Serra, Lucia Calamaro, Vivian Gladwell, Joan Estrader, Rita Pelusio; Gonzalo Alarcòn, Roberto Anglisani, Fabrizio Saccomanno. Approfondisce la ricerca vocale con Iva Formigoni, Matteo Belli, Germana Giannini, Lisa Paglin, Marianna Brilla e il lavoro sulla danza con Atsushi Takenouchi e Julie Stanzak. Nel 2019 fonda, con Andrea Bettaglio, il Progetto Mu. Lavora con Crest, Pontedera Teatro, Teatri di Roma, Campo Teatrale, La luna nel letto. Per il collettivo tarantino, recita in quattro spettacoli: “La storia di Hansel e Gretel” (2009), “L’agnello” (2012), “Biancaneve, la vera storia” (2017, premio Eolo 2018) e “Giovannin senza parole” (2021), di cui è anche autrice.

Andrea Bettaglio. Attore, regista, scenografo. Laureato in comunicazione d’impresa e relazioni pubbliche all’Istituto Superiore di Comunicazione di Milano, comincia la formazione teatrale nel 2000 con Massimiliano Briarava Cossati, seguitando con Cèsar Brie. Dal 2004 ad oggi approfondisce il lavoro sull’attore con Emma Dante, Luca Ronconi, Tapa Sudana, Teatro delle Albe, Teatro Due Mondi, Teatro de los Andes, Centro Teatrale Umbro, Rita Pelusio. Nel 2002 studia l’utilizzo dei trampoli con Walter Di Munzio e nel 2016 il lavoro sul canto con Filomena De Leo. Impara a suonare diversi strumenti musicali (bombardino, trombone, tromba, chitarra, ukulele, armonica). Fa parte del collettivo circense Circo Paniko. Lavora con Teatro Elfo Puccini, Teatri di Roma, Campo Teatrale, La luna nel letto, Crest. Nel 2019 è co-fondatore, con Catia Caramia, del Progetto Mu. Come attore, con il collettivo tarantino è alla prima collaborazione: “Giovannin senza parole” (2021), spettacolo di cui firma anche regia.

Il progetto favole&TAmburi – quindicesima edizione – è realizzato dal Crest. Con il sostegno di Regione Puglia e Provincia di Taranto.

 


 
  [fonte consultata: canale YouTube Crest CoopTeatrale]

 

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